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domenica 30 novembre 2014

GERRIS LACUSTRIS, IL PATTINATORE DELLO STAGNO

Le piacevoli nuotate estive in biopiscina sono ormai un lontano ricordo, la sensazione piacevole di acqua pura e profumata sulla pelle rimane nella memoria un ricordo che il tempo non allontana.
Sulla superficie acquatica ho osservato la copiosa presenza di insetti che "pattinavano" elegantemente sul pelo dell'acqua e si spostavano al mio passaggio, favorevolmente colpita, ho effettuato ricerche più approfondite.

Gerris lacustris

Si tratta di Gerris lacustris, un insetto acquatico detto anche Ragno d'acqua o Pattinatore dello stagno, un Gerride dal corpo sottile e dalle zampe molto lunghe che trova rifugio nelle acque stagnanti anche temporanee.

Gerris è un piccolo insetto molto evoluto dalle caratteristiche interessanti comune in tutta l'Europa, conduce vita gregaria sulla superficie acquatica su cui "pattina" leggero, le ali regresse gli permettono di compiere solo brevi voli.

Nonostante viva in un ambiente acquatico, Gerris non è in grado né di nuotare né di immergersi, per camminare rapidamente sfrutta la tensione superficiale dell'acqua grazie alle zampe idrofobiche cioè dotate di leggera peluria che non assorbe l'acqua.


Le tre paia di zampe di Gerris lacustris sono degne di nota: le zampe anteriori, più brevi e tozze delle altre sono raptatorie (catturano e trattengono la preda), la coppia centrale spinge l'insetto lungo la superficie dell'acqua (come un paio di remi) e permette il salto, la coppia posteriore invece funge da timone.

Gerris ha un corpo nero-brunastro lungo meno di 20 mm molto sottile ricoperto nella parte inferiore da una lanugine di peli idrofobi che permettono all'insetto di non bagnarsi mentre scivola sul pelo dell'acqua compiendo veloci movimenti a scatti.


Il Ragno d'acqua è un grande cacciatore di insetti e altri piccoli invertebrati, pattuglia continuamente la superficie dello specchio d'acqua per divorare gli insetti che emergono per respirare o che cadono accidentalmente in acqua.

Oltre ad individuarli con la vista, Gerris è in grado di percepire le vibrazioni sulla superficie dell'acqua prodotte dal movimento della preda e localizzare con grande precisione gli insetti che rimangono intrappolati dalla tensione superficiale.


Appena raggiunto il malcapitato, Gerris lo immobilizza con il primo paio di zampe e ne fora l'esoscheletro mediante un rostro contenuto nel suo speciale apparato boccale, la saliva poi solubilizza gli organi interni della preda che vengono aspirati dal potente apparato succhiatore.


Gerris lacustris vive nelle vicinanze delle rive di uno specchio d'acqua stagnante ai margini della vegetazione.
A Primavera gli esemplari adulti emergono dallo svernamento e li si può vedere pattinare sul film superficiale dello stagno e accoppiarsi.
A Maggio la femmina depone le uova sopra e sotto le foglie delle piante acquatiche, dopo 10-12 giorni circa, a seconda della temperatura esterna, le uova si schiudono.  

La larva di Gerris per diventare un insetto adulto attraversa diversi stadi di una metamorfosi incompleta costituita da 5 mute sempre più complesse.
La sua esistenza è legata all'acqua: se lo stagno in cui vive dovesse prosciugarsi si sposta camminando alla ricerca di una nuova sistemazione.

sabato 29 novembre 2014

FILTRAZIONE NATURALE E TECNICA IN UN LAGHETTO seconda parte

....CONTINUA.... da prima parte

Un'alternativa al metodo biologico per mantenere l'acqua limpida nel giardino acquatico è la filtrazione meccanica mediante l'utilizzo di skimmer, dreno di fondo e filtri a camere associati a sterilizzatori UV.

