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venerdì 28 febbraio 2014

NUPHAR, DECORARE IL LAGHETTO

Ospitare un membro del genere Nuphar nel proprio laghetto è una sicurezza, non farà mai sfigurare, qualunque sia la sua specie.
Si tratta di Spermatofite strettamente imparentate con le Nympheaceae, ultimamente i botanici stanno rielaborando la classificazione tassonomica.

Queste idrofite radicanti perenni sono meravigliose piante acquatiche da fiore che generalmente vivono in acque ferme o a lento decorso di stagni o laghi con altezze che variano a seconda della profondità delle acque che li ospitano (anche 2 metri), sono piante primitive ed altamente specializzate
Le loro radici sono ancorate al fondale mentre le gemme si trovano sommerse o natanti .


La distinzione evidente tra Nympheaceae e Nuphar sta essenzialmente nel fiore: nelle Ninfee i petali hanno dimensioni maggiori dei sepali, in Nuphar i 4-6 sepali sovrastano i piccoli petali, la pagine inferiore della foglia di Nuphar è glabra mentre nel caso di Ninfea si sviluppa una lieve pelosità.
Anche la maturazione del frutto si differenzia nei due generi: nel primo affonda sott'acqua appena il fiore si chiude, nel secondo rimane alto al di fuori dall'acqua fino a maturazione completa.

Nuphar lutea: foglie sommerse

Il genere Nuphar comprende una dozzina di specie di origine americana ben distinte dal genere europeo e una sola presenza nella flora spontanea italiana (Nuphar lutea), tra loro si differenziano per la tipologia delle foglie ed alcune variazioni di colorazioni del fiore.

Nuphar japonica

Nuphar japonica Decorativo tipo di Nuphar di origine giapponese dal fiore cangiante con bellissime foglie sommerse flottanti di grandi dimensioni, dai margini ondulati color verde chiaro che lasciano passare la luce.
Le foglie galleggianti emerse sono coriacee e di colore più scuro, ampiamente sagittate e oblunghe.
In Estate da un lungo picciolo emerge il fiore dal diametro di 4-5 cm. con piccoli petali il cui colore vira dal giallo al rosso scuro, il frutto è a forma di bottiglia, flottante e ricco di semi.
Nuphar japonica è una pianta acquatica adatta a laghetti di grandi dimensioni con profondità di almeno 40 cm. con foglie molto decorative che raramente si ricoprono di alghe.

Nuphar microphilla

Nuphar Microphylla o Kalmiana Le foglie derivano singolarmente da rizomi striscianti, provviste di un lungo e sottile picciolo piatto o filiforme.
La foglia lucidissima è ovale o ellittica allungata, verde ma più spesso viola.
Alla fine dell'Estate compaiono i fiori, piccoli di colore giallo a cui seguono frutti verdi, gialli viola o marrone e coincidono con bacche ovoidali e carnose.
Nuphar Microphilla ha origini Nord americane.

Nuphar pumila
Nuphar pumila ha origini europee, è la specie nana di Nuphar lutea.
Il fiore color giallo vivo compare in Estate e viene impollinato dalle mosche, lo stigma mostra piccole diversità rispetto alla varietà lutea.
Le foglie galleggianti mostrano una forma sagittata con un color verde scuro.

Nuphar polysepala
Nuphar polysepala appartiene alle specie americane, le belle foglie cerose a forma di  cuore emergono dall'acqua o galleggiano sul pelo e derivano direttamente dal rizoma.
Vive in acque basse, le sue radici sono così ben aggrappate al fondo che a volte riesce difficile sradicarle dal fango.
Il fiore è simile ad una coppa, giallo brillante con sfumature verdi o rosse.

Nuphar advena

Nuphar advena Le grandi foglie cordate di forma ovale nettamente spaccate nell'inserzione del picciolo, spesso sono tenute molti centimetri sul pelo dell'acqua, a volte galleggiano. Possono avere una parte centrale rossastra
(N. advena variegata) e un margine lievemente ondulato.
I fiori chiusi appaino verdastri, sembrano quasi riluttanti ad aprirsi per mostrare il loro interno giallo e rosso al centro, la fioritura si manifesta a fine Estate inizio Autunno.

