- Versatile
- Crescita più rapida in tutto il Pianeta
- Semplice gestione
- Adatto ad usi alimentari, farmacologici, tessili, in edilizia, nella costruzione di mobili, giocattoli, strumenti musicali, carta, armi tradizionali, oggetti ornamentali ed artistici
- Sostituto del legname
- Resistente
- Capacità di contrastare l'inquinamento atmosferico e del suolo (trasforma gli inquinanti in biomassa)
- Alto assorbimento di anidride carbonica
- Rifugio per animali e fonte di cibo
- Resistenza agli incendi, brucia difficilmente ed ha un'alta capacità di rigenerarsi
- Barriera naturale contro polvere, vento, rumore
- Previene il dilavamento del terreno causato da forti pioggie o straripamenti, trattiene frane e smottamenti
- Resistenza alle radiazioni nucleari (sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima)
- Altamente malleabile
- Completamente riciclabile ed ecosostenibile
- Risorsa economica naturale
- Ottima pianta ornamentale per giardini, verde pubblico, rimboschimento
Nulla di sovrannaturale, tutte queste qualità sono riunite in una sola pianta:
IL BAMBU'
Nei miei precedenti post, soprattutto quelli che riguardano i giardini di carattere orientale, ho spesso citato il bambù sia come pianta ornamentale che come materiale adatto alla creazione di oggetti di design e altamente decorativi.
Associare il bambù all'estremo Oriente è naturale, in realtà questa pianta è diffusa anche in America, Australia ed Africa ma l'impiego maggiore è in Asia.
Bambù è un nome comune attribuiito ad un genere di piante che comprende un elevato numero di specie con caratteristiche molto differenti tra loro.
Insieme a riso, mais, grano, il bambù è una Poacea (graminacea), sottofamiglia Bambusoideae, che racchiude più di 100 generi e 1400 specie con morfologia ed esigenze opposti tra loro, alcuni tipi non sono ancora stati studiati, di altri si deve rivedere la precedente classificazione.
Il bambù è originario delle regioni tropicali e sub tropicali dell'estremo Oriente, ma può, a seconda del genere, prosperare in climi temperati o freddi (alcune specie resistono a -30°C.).
In Europa, non è stata rinvenuta alcuna specie autoctona.
Il bambù è una pianta sempreverde a portamento arbustivo con dimensioni che vanno da pochi centimetri a 40m. di altezza con un diametro di 30- 90 cm. (come il Dendrocalamus giganteus).
La crescita varia a seconda del clima e della tipologia del terreno oltre che alla specie, rimane comunque la pianta a più alto tasso di crescita di tutto il Pianeta con i 3-10 cm. al giorno fino ad 1 metro per le specie giganti.
Esistono due grandi gruppi: i bambù legnosi (Bambuseae) e quelli erbacei (Olyreae), i generi più noti sono Bambusa, Phyllostachys, Arundiaria.
La pianta di bambù è suddivisa in tre parti principali:
- rizoma (radice sotterranea)
- culmo (canna)
- rami, tutti articolati in un sistema di nodi e internodi che permettono lo sviluppo del ramo.
Si possono sviluppare in maniera orizzontale o in maniera verticale dando origine ad altri rizomi oppure a culmi che spuntano da una gemma dormiente di un internodo.
La struttura capillare e robusta dei rizomi permette di stabilizzare il terreno in caso di smottamenti, il loro utilizzo è nell'industria del mobile, degli ombrelli e accessori.
Il culmo è unito al rizoma, è la cosiddetta canna che presenta nodi e internodi più o meno sporgenti, all'interno è cavo, il diametro non varia in tutta la sua lunghezza, solo lo spessore del culmo aumenta col tempo.
I culmi sono diversi per forma, dimensione e colore a seconda della specie; ve ne sono eretti o contorti in modo sinuoso, dal colore nero, giallo, verde, marrone, striato, puntinato o rigato.
Particolare struttura è quella dei tipi rampicanti.
L'utilizzo del culmo è svariato: nell'edilizia, costruzione di strumenti musicali, come combustibile, per la creazione di articoli intrecciati
La parte tenera del germoglio, nei Paesi asiatici, viene impiegata a scopo alimentare umano.
Edificio realizzato con bambù |
I rami sostengono il fogliame, indispensabile per la fotosintesi.
In alcuni casi si presentano solo al termine della crescita del culmo, in altri appena spunta dal terreno. Possono comparire lungo tutta l'estensione del culmo o solo sulla cima, un ramo solo o in numero maggiore per nodo.
Il loro principale utilizzo è nell'industria tessile e della carta, nell'agricoltura come sostegno di altre piante.
Carta di bambù |
Le foglie variano a seconda della specie: filiformi, lanceolate, erette, piegate, verdi o a strisce, nel tipo Sasa veitchii, un bambù di piccole dimensioni, la colorazione varia col cambiamento di stagione.
Il fogliame ha un alto contenuto di fibra ed è impiegato per produrre concimi, foraggio per animali, nella cosmesi e in erboristeria.
Cosmetici |
Non si conosce ancora il motivo per cui, in ogni parte del mondo, contemporaneamente, una certa specie di bambù convogli tutta l'energia per fiorire come se una sveglia richiamasse le piante di bambù alla fruttificazione.
Questo evento segnala la fine della vita pianta, che dopo la fioritura muore rilasciando però un'enorme quantità di semi che attirano colonie di roditori.
Ecco perchè per le popolazioni asiatiche umane la fioritura del bambù è sinonimo di carestia e malattie.
Nonostante l'invasione di roditori, la lunga durata della fioritura e l'ingente quantità di frutti prodotta, è sufficiente per creare nuove generazioni di bambù.
I lunghi intervalli di fioritura regoleranno poi la popolazione di roditori.
Per gli studiosi tutto ciò resta un mistero.
Pannolini per bambini |
In diverse regioni del mondo, soprattutto in Asia, l'importanza economica del bambù è enorme.
La crescita è talmente rapida ed invasiva che, in pochissimo tempo e con impiego di scarse risorse, una coltivazione di bambù diventa produttiva e commercialmente utilizzabile.
......CONTINUA.....
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