SKIMMER


Skimmer con prolunga

Lo skimmer è un contenitore in plastica munito di coperchio ispezionabile che raccoglie e convoglia l'acqua di un laghetto e la invia alla pompa o al sistema di filtraggio meccanico.
Può avere una forma cilindrica e contenere un cestello a rete asportabile per la raccolta del materiale più grossolano che galleggia sul pelo dell'acqua.


Esistono skimmer più complessi che possono contenere oltre al cestello un'ulteriore massa filtrante (matala) e un alloggiamento per ospitare la pompa ad immersione e in alcuni casi gli sterilizzatori UV.
In genere la forma è rettangolare.


Skimmer con alloggiamento pompa
Bocchetta di entrata dello skimmer
Collocazione dello skimmer a filo del bordo laghetto

Lo skimmer viene collocato su una parete del laghetto, la bocchetta di entrata dell'acqua deve essere situata al di sotto del livello dell'acqua del laghetto e immersa per i 3/4 circa della sua altezza.
Uno sportello basculante permette il passaggio dell'acqua durante il funzionamento della pompa e impedisce il reflusso del materiale raccolto se il flusso idrico si arresta.

MANUTENZIONE: 
Mantenere pulito lo skimmer estraendo periodicamente il cestello e svuotandolo, i tempi dipendono dalla quantità di materiale accumulato.


DRENO DI FONDO


Dreno di fondo

Indispensabile in un laghetto che ospita Carpe Koi, il dreno è un pozzetto circolare installato sul fondo del laghetto allo scopo di raccogliere i materiali in deposito sul fondale.
Il dreno di fondo, tramite un tubo di collegamento invia al sistema di filtraggio, può essere utilizzato anche per lo svuotamento completo della vasca.

Installazione del dreno di fondo

MANUTENZIONE: 
Generalmente non necessita di alcuna pulizia.



FILTRO A CAMERE MULTIPLE


Filtro a camere

I filtri a camere multiple sono costituiti da più camere dedicate a diversi stadi di filtrazione, l'acqua si introduce nelle camere dapprima dall'alto verso il basso (contenuta 
da una paratia) poi dal fondo della camera risale attraversando il materiale filtrante dal basso verso l'alto.
Le prime camere del filtro effettuano un filtraggio di tipo meccanico imprigionando le parti solide in sospensione nell'acqua, le successive di tipo biologico.

filtro a camere in funzione
Filtro a 6 camere

Il filtraggio biologico viene espletato da colonie di batteri che si insediano su specifici supporti alloggiati all'interno del filtro, essi formano un bio-film che depura biologicamente l'acqua.



L'acqua entra prima in un "vortex" cioè una struttura tronco-conica in cui l'acqua viene posta in lieve turbolenza, le particelle grossolane melmose e più pesanti precipitano verso il fondo. 


Elementi a spazzola

Dal "vortex" l'acqua tracima nella camera successiva in cui sono presenti elementi a spazzola (simili a scovolini lava-bottiglie) che attuano un filtraggio meccanico imprigionando parti di materiale voluminoso in sospensione (foglie, masse di alghe, limo, escrementi di pesci ecc.).
Le spazzole svolgono un ruolo molto importante all'interno del filtro perché trattenendo una grossa quantità di impurità grossolane impediscono che il filtro si blocchi, in genere per una migliore copertura vengono disposte su due file.


Matala

Segue una o più camere, a seconda delle dimensioni del filtro, che alloggiano la matala (spugna filtrante giapponese) di diversa granulometria in grado di filtrare particelle sempre più piccole e di trattenere una parte dei batteri aerobi presenti nell'acqua.

Matala di diverse granulometrie

Tra le stuoie filtranti la matala presenta la miglior granulometria, infatti è sufficientemente grande per evitare intasamenti e abbastanza fine per trattenere le impurità più piccole.