Nuphar rubrodisca è un ibrido tra N.microphylla e N.variegata di cui presenta entrambe le caratteristiche. Rispetto alle altre specie è di piccola taglia quindi più adatta a contenitori.

Nuphar sagittifolia

Nuphar sagittifolia è una varietà che si distingue dalle altre per le foglie molto allungate

Le idrofite natanti del genere Nuphar sono perenni ad alta rusticità che ben si adattano a basse ed alte profondità del laghetto.
Il fiore è meno appariscente rispetto a Ninfea ma la bellezza del fogliame riesce ad ovviare la spettacolarità della fioritura.
Nuphar sopporta anche posizioni ombreggiate, la quantità di fiori sarà in questo caso meno abbondante.

martedì 25 febbraio 2014

INSEGNAMO AI BAMBINI AD AMARE LA NATURA

I bambini del terzo millennio sono così oberati di impegni da non avere nemmeno il tempo di annoiarsi, corrono da un corso all'altro senza soluzione di continuo, a malapena rimane loro il tempo per dormire...
Quel poco di tempo libero viene dedicato a videogiochi, cellulari, tablet o maxischermi davanti ai quali rimangono inattivi e apatici come automi.

La tecnologia, se utilizzata in modo corretto, è un grande strumento per facilitare lo studio e lo sviluppo intellettivo dei nostri figli che, rispetto alle generazioni passate, risultano maggiormente stimolati nell'apprendimento di ciò che li circonda.


Non dobbiamo però dimenticare che approcciarsi  alla natura, entrare in contatto spontaneamente con il mondo animale e vegetale è un loro diritto che spesso viene a mancare per carenza di spazi verdi disponibili o tempo a disposizione.



Avvicinarsi al giardinaggio e all'orticoltura in modo creativo e divertente aiuta i nostri piccoli ad interagire con l'ambiente fin da bambini, imparare a prendersi cura di un essere vivente è un'esperienza importante per stimolarli a rispettare qualunque forma vivente.
Bambini che fin da piccoli si sono avvicinati al giardinaggio e alla coltivazione di semplici ortaggi saranno adulti capaci di confrontarsi con rispetto verso il prossimo e l'ambiente.


Amare la natura è un sentimento che si può coltivare in modo semplice lasciando che i bambini si avvicinino al giardinaggio con piacere e soddisfazione, permettere loro di toccare la terra, scavare, sporcarsi, vedere crescere una pianta o mangiare il frutto del loro lavoro li renderà parte integrante della natura, aumenterà il senso di rispetto, l'autostima e la manualità.


Allestire un angolo di orto-giardino richiede da parte degli adulti un po' di tempo e attenzione ma non sarà tempo sprecato!
La realizzazione di questo piccolo progetto darà importanti frutti nel futuro, l'esperienza ludica regalerà emozioni e sorprese e si trasformerà nel tempo in un traguardo più importante.

La presenza di un giardino non è indispensabile anche se molto utile, un terrazzo assolato è sufficiente per trasformare i nostri piccoli in provetti giardinieri.


Le piante da privilegiare sono quelle a misura di bambino, cioè quelle che più facilmente attirano l'attenzione e offrono agli adulti il privilegio di chiacchierare insieme ai propri piccoli di "botanica" e di tutto quel mondo affascinante che vi ruota intorno (vita degli insetti, animaletti utili nell'orto, mondo legato agli specchi d'acqua).
Naturalmente sono da escludere piante con spine o seriamente nocive e velenose.


I bulbi rivestono un ruolo molto importante in questo progetto, costano poco e il fascino di vedere bellissimi fiori spuntare da semplici cipolle sbalordisce sempre i bambini.
La scelta è infinita: crocus, tulipani, narcisi, anemoni, iris, dalie, giacinti, muscari.....basta un po' di fantasia, un contenitore di qualunque forma e dimensione, un po' di terriccio.
Sole e un goccio d'acqua penseranno al resto, non c'è niente di più bello di dimenticarsi di aver interrato una piccola cipolla e dopo poco rendersi conto che un fiore sta per sbocciare.

Miniserra

Anche piccoli semenzai (miniserre) sono utili per insegnare ai futuri giardinieri a prendersi cura di giovani piantine con attenzione e responsabilità, ne esistono in commercio anche già forniti di una cialda di compost in cui interrare un seme, alla nascita della piantina basterà piantare l'intero cubetto+ germoglio in un vasetto.

