I pesci rossi sono uno splendido ornamento in un biolaghetto, convivono pacificamente con gambusie, carpe koi, gasteropodi e bivalvi d'acqua dolce (vedi post dedicati).
i miei carassius nella ninfea |
impossibile fotografarli: imprigionati in una ciotola solo per pochi scatti |
Il Carassius auratus o pesce rosso comune ha incontrato l'uomo più di 1000 anni fa in Estremo Oriente, da allora ha percorso moltissime strade, le selezioni sono state così numerose da ottenere varietà molto diverse dall'antico pesciolino dorato.
Vive in fiumi, acque lente o stagnanti fino ad una profondità massima di 20 m.
Pesce rosso comune |
L'aspetto fisico di un Carassius è molto simile a quello di una carpa, il corpo è affusolato, coda bilobata, pinne ben proporzionate, bocca piccola priva di barbigli.
Un pesce rosso in laghetto raggiunge una lunghezza massima di 40 cm., mediamente un adulto è lungo 15-20 cm., se ben nutrito può sopravvivere 15-20 anni con alcune eccezioni fino a 40!
I carassidi sono animali estremamente facili da allevare, si adattano a climi temperati e temperature molto basse, tollerano diversi tipi di acqua, sono perfetti per laghetti esterni, basta seguire qualche piccolo accorgimento.
Vi sono varietà di pesci rossi più "adatti" a biolaghetti perchè molto resistenti all'ambiente esterno come i Cometa, Shubunkin, Moor, Fantail, Oranda, Ryukin.
I pesci rossi, oltre ad essere molto economici, sopportano le basse temperature dell'inverno anche se l'acqua ghiaccia.
Sul fondo del biolaghetto è consigliato posizionare un coppo da tetti che i Carassidi utilizzano come casa in ogni stagione, si rivela molto utile durante gli inverni particolarmente rigidi (i pesci rossi resistono a -35°C.!) e come
riparo dallo spietato sole estivo.
Prima di introdurre i pesci nel biolaghetto è sempre utile attendere almeno due mesi dall'inserimento delle piante acquatiche perchè anche quest'ultime devono adattarsi al nuovo ambiente ed iniziare l'accrescimento.
Solo in questo momento nascerà un "rapporto" tra mondo animale e vegetale:
le piante producono ossigeno che i pesci utilizzeranno, in cambio l'anidride carbonica da loro prodotta verrà ritrasformata dalle piante in ossigeno in un ciclo senza soluzione di continuo.
Le piante inoltre offrono ottimi rifugi che danno sicurezza e benessere al pesce oltre a fornire il cibo che può trovarsi all'interno (ad esempio piccoli crostacei).
Importante rispettare la giusta quantità di pesci da introdurre nel laghetto, l'ideale sarebbe 30 litri di acqua per ogni pesce di medie dimensioni, il triplo per un pesce molto grande. Il carasside ama molto la compagnia di altri pesci, soffre di solitudine, ma anche se è un'animale mansueto e socievole non si devono immettere nel biolaghetto specie con cui pùò entrare in competizione.
chi la dura la vince! |
Per quanto riguarda l'alimentazione, i pesci dei biolaghetti sono autonomi: si nutrono di insetti, larve, microalghe, piccoli crostacei rendendo così pulita l'acqua soprattutto dalle fastidiose zanzare.
Per aumentare l'apporto proteico una volta alla settimana circa si può integrare la loro dieta con un mangime secco per pesci rossi facilmente reperibile in qualunque supermercato. (Somministrarlo sempre dopo il "risveglio" dall'inverno e prima dell'inizio di una nuova stagione fredda come riserva).
Non bisogna aver timore che i pesci mangino poco, anche se sembrano sempre affamati è meglio limitare la somministrazione di cibo, li potremmo uccidere dandone loro troppo!
Acquistando i pesci rossi per il biolaghetto in un vivaio che attua l'allevamento in vasche all'esterno, si ha una maggior garanzia di una sopravvivenza perchè questi esemplari sono maggiomente acclimatati rispetto ad altri allevati con temperature controllate o in acquari.
Se i nostri pesci rossi vivranno in una condizione di benessere si riprodurranno facilmente.
Carassius auratus Cometa |
I Carassius auratus della varietà Cometa hanno il corpo più allungato rispetto al pesce rosso comune, la pinna caudale è biforcuta e lunga quasi quanto il corpo (da qui il nome Cometa). Hanno svariate colorazioni dal giallo-oro, argento,rosso; il tipo Sarasa sembra abbia un buffo cappello rosso in testa.
Fantail |
Carassius auratus Fantail |
L'Orifiamma a coda doppia o Fantail ha un corpo tondeggiante e le pinne molto sviluppate (la caudale è doppia). Le colorazioni sono varie, dal rosso, arancio, bronzo, calicò con varie combinazioni anche bianche e blu.
Carassius auratus Shubunkin |
Il termine Shubunkin significa "broccato rosso", è stato attribuito ad un pesce rosso di origine giapponese con colori calico a scaglie madreperlacee, con tinte che vanno dal rosso, bianco, blu grigio e nero a macchie sovrapposte.
Il corpo è semplice con pinne ben sviluppate, soprattutto la caudale.
Lo Shubunkin è detto anche pesce Arcobaleno per le numerose varietà di colorazione che può presentare, ha una dimensione che va dai 3 ai 25 cm.
Moor o Black Moor |
Il Moor o, vista la colorazione nera detto anche Black Moor, ha forma a uovo con la coda lievemente rivolta verso il basso, occhi in alcuni casi telescopici.
Le stravaganti pinne lo rendono particolare, ha un carattere molto pacifico.
Carassius auratus Oranda |
Il Carassius Auratus Oranda è frutto di incroci molto antichi effettuati in Cina quando ancora non esistevano gli acquari, ma solo i famosi vasi cinesi.
E' un pesce molto rustico, con la tipica forma a pugno ( si nota molto dall'alto) e può raggiungere al massimo 25 cm di lunghezza. Gli occhi sono prominenti.
In un biolaghetto la sua presenza è indispensabile siccome è un grande divoratore di larve di zanzare.
Il colore in genere è rosso ma esistono esemplari con screziature bianche, nere, azzurre o bianche con una crestina rossa.
Carassius auratus Ryunkin |
Il Ryunkin ha un corpo estremamente tozzo: con il dorso molto arcuato e l'addome molto sporgente sembra quasi un rombo con una lunghezza massima di 10-15 cm., le pinne sono ben sviluppate, i colori vanno dal calico, rosso, bianco, cioccolato.
Perfetto per biolaghetti perchè sopporta temperature sotto lo zero, è un animale molto robusto.
Per terminare questa carrellata, vorrei spezzare una lancia a favore dei pesci rossi. Come molte persone, ho sempre pensato che non fossero animali intelligenti o dotati di memoria, devo ricredermi!
Oltre a ricordare il luogo dove di solito getto loro un po' di cibo (accorrono quando mi avvicino con il contenitore in mano), sanno riconoscere il pericolo quando armata di retino tento di pescarne qualche esemplare.
Furbamente si nascondono e non escono dai loro rifugi anche se uso cibo come esca, ho provato ad attirarli lasciando il retino sommerso per catturare qualche ignaro passante.....ma nulla da fare, solo alla mia rinuncia tornano a nuotare sicuramente ridendo di me.....
.....pochi secondi e si torna nel biolaghetto... |
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