Materiale di supporto per il filtraggio biologico

L'ultima camera effettua il filtraggio biologico, ospita materiale poroso che offre superficie di ancoraggio ai batteri.
Può essere costituito da rocce vulcaniche, cilindretti di ceramica o perline in plastica che vengono abitati da colonie di batteri aerobi che si nutrono di sostanze organiche (deiezioni dei pesci, vegetali in decomposizione) compiendo così una filtrazione dell'acqua.

Il materiale di supporto può rimanere depositato sul fondo della camera di filtraggio (come ne caso delle roccette laviche, delle sfere in plastica e dei cannolicchi in ceramica) o fluttuare nell'acqua per la loro ottima conformazione
(materiali di nuova generazione come Helix ).

I supporti migliori da utilizzare in un filtraggio biologico sono quelli che nel minor spazio offrono la maggior superficie da colonizzare, trattengono pochi sedimenti e galleggiano offrendo così ossigeno ai batteri aerobi. 

Se vi è spazio disponibile la pompa può essere inserita all'interno del filtro.

MANUTENZIONE
La periodica manutenzione del filtro a camere ne garantisce la funzionalità e di conseguenza assicura la limpidezza dell'acqua nel laghetto. Ogni camera di filtraggio è dotata in basso di un rubinetto di scarico, è sufficiente aprire i rubinetti per permettere la fuoriuscita di sedimento.

Le spazzole devono essere spesso pulite perché trattengono la maggior parte di materiale, si possono lavare con acqua del rubinetto. 
La pulizia della matala avviene scuotendola per ottenere la caduta del sedimento organico presente, consiglio un solo lavaggio all'anno preferibilmente con l'acqua del laghetto per non danneggiare il film batterico.

La sezione biologica del filtro deve essere pulita solo tramite l'apposito rubinetto.

 
STERILIZZATORE UV

Sterilizzatore UV per laghetti di piccole dimensioni

Sterilizzatore UV in acciaio a due neon per grandi invasi

Sterilizzatore UV, schema



E' un apparecchio sterilizzatore a luce della gamma UV-C che elimina la crescita della maggior parte di alghe unicellulari e microrganismi indesiderati dannosi per la salute dei pesci o altri animali.
L'acqua entra tramite un tubo di mandata all'interno dello sterilizzatore e lo attraversa in tutta la sua lunghezza, la sterilizzazione avviene grazie ad un neon contenuto in un tubo di vetro stagno.
Tramite un tubo di uscita l'acqua torna al laghetto.



Lo sterilizzatore UV deve essere collegato alla corrente 220 mediante un trasformatore 12 volt che garantisce la massima sicurezza in presenza di acqua.
Importante sottolineare che lo sterilizzatore non agisce sui batteri aerobi che colonizzano i materiali porosi del filtro biologico adesi ai materiali porosi del filtro.

MANUTENZIONE Per una migliore sterilizzazione consiglio una pulizia annuale dalle incrostazioni del tubo di vetro che contiene il neon. 
Sostituire la lampada se non funzionante.


I seguenti schemi, illustrano due possibili modelli da applicare ad un laghetto a un livello ed uno a due livelli.

LAGHETTO AD UN LIVELLO



  1. Skimmer con cestello
  2. Dreno di fondo
  3. Filtro a camere
  4. Pompa
  5. Sterilizzatore UV
  6. Tubazione di mandata
  7. Cascata con rubinetto di regolazione flusso
  8. Tubo di immissione orientato verso lo skimmer con rubinetto
  9. Livello dell'acqua
  10. Collettore di scarico con saracinesca per ogni camera
  11. Supporto in muratura

Per un corretto funzionamento del filtro a camere, sia in fase di progettazione che di realizzazione è assolutamente indispensabile prestabilire il livello delle camere del filtro rispetto al livello definitivo dell'acqua del laghetto.
Consiglio la movimentazione dell'acqua tramite una bocchetta di immissione orientata verso lo skimmer allo scopo di agevolare il ricircolo di tutta la massa d'acqua (vedi punto 8).