Nella scelta di arbusti da coltivare con i bambini privilegiare quelli da fiore come Buddleia e Lavanda capaci di attirare con l'aroma e il colore dei loro fiori farfalle, api e bombi di passaggio.
Capire la funzione degli insetti e la loro utilità insegnerà ai bambini ad apprezzarli e a non temerli.


Tra le erbacee annuali da fiore la scelta migliore ricade su quelle a crescita rapida, di successo sicuro e dai colori appariscenti come Piselli odorosi, Girasoli, Papaveri ornamentali, Calendule.
I bambini, in particolar modo quelli molto piccoli, possiedono una percezione del tempo diversa da quella degli adulti, abituati col "tutto subito" avvicinandosi gradualmente alla pazienza e all'attesa tipiche del giardinaggio impareranno ad apprendere l'arte dell'attendere senza fretta, concetto che potranno applicare nella futura vita adulta.


Non può mancare un piccolo orto totalmente gestito dai nostri bambini, dedicate un piccola area rivolta a Sud in cui coltivare qualche ortaggio o erba aromatica, anche i più ostili ad integrare le verdure nella loro dieta saranno orgogliosi di mangiare quelle coltivate con le loro mani.
Anche una cassetta rivestita di tessuto non tessuto può trasformarsi in un mini orto da collocare in un angolo di un terrazzo assolato: pomodori, lattuga, basilico, prezzemolo, fagiolini, fragole cresceranno e matureranno grazie alle cure dei bambini.

Suggerisco di adottare ortaggi a varietà nana a "misura di bambino" come fagiolini Saxa e Cupidon, pomodori Minibel e Cerise Rouge, carote Minicoree Little Finger, varietà colorate come lattuga Biscia rossa e Foglia di Quercia, zucchine gialle Goldbar ecc...

Per incentivare i piccoli giardinieri nella loro attività dotarli di attrezzi colorati e allegri ma soprattutto sicuri, studiati appositamente per essere maneggiati da bambini: palette, rastrelli, secchielli, annaffiatoi, carriole, vanghe, guanti ecc..


Se sono presenti spazi disponibili riservate un angolo ombreggiato di prato dove poter collocare una casetta di legno, una sabbiera o un altalena per favorire il gioco all'aria aperta, tutto sempre a "portata d'occhio" degli adulti.


Seguendo l'esempio di alcune scuole della provincia di Bologna e Modena, nell'ambito di una manifestazione a cui ho partecipato lo scorso anno, ho creato un orto-laboratorio che ho chiamato "Orto storto" a cui hanno aderito con entusiasmo numerosi bambini.

I risultati ottenuti hanno superato le mie aspettative, i bambini con la loro spontaneità e curiosità hanno maneggiato tranquillamente il terriccio e le delicate radici delle piante.
Con il mio aiuto, è nato un bellissimo "orto storto"!,


lunedì 24 febbraio 2014

AGATHEA, FELICIA: BONTA' DEL CIELO

Con un cielo sempre grigio e gonfio di pioggia l'unico modo per godere di uno spicchio azzurro e soleggiato è ammirare Agathea coelium o Felicia amelloides.



L'azzurro intenso dei suoi fiori ben alti sopra al fogliame con una nota di giallo al centro cattura lo sguardo e sbalordisce per l'intensità del celeste così puro che Agathea sfoggia.

Il suo nome deriva dal greco antico e significa "bontà del cielo", basta ammirare i bei fiori simili a margherite per capire come sia stato semplice attribuirle un legame con la volta celeste.

La dicitura esatta di questo genere di Asteraceae dalle origini Sudafricane è Felicia Amelloides, pianta perenne a carattere cespuglioso di taglia media, molto resistente, dall'accrescimento rapido e dalla copiosa fioritura.


La pianta è adatta alla coltivazione in vaso e alla collocazione in bordure di erbacee, giardini rocciosi e di campagna, le foglie verde scuro lievemente pelose formano un cuscino ornamentale densamente ramificato dai rami a volte rossastri che si espande velocemente.
Le foglie ellittiche sono opposte e lievemente ruvide al tatto, scure sulla pagina superiore e verde chiaro in quella inferiore.


