lunedì 17 settembre 2012

TARTARUGHE NEL LAGHETTO



Quando si acquistano deliziose piccole tartarughe, spesso per la gioia dei più piccoli, non si immagina che dopo poco quell' innocuo esserino si trasforma in una specie di carro armato che nella vaschetta di plastica non trova spazio nemmeno per muoversi.
I più incauti, gettano in fossi o maceri le tartarughe che non riescono a gestire
(causando un grave squilibrio ambientale con perdita delle biodiversità), altri per fortuna si preoccupano di dare ai loro animali una vita più confortevole.

Mi è stato chiesto più volte come costruire un laghetto per tartarughe, mi sembra sia arrivato il momento per dedicare un post all'argomento.

Trachemys scripta elegans

Se si possiede una Trachemys, si è proprietari di una testuggine di origine americana di facile acclimatazione e adattamento che preferisce vivere in stagni, laghetti o acque lente ricche di vegetazione acquatica.
La Trachemys è una tartaruga di carattere tranquillo che ama vivere in gruppo e riscaldarsi al sole, spesso la si vede oziare ma è sempre attenta a possibili pericoli.

Emys orbicularis

Emys orbicularis è la testuggine palustre Europea. Vive in acque tranquille con fondali fangosi in stagni, fossati, canali e laghetti ricchi di vegetazione palustre. Trascorre la maggior parte del proprio tempo in acqua (anche lo svernamento), è una nuotatrice molto abile.
Emys orbicularis è un animale timido e abitudinario, sceglie sempre gli stessi luoghi per mangiare, riscaldarsi al sole e le stesse tane di anno in anno.
In Italia la presenza di questa testuggine è in calo, la troviamo maggiormente nella Pianura Padana, più rara in altre regioni.
A causa del repentino calo degli ambienti umidi e dell'uso di pesticidi, Emys orbicularis è un animale a rischio.

Trachemys scripta scripta


Non è difficile creare uno spazio per la nostra testuggine, basta seguire alcuni parametri di base.
  • profondità : se si desidera che la testuggine trascorra il periodo di letargo (da ottobre a marzo circa) nel biolaghetto, è necessario avere una profondità di almeno 60-80 cm per evitare il completo congelamento dell'acqua. Sempre per questo scopo, posizionare sul fondo sabbia o fango (perfetto un contenitore pieno si sabbia) entro cui la tartaruga possa rifugiarsi. Durante il riposo invernale la respirazione avverrà attraverso la mucosa della bocca e della cloaca anche se a volte la tartaruga potrebbe risalire per respirare durante l'inverno. Una palla o plastica per imballaggio impedirà la formazione di una crosta di ghiaccio sulla superficie del biolaghetto.
  • risalita: facilitare l'uscita della testuggine dal laghetto con un tronco o un qualunque oggetto ornamentale che funga da "scaletta". Se il biolaghetto viene progettato per ospitare tartarughe, posizionare il telo in p.v.c. con una pendenza dolce.
  • protezione: recintare la zona che ospiterà la tartaruga con una rete a maglie strette, piccole palizzate o sassi. Lo scopo è di evitare spiacevoli incontri con predatori, o fughe dovute allo spirito avventuroso della testuggine. Se si possiede un solo esemplare, nel periodo degli amori è possibile un allontanamento alla ricerca di un partner. Una femmina che vuole deporre le uova è in grado di compiere tragitti molto lunghi. La protezione deve essere collocata anche al di sopra del biolaghetto.
  • zona di basking: prevedere una zona esposta al sole dove la tartaruga possa crogiolarsi e passeggiare. Se si vuole la si può arricchire con sassi, piccoli tronchi, oggetti ornamentali dietro cui la testuggine possa nascondersi.
  • Zona di deposizione : se si possiede una coppia di tartarughe, è possibile che la femmina abbia la necessità di deporre le uova. Prevedere uno spazio sabbioso ben riscaldato dal sole dove la mamma possa agevolmente deporre le uova.
  • Ossigenazione : l'acqua del biolaghetto deve essere ben pulita e ossigenata, l'optimum è l'utilizzo di piante acquatiche ossigenanti.      Per migliorare l'ossigenazione dell'acqua è possibile utilizzare una pompa o un piccolo gioco d'acqua che divertirà anche la tartaruga. Se l'acqua dovesse risultare sporca e maleodorante la causa potrebbe essere una scarsa quantità di acqua per esemplare.
  • Zona d'ombra: prevedere una parte ombreggiata dove la tartaruga possa ripararsi dal sole eccessivo, perfetto l'uso di piante o erbetta.
  • Piante acquatiche: le tartarughe sono onnivore, mangeranno le piante acquatiche! Usando ossigenanti a crescita rapida e basso costo (Azolla, Peste d'acqua, Ceratophyllum ecc.) il problema sarà minore. Acquatiche di sponda come giunchi e papiri non sono tra i vegetali preferiti dalle tartarughe d'acqua dolce.
  • Pesci si o no?: una tartaruga di grandi dimensioni è in grado di mangiare i pesci più piccoli! Per quanto riguarda Carpe koi o Carassidi, anche se la testuggine non è in grado di cibarsene può ugualmente morderli o ferirli  provocando in loro stress. E' possibile introdurre Gambusie che sono in grado di riprodursi molto rapidamente.  



All'interno di un biolaghetto, una tartaruga d'acqua dolce può trovare  
un ambiente confortevole e naturale, senza esagerare un habitat perfetto!





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