LAGHETTO A DUE LIVELLI




  1. Skimmer con cestello e alloggiamento per pompa
  2. Pompa
  3. Tubazione di mandata
  4. Sterilizzatore
  5. Filtro a camere
  6. Supporto in muratura
In questo caso il controllo delle camere del filtro rispetto al laghetto è meno importante, l'acqua scende per caduta.
E' possibile dotare entrambe le vasche di dreno di fondo.

Quadro elettrico

Consiglio l'installazione di un quadro elettrico di comando e protezione completa in cui è bene predisporre un interruttore generale, una protezione salvamotore per la pompa (arrosto automatico in caso di bloccaggio causato da intasamenti della girante); un interruttore per lo sterilizzatore UV.


giovedì 27 novembre 2014

FILTRAZIONE NATURALE E TECNICA IN UN LAGHETTO prima parte


Se ben progettato e allestito nel modo più appropriato, un laghetto ornamentale crea in un giardino un'atmosfera incantevole, l'area prescelta si animerà con forme di vita vegetali e animali molto particolari. 
Per creare un laghetto autosufficiente occorre rispettare alcuni parametri affinché l'acqua sia limpida, a volte la presenza di alghe soprattutto del gruppo Chlorophicaee in prossimità della superficie può alterare l'aspetto esteriore dello specchio d'acqua.



Le alghe vivono in superficie perché necessitano di luce per moltiplicarsi, appena il sole riscalda l'acqua esse si sviluppano e, in assenza di controllo, invadono lo specchio acquatico consumando la maggior parte dell'ossigeno disciolto in acqua.
La proliferazione eccessiva delle alghe provoca l'intorbidimento dell'acqua che assume una colorazione verdastra e limita la penetrazione della luce e impedisce la fotosintesi delle piante, questo fenomeno è chiamato eutrofizzazione.
La carenza di ossigeno è causa di squilibrio biologico nel laghetto fino alla morte dello zooplancton e delle piante acquatiche.

eutrofizzazione dell'acqua

La limpidezza dell'acqua in un laghetto è una delle maggiori esigenze dal punto di vista estetico, basta una popolazione ittica in esubero o il mancato equilibrio tra idrofite sommerse, natanti o galleggianti che l'acqua assuma una colorazione verdastra che compromette l'armonia del giardino acquatico.



In commercio esistono alghicidi che offrono soluzioni temporanee al problema dell'acqua verde, una volta terminato l'effetto del prodotto, se non si rimuoverà la causa dell'eccessiva quantità di alghe, esse torneranno ad invadere il laghetto più numerose di prima. 


Gli alghicidi risolvono il problema dell'acqua verde solo temporaneamente

Esistono modalità di filtrazione dell'acqua in un laghetto ornamentale di tipo naturale (biologica) e di tipo tecnico (meccanica).

Optare per una filtrazione biologica dell'acqua significa rispettare alcuni criteri semplicemente ad imitazione della natura.



Un modo per limitare l'eutrofizzazione dell'acqua è quello di ombreggiare il laghetto per circa la metà della superficie ed evitare che masse di materiale organico proveniente dall'esterno invadano l'acqua


Le ninfee sono grandi ombreggianti
  • La superficie dell'acqua esposta alla luce solare deve essere ricoperta per il 40% di piante acquatiche galleggianti radicate al fondo (come le ninfee) per evitare il surriscaldamento dell'acqua;
  • la totale superficie del laghetto deve contenere il 20% di piante acquatiche galleggianti che tramite l'apparato radicale espletano la filtrazione dell'acqua.
  • Il 40% del fondo del laghetto deve ospitare piante acquatiche sommerse, 
  • le rive invece devono essere tappezzate dal 30% di palustri.


Per favorire la limpidezza dell'acqua risulta molto utile la presenza di organismi filtranti come Gasteropodi e bivalvi, i pesci poi non devono sovraffollare il laghetto (2-3 per metro cubo d'acqua sono sufficienti).


Gasteropodi d'acqua dolce
L'uso di cascatelle o giochi d'acqua incrementa l'ossigenazione del giardino acquatico.