Dall'inizio della Primavera e per tutta l'Estate, da steli nudi lunghi e sottili spiccano fiori azzurri dal capolino giallo tipici delle Asteraceae che rimangono aperti anche di notte.
I fiori composti sono molto suggestivi: i fiori dell'anello esterno sono circa 12,  femminili, azzurri e disposti a raggiera (fiori del raggio) su cui spicca un disco giallo prominente di fiori bisessuali (fiori del centro).
La corolla gialla è tubulare, i frutti sono acheni appiattiti e pelosi e contengono un solo seme, il pappo (appendice piumosa e leggera) ne favorisce la dispersione.


In natura questa specie vive su dune costiere, pianure rocciose, pietrose e sabbiose fino a 100 metri di altitudine.
Nei giardini trova posto in macchie e bordure dove l'azzurro-malva dei fiori risalta notevolmente tra le altre perenni.

Predilige un terreno ben drenato con componente sabbiosa o ghiaiosa unito a compost, da mantenere abbastanza asciutto, la pianta teme molto i ristagni idrici causa di marciume radicale.
Le irrigazioni devono essere scarse, Agathea sopporta bene la siccità, la giusta esposizione è al sole o in mezz'ombra.

L'impianto di questa Asteracea trova collocazione ideale ai piedi di un albero a foglia caduca che nei giorni più caldi protegge il cespuglio dai forti raggi del sole e durante l'Inverno consente il passaggio di luce.


La cura di Felicia è semplice e di grande soddisfazione, basta recidere i fiori secchi per stimolare la fioritura e irrigare solo quando il terreno è ben asciutto.
La pianta sopporta anche potature drastiche che a volte si rendono necessarie in impianti di 3-4 anni di età per dare al cespuglio un aspetto più compatto e ordinato.


Agathea è una pianta perenne che spesso viene trattata come annuale, sopporta basse temperatura ma non oltre -5°C.
Nelle fasce climatiche che raggiungono temperature molto rigide consiglio il ricovero in serre fredde anche se la pianta spesso rispunta perchè si dissemina autonomamente.


La moltiplicazione di Felicia amelloides si effettua semplicemente per seme o talea apicale in Primavera, le nuove piantine devono rimanere protette fino a che la temperatura esterna si stabilizza sui 15°C.

Per gli amanti dell'azzurro, Agathea non può che essere una presenza delicata e immancabile in giardino, in ceste appese o vasi.





venerdì 21 febbraio 2014

CTENOPHARYNGODON IDELLA, AMUR....DI CARPA

Il nome impronunciabile di questo Ciprinide mi fa pensare ad una patologia da otorinolaringoiatra, ad una di quelle infiammazioni che in Inverno colpiscono la gola e si trascinano in una tosse senza tregua.

Ctenopharyngodon è un termine di origine greca che significa "gola denti a pettine", idella invece si identifica con l'aggettivo "distinto", tale denominazione coincide con un pesce erbivoro d'acqua dolce chiamato Carpa erbivora o Amur.


La Carpa erbivora proviene dall'Asia orientale, in particolar modo ha origine nel bacino del fiume Amur da cui prende il nome, ed è stata importata in Italia negli anni 70 allo scopo di ripulire fiumi e bacini infestati da erbacce.

La caratteristica di questo Ciprinide, unico del genere Ctenopharyngodon è di nutrirsi esclusivamente di sostanze vegetali, alghe e detriti acquatici che infestano laghetti, canali e fossati.


E' un pesce molto tranquillo dal corpo allungato e snello ricoperto da grosse squame che formano un disegno simile ad una rete, mostra un colore che va dall'argento brillante al nero e sfumature verde oliva, bianco sul ventre.

La grossa testa è priva di squame, è fornita di un'ampia bocca leggermente obliqua dalle labbra sottili senza barbigli con denti faringei seghettati specializzati per la tipica alimentazione erbivora di questo Ciprinide.
La pinna dorsale comprende 8-10 raggi molli, quella anale è situata molto vicino alla coda rispetto alle altre Carpe.

La struttura corporea della Carpa erbivora è comune alle altre specie di Carpa anche se le sue dimensioni la collocano tra i più grandi membri della famiglia dei Ciprinidi, allo stato libero può raggiungere peso e lunghezza notevoli (fino a 40 kg.)


