La lastra di ghiaccio che ricopre la superficie del laghetto non fa che aumentare il problema, ma se abbiamo provveduto ad inserire in precedenza piante acquatiche sommerse possiamo rimanere tranquilli, i pesci saranno perfettamente ossigenati.
Colonia di Callitriche |
Il genere Callitriche racchiude una categoria di piante acquatiche di piccole dimensioni che vivono in gruppi, tanto da apparire come un unico cespuglio.
Sono anche chiamate "stelle d'acqua", anche se il termine etimologicamente deriva dal greco e significa "bei capelli" perchè le piante adagiate sull'acqua sembrano capigliature fluenti.
Il fusto è sottile e debole con nodi da cui dipartono piccole radici avventizie che possono radicare sul fondo dello specchio acquatico in cui vivono.
Il terreno non è necessario, le Callitriche palustris si adattano a vivere anche senza un fondo ricoperto di limo, bastano pochi centimetri di acqua.
Amano acque stagnanti di fossi, stagni e laghetti o con poca corrente, acque troppo impetuose potrebbero danneggiare la delicatezza del fusto.
Queste idrofite proliferano anche in acque povere di nutrienti e resistono alcuni giorni all'asciutto, solo sul fango, cercando di ridurre l'evaporazione dalle foglie per sopravvivere.
Le foglie sommerse sono opposte, a lamina lineare, sottili e formano una piccola stella solo in superficie dove si espandono come muschio anche in zone ombreggiate.
I fiori sono piccoli e poco appariscenti, color verde chiaro e persistono tutta l'estate autoimpollinandosi.
L'importanza delle Callitriche in un laghetto è legata alla capacità di produrre ossigeno anche durante l'inverno con temperature prossime allo zero.
La loro coltivazione è semplice, non sono invasive perchè i pesci, cibandosi di porzioni di pianta ne controllano la crescita.
In inverno danno al laghetto un aspetto gradevole con le loro piccole stelle in superficie, contribuiscono ad impedire la formazione di quelle microalghe che rendono l'acqua verdastra.
Esistono circa 30 tipi di Callitriche, distinguerle e molto difficoltoso anche per un esperto.
Il tipo più comune in Italia è detto Gamberaja maggiore (erba gamberaia) diffuso in tutta la Penisola. La si vede galleggiare nei fossi o nel fango e colonizzare vaste aree, ossigeno sicuro per tutte le creature di questi habitat sempre più rari.
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