....CONTINUA....

martedì 25 novembre 2014

LAGHETTI D'INVERNO: BERGENIA CRASSIFOLIA

Non voglio vedere le sponde del laghetto spoglie durante l'Inverno, desidero che colori e fogliame generoso coprano le rive anche nei lunghi giorni freddi che ci attendono.
Per questo ho scelto Bergenia crassifolia, una sempreverde perenne molto rustica dal fogliame rigoglioso che offre le sue fioriture in pieno Inverno.


E' un'ottima tappezzante apprezzata per le lucide e coriacee foglie di notevoli dimensioni, è da esse che la pianta trae la nomenclatura "crassifolia" cioè "dalle foglie grosse (dal latino crassus= grasso, grosso e folium =foglia); il nome del genere invece è stato attribuito in onore del botanico tedesco Von Bergen.

Bergenia crassifolia è una Saxifragacea a fioritura invernale che giunge dall'Asia centrale, occupa nel suo ambiente naturale un vasto territorio che si spinge oltre i 5000 metri di altezza, sui monti Altaj nella Siberia meridionale la si può ammirare abbarbicata tra le pareti rocciose.


Il portamento prostrato e ampiamente tappezzante fa di Bergenia crassifolia una perfetta copertura e una preziosa aggiunta al bordo laghetto in un momento in cui le piante palustri sono a riposo sia per il facile adattamento ad ogni tipo di suolo che per la preferenza a suoli costantemente umidi.


Bergenia crassifolia è una pianta sciafila (non ama i raggi di sole diretti), infatti è caratterizzata da grandi foglie carnose dai margini dentati a forma di cucchiaio con notevoli capacità traspiranti.
La bella colorazione verde dai contorni rossastri assume una tonalità bronzo quando la temperatura è particolarmente rigida.


La pianta forma grossi cespi grazie al robusto e corto rizoma sotterraneo, dal mese di Dicembre si ergono su di essi brevi steli che sorreggono pannocchie globose di incantevoli fiori campanulati rosati che sovrastano il fogliame.


Bergenia crassifolia è una pianta molto utilizzata in passato incredibilmente resistente e affidabile: cresce bene all'ombra ma sopporta anche il pieno sole e periodi di siccità prolungata, non necessita di potature, la rimozione delle parti appassite è sufficiente.

Durante il periodo vegetativo consiglio l'uso di concime liquido per piante fiorite, a Primavera si può effettuare la divisione dei cespi per sfoltire e moltiplicare la pianta.


Il rapido accrescimento rende Bergenia idonea alla collocazione in bordure e macchie fiorite in un giardino dallo stile romantico, contenitori posti accanto a fontane dalla forma antica dove accentua il tocco classico.


sabato 22 novembre 2014

LA VITA IN UNO STAGNO NATURALE


Regaliamoci un po' di tempo per osservare la vita sulle sponde e all'interno e di un laghetto naturale, uno stagno o un macero.
Basta sedersi sul margine dello specchio d'acqua ed aspettare che la Natura compia il suo quotidiano miracolo: quello della vita.



Ogni volta che ho la possibilità di soffermarmi ad ammirare questo serbatoio di vita la meraviglia si rinnova, l'ambiente acquatico e i suoi confini sono una ricchezza di biodiversità piena di sorprese.

I maceri e gli stagni immersi nelle campagne sono lembi di vita selvatica sempre più rari da conservare e valorizzare, la costruzione di un laghetto naturale è un modo per contribuire alla salvaguardia dell'habitat acquatico e dei suoi dintorni.



E' sempre più difficile vedere nelle nostre campagne maceri o pozze d'acqua utilizzate per abbeverare il bestiame, riserve d'acqua e di vita un tempo molto comuni in ogni podere rurale.
Quelli rimasti sono preziosi per il grande valore ecologico, la ricchezza di sostanze nutritive presenti negli specchi d'acqua stagnante permette la sopravvivenza di piante acquatiche e di forme di vita animale.