Vive in acque torbide e scarsamente ossigenate di laghi e paludi e tollera senza problemi grandi escursioni termiche (da 0 a 33°, fino ad un massimo di 39°C., la temperatura ideale per il suo accrescimento va da 20 a 30°C), alta salinità e scarsità di ossigeno.

La Carpa erbivora ha precise esigenze riproduttive: necessita di fiumi con discreto movimento in cui deposita le uova che, più pesanti dell'acqua, rimangono in sospensione per un periodo d'incubazione di 20-40 ore, in uno stagno cadrebbero sul fondo e morirebbero.

La riproduzione avviene in Primavera durante le piene dei fiumi quando gli esemplari raggiungono un'età di 4-10 anni, in Europa la riproduzione non è stata ancora resa possibile, i nuovi capi vengono introdotti con l'immissione.


In un laghetto ornamentale La Carpa erbivora svolge un ruolo molto importante come diserbante acquatico naturale.
Essa si nutre principalmente di vegetazione acquatica, alghe filamentose e detriti vegetali, i soggetti di grossa taglia sono in grado di "brucare" la vegetazione riparia come canne e altre piante di grandi dimensioni.

I piccoli adottano una dieta onnivora che comprende zooplancton, dafnie e larve di insetti, a circa tre settimane di vita inizierà ad introdurre vegetali nella sua dieta.
La crescita di una Carpa erbivora è molto veloce, con una temperatura di 25-28° C. arriva ad introdurre una quantità di vegetali pari a tre volte il suo peso corporeo.


Predilige foglie morbide di piante sommerse, se queste non sono presenti nello specchio d'acqua, la carpa si adatta a consumare alghe filamentose e macrofite acquatiche più solide (Lemna, Potamotgon, Hippuris, Myriophyllum, Scirpus), se la vegetazione è totalmente assente si adatta ad alimentarsi con larve, piccoli pesci e crostacei.

Numerosi Paesi nel mondo hanno introdotto in modo attento e controllato Amur per combattere in modo naturale l'eutrofizzazione delle acque, in acquacoltura o per la pesca sportiva, in Italia è presente nei laghi e fiumi del Centro Nord.












giovedì 20 febbraio 2014

SALVINIA MOLESTA, LA GRANDE OPPORTUNISTA

Basta inserire Salvinia molesta nel proprio giardino d'acqua e la pianta se ne approprierà immediatamente, del resto, con un nome così, non è possibile attribuirle timidezza o delicatezza.....
Salvinia molesta si sentirà libera di fluttuare nel laghetto oscurandone la superficie in pochissimo tempo, la velocità con cui saprà moltiplicarsi stupirà anche miglior conoscitore di piante acquatiche.


Tutte le specie di Salvinia sono felci acquatiche che fluttuano liberamente e prosperano in acque ferme o con lento movimento di laghi, stagni, canali, paludi, fossati, fiumi, risaie ecc., ovunque vi sia acqua priva di moto ondoso che non ne disturbi la crescita.


Salvinia molesta ha origini tropicali e sub-tropicali, attecchisce con facilità in acque ricche di nutrienti di climi caldi in regioni temperate dove sviluppa densi tappeti galleggianti o colonie, basta un piccolo segmento perchè essa si sviluppi in modo aggressivo.
Questa felce di acqua dolce è costituita da ramificazioni orizzontali (rizomi) situati sotto la superficie dell'acqua e fronde piumate sommerse simili a capelli bagnati che coincidono con radici scarsamente profonde.
In realtà la radice è una metamorfosi della terza foglia che appare finemente sezionata e avvolta su se stessa con un aspetto simile ad un frullino per sbattere le uova.


Le foglie galleggianti di Salvinia molesta sono appaiate a due a due, grandi fino a 1,5 cm (in lingua inglese la pianta è detta Salvinia gigante), oblunghe e con una nervatura centrale distinta su cui la foglia può ripiegarsi,
la piante adotterà in questo modo un aspetto simile ad una catena libera e flottante lunga sino a 10 cm.

Sulla superficie superiore delle foglie sono situate 4 file di papille cilindriche provviste di peli incrociati tra loro a costituire una struttura a gabbia capace di intrappolare l'aria che permette alla foglia di galleggiare.
La parte superficiale della foglia, le papille e i peli sono idrorepellenti, la pagina inferiore invece attira l'acqua, il sistema di controbilanciamento permette il giusto orientamento della pianta sulla superficie dell'acqua.

