Pietre, tronchi accatastati, piccoli anfratti scavati nel terreno offrono luoghi in cui nascondersi, svernare o anche abitare stabilmente per certi anfibi caudati come tritoni, salamandre, geotritoni, salamandrine.
Tritone |
Il termine greco Amphibios (anfibio), significa "dalla doppia vita", ed è indicato per spiegare il forte legame tra due mondi: acquatico per la riproduzione e terrestre per il resto della vita, tipico di alcuni Urodeli (cioè anfibi provvisti di piccole zampe e lunga coda).
Tritone crestato |
Tritoni e salamandre sono appunto urodeli.
Possono affezionarsi al nostro stagno o piccolo laghetto alla ricerca di un luogo in cui rifugiarsi vista la drastica diminuzione di ambienti naturali a loro idonei e l'introduzione di specie aliene che occupano il loro habitat.
Lo scorso autunno, nei pressi di un fossato al limitare della campagna, mi sono imbattuta in un tritone.
L'istinto mi ha fatto fuggire come se avessi incontrato Godzilla, ma dopo essermi documentata su peculiarità e