Anche attorno allo specchio d'acqua spesso si creano le condizioni ideali per lo sviluppo di una ricca flora a sua volta rifugio e sostentamento di altri animali come insetti, rettili, uccelli e anfibi.



In genere stagni e maceri sono pozze artificiali alimentate da una falda acquifera o dalle acque piovane, in alcuni periodi dell'anno particolarmente siccitosi, in alcuni l'acqua sparisce ma non le forme di vita: basta il ritorno dell'acqua che molteplici viventi tornano a ripopolare la zona.

Approfittare di una bella giornata assolata di questo Autunno inoltrato può piacevolmente incrementare le nostre conoscenze naturalistiche, l'importante è avvicinarsi alla zona umida nel modo più silenzioso possibile per non spaventare gli abitanti più timidi.


Salcerella

Cominciamo l'osservazione dai bordi dello stagno, una vistosa macchia di colore rosso-violaceo potrebbe indicare la presenza di una comune palustre che colonizza spesso le sponde di un laghetto naturale: la Salcerella (Lythrum salicaria).
L'attraente fioritura di Salcerella inizia a Maggio e si protrae fino all'Autunno, le radici affondano nell'acqua tranquilla e il fusto si erge fino a 120 cm.

Nei pressi di Salcerella è possibile ammirare piante di Canapa acquatica (Eupatorium cannabium), da Luglio ad Ottobre questa elofita ravviva la zona marginale dello stagno con i suoi fusti lanuginosi rossastri e i piccoli fiori rosa.


Violetta di palude

Nelle zone limitrofe allo specchio d'acqua si collocano facilmente colonie di Violetta di palude (Hepilobium Hirsutum), i fiori rosacei molto evidenti si impongono nel paesaggio e contrastano con il bel verde della pianta che si propaga tramite robusti rizomi carnosi.


Mazzasorda

Se ci avviciniamo alle sponde possiamo notare alcune piante con "i piedi" affondati nell'acqua: sono le diverse varietà di Typha o Mazzasorda che con i loro 230 cm di altezza massima formano una cortina impenetrabile sulle sponde dello stagno. Le infiorescenze femminili marroni a forma di salsiccia sono molto caratteristiche e attirano lo sguardo.

Butomus umbellatus

Nel periodo estivo, tra gli esemplari di Typha spuntano fiori rosa screziati e delicati a forma di ombrello molto apprezzati anche nei laghetti ornamentali, si tratta di una varietà di giunco fiorito chiamata Butomus umbellatus, pianta dalla particolare eleganza alta fino a 150 cm.


Sagittaria

Foglie a forma di freccia rivelano la presenza di Sagittaria (Sagittaria sagittifolia), una pianta acquatica dai piccoli fiori bianchi ben adattata all'ambiente: le foglie verdi che emergono totalmente dall'acqua mostrano una forma sagittata, quelle sommerse sono nastriformi, le foglie galleggianti ovali.
La caratteristica di modificare la forma delle foglie a seconda della quantità d'acqua presente è una strategia di sopravvivenza molto comune nel mondo acquatico, con meccanismi affascinanti e complessi.


Tappeto di Lemna

Un verde tappeto che galleggia sulla superficie dello stagno è composto da Lemna minor, una minuscola galleggiante composta da due foglie alte appena 2-4 mm con radici filiformi microscopiche che filtrano e depurano l'acqua.
Durante la stagione fredda la pianta sverna sul fondo dello stagno per ricomparire in Primavera. 


Hydrous piceus

Ricordiamoci di portare un retino a maglia fitta, ciò darà la possibilità di osservare piccole piante che vivono sommerse e una fauna di microrganismi che abita appena al di sotto della superficie acquatica.
Dragando delicatamente l'acqua bassa dello stagno e raccogliendo anche il fango del fondale probabilmente emergeranno coleotteri come Hydrous piceus o qualche sua larva.
E' un insetto dalla forma ovoidale di colore nero-metallico che respira sott'acqua grazie ad una bolla d'aria che trattiene sotto le elitre, si ciba di detriti vegetali mentre la vorace larva è carnivora (si potrebbero confondere con quelle di libellula).

Scorgere le coloratissime libellule è sempre una piacevole sorpresa, ogni volta che le vedo volare da uno stelo all'altro, volteggiare con scatti repentini, brillare al sole come gioielli rimango a bocca aperta! 
La libellula è un insetto vorace e un grande predatore, un cacciatore formidabile.


Triturus carnifex

Un abitante in cui si potrebbe incappare è un innocuo e piccolo drago crestato, il suo nome è Triturus carnifex, un anfibio che può raggiungere la lunghezza di 18 cm. Durante la stagione riproduttiva (da Aprile a Giugno ) questo animale trascorre le sue giornate nelle acque tranquille di uno specchio d'acqua dove compie il corteggiamento, l'accoppiamento e dove depone le uova.


Girini a Maggio

Con un po'di fortuna si possono osservare i girini di Rana esculenta in diversi stadi di accrescimento, piccoli pesci neri con apertura boccale tagliata verso l'alto per raccogliere meglio le prede in superficie sono esemplari di Gambusia affinis, un pesce di origine americana voracissimo di larve di zanzara.


Gambusie

La superficie dell'acqua immobile ci permette di mettere a fuoco piccoli insetti pattinatori, sono i gerridi (Gerris lacustris), caratteristici animaletti delle acque stagnanti le cui zampe sono provviste di peli forniti di una sostanza grassa che impedisce all'insetto di sprofondare.
I gerridi, le cui zampe sono molto lunghe, sono predatori voraci di insetti che cadono nell'acqua e, avvertono una vibrazione sul pelo dell'acqua, accorrono a frotte per aggiudicarsi la preda.


Gli abitanti più timidi dell'habitat umido sono gli uccelli, con un po' di fortuna si riescono ad avvicinare anche se per la loro timidezza fuggiranno al minino rumore o segnale di pericolo.

Un uccello non troppo timoroso che saltella nel canneto alla ricerca di insetti è la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), le sue evoluzioni sono interessanti da osservare.
In Primavera la Cannaiola con grande capacità acrobatiche costruisce un nido sospeso tra due-quattro canne, qui alleva la sua prole e canta melodicamente fino a Settembre, periodo in cui emigra verso Paesi caldi.


Pendolino

Un nido pendulo a forma di fiaschetta tra i rami degli alberi sulle sponde dello stagno e un canto malinconico testimoniano la presenza del Pendolino (Remiz pendulinus), un uccellino piccolo che trascorre tutto l'anno nei pressi della zona umida in cui nidifica.


Gallinella d'acqua

Nelle zone umide protette esistono appositi capanni da cui osservare nascosti l'avifauna, in paziente attesa e con un po' di fortuna si possono incontrare le Gallinelle d'acqua (Gallinula chloropus), molto comuni nello stagno nuotano rasenti al canneto in cui si nascondono al minimo rumore.
Sono animali molto prolifici e dalle caratteristiche inconfondibili.

Uno stagno naturale tranquillo è abitato dal Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), uno svasso minuto che ama i piccoli stagni nei periodi riproduttivi per spostarsi poi nelle acque più aperte di laghi o lagune.

Il più colorato e appariscente abitante tra gli uccelli acquatici è il Martin pescatore (Alcedo atthis), mostra un inconfondibile piumaggio azzurro-turchese nella parte superiore e rosso-ruggine nell'inferiore.
Sarà emozionante vederlo mentre si esibisce in un tuffo acrobatico per tentare di catturare un pesce!!



Questo mansueto esemplare di Rana toro (Lithobates catesbeianus) mi ha accompagnata durante una passeggiata nei pressi di uno stagno naturale.
Vinto l'iniziale timore, si è lasciata tranquillamente fotografare.