Le foglie giovani e di piccole dimensioni presentano un colore verde brillante, durante l'accrescimento sviluppano una tonalità più scura marrone ai bordi.


La forma e la struttura di questa galleggiante variano a seconda delle condizioni ambientali come lo spazio e la quantità di nutrienti, la distanza tra nodi e internodi lungo il gambo è inversamente proporzionale alla diffusione della pianta nello specchio d'acqua.

Le colonie di Salvinia molesta offrono riparo ad una moltitudine di micro invertebrati, mentre la totale copertura del laghetto causa carenze di ossigeno a pesci ed acquatiche sommerse.

Tutte le felci acquatiche non fioriscono ma presentano uno sporocarpo (involucro a forma di capsula che contiene le spore), la moltiplcazione avviene dalla frammentazione della pianta che, in condizioni ottimali, quadruplica il suo volume in pochi giorni.


In un laghetto ornamentale o un piccolo mastello la presenza di Salvinia molesta può diventare una preziosa aggiunta, il controllo del veloce accrescimento è facilmente controllabile con la rimozione manuale.

Salvinia molesta è considerata un'infestante, in natura può essere causa di problemi alla navigazione e all'irrigazione, nelle risaie mette in serio pericolo il raccolto.

Esistono diverse specie di Felci acquatiche con caratteristiche molto simili difficilmente distinguibili tra loro, tutte adatte a specchi d'acqua ornamentali:
Salvinia auriculata, S. herzogii, S. biloba raddi




martedì 18 febbraio 2014

IL GIARDINO SEGRETO

Vorrei un posto speciale in giardino dove rilassarmi, leggere un libro, sorseggiare in pace un caffè o semplicemente ascoltare i suoni della natura, un rifugio da condividere con gli altri o riservarmi per pensare in assoluta contemplazione.

Qualunque sia la dimensione o lo scopo, la caratteristica fondamentale è la stessa: deve essere nascosto dal mondo esterno, un vero Giardino segreto.


Creare il proprio giardino è un esperienza da vivere non solo da osservare dall'esterno, incorporare un luogo appartato è un modo per raggiungere l'obiettivo e inventare un angolo segreto.
Bastano fluttuanti arbusti che celano la destinazione finale per creare un senso di attesa, una panca nascosta da erbe alte o felci dalle foglie generose per generare nel visitatore un senso di sorpresa.


Quando si può usufruire di un piccolo boschetto, un gruppetto di alberi o arbusti, è sufficiente ricavare una radura nascosta in cui porre una vecchia panca o qualche cuscino, un sentiero tortuoso per guidare e sorprendere il visitatore, l'invito a soffermarsi sarà implicito.


Suggerisco alcune idee per cominciare, sviluppabili con semplicità anche in un solo fine settimana.

In un giardino densamente piantumato, imbattersi improvvisamente in uno spazio aperto è un'esperienza eccitante, non importa quali siano le dimensioni dello spazio verde, basta inventare un angolino intrigante nascosto da alte graminacee e si otterrà l'effetto desiderato.


Se ci si può avvalere di un punto d'acqua è facile creare un luogo di relax e meditazione circondandolo con muri vivi di bambù, arbusti o alte erbacee che ne celino in parte la vista: un laghetto in cui osservare in silenzio la vita dei pesci o il volo delle libellule, una piccola cascata dove ascoltare il chiacchiericcio dell'acqua.


Il lieve rumore dell'acqua che cade su ciottoli, nascosto alla vista del visitatore, suggerisce la presenza di spazi inaccessibili e proibiti, collocare in una zona nascosta un piccolo gioco d'acqua o un esotico Suikinkutsu evoca luoghi segreti e lontani.

Un'oasi invisibile da avvolgere fittamente di piante, erbe aromatiche, fiori profumati può essere collocata nel mezzo di un percorso o al suo termine, la destinazione finale a cui giungere e appartarsi, meglio se situata lontano dai rumori dell'abitazione.

Progetto per giardino segreto

Per garantire riparo e privacy, soprattutto in spazi ristretti, si possono utilizzare schermature di legno trattato come grigliati o staccionate verticali dipinte con colori pastello, sufficientemente alti per svolgere la loro funzione ma senza impedire l'entrata della preziosa luce, magari lasciando arrampicare piante non troppo invadenti o difficili da tenere sotto controllo.

Se lo spazio non è sufficiente di può optare per piante che creano schermature viventi come conifere, salici da intrecciare o arbusti fioriti da tenere regolarmente potati (evitare foglie spinose o urticanti).


Lo spazio dovrebbe comprendere una pavimentazione da coordinare con lo stile del giardino che potrebbe comprendere uno o due scalini che aumentano l'inaccessibilità del luogo.
La pavimentazione più veloce da realizzare a costi molto contenuti è quella con ghiaia o corteccia.

Progetto per accesso a giardino segreto

Anche un patio opportunamente celato può diventare un Giardino segreto mascherandone gli accessi , un arco ricoperto da rose profumate, Lonicera o Gelsomino si tramuterà  nell'ingresso di un mondo recondito.

Se il patio o il pergolato si trovano in posizioni soleggiata consiglio l'utilizzo di arbusti da frutto da far crescere su spalliere verticali o orizzontali (Meli, Peri, Peschi, Ciliegi, Vite da tavola, Kiwi).
Coltivare e raccogliere i frutti rappresenta sempre un'esperienza soddisfacente.


L'arredamento del giardino segreto è sicuramente affidato al gusto personale anche se ritengo utili alcune indicazioni generali.
Ricordare che prima di acquistare una seduta, panca ecc... occorre valutare bene le dimensioni e la capacità di resistere alle intemperie, la stabilità del terreno su cui dovrà essere collocata ed un'eventuale manutenzione.

Vecchi tronchi rovesciati e cumuli di pietra naturale possono diventare ottime sedute da coprire con cuscini colorati da portare al coperto a fine giornata.


Se lo spazio a disposizione è ridotto, preferire pochi oggetti (o uno solo) di grandi dimensioni piuttosto di più complementi piccoli che darebbero al Giardino segreto un'impronta caotica e sovraffollata.

Un Giardino segreto si può annidare anche al di sotto di un albero dalle chiome ricadenti o a cui sono stati recisi i rami più bassi.
Appendere un'amaca su cui rilassarsi o collocare una sedia a dondolo dona al rifugio un'atmosfera intima di relax.

Il terreno ottenuto dallo scavo di un nuovo laghetto a volte crea problemi per lo smaltimento, se si desidera progettare un Giardino segreto la collinetta ottenuta diverrà il paravento per una panca da porre al temine di un tortuoso percorso: solo esplorando la sommità della piccola altura di potrà svelare la presenza nascosta.


Per solleticare l'olfatto un Giardino segreto in cui predominano le aromatiche è l'ideale, se poi il percorso per giungervi ha un filo diretto con la cucina lo spazio verrà impreziosito da una dimensione in più.
Grazie all'intenso profumo che le piante aromatiche emanano si potrà ottenere
un angolo prezioso e insolito di grande valore ornamentale capace di acuire i sensi sia di giorno che di notte.
I confini di questo luogo privato possono essere racchiusi da pareti vegetali realizzate con siepi di Alloro (Laurus nobilis) e Rosmarino (Rosmarinus officinalis) siccome la loro altezza li rende idonei a quinta di protezione nella zona di seduta.


L'ingresso al Giardino aromatico segreto potrà coincidere con una spalliera dalle molteplici forme su cui far avvinghiare una Rosa gallica officinalis, una tra le varietà più antiche e profumate dai bellissimi frutti.

Le officinali da porre ai piedi delle pareti vegetali sono innumerevoli:
Angelica (Angelica archangelica), Calendula, Lavanda (Lavandula), Malva (Malva sylvestris), Timo (Thymus vulgaris), Santoreggia (Satureja), Camomilla romana (Chamaemelum nobile), Menta (Mentha spicata), Melissa (Melissa officinalis), Origano (Origanum) ecc...tutte regalano gradevoli aromi che si mescoleranno tra di loro.


Abbiamo tutti bisogno di un luogo magico che ci permetta di fuggire dallo stress e dalla quotidianità per entrare in contatto con la natura e con se stessi, basta saper inventare l'atmosfera giusta nella collocazione più adatta del proprio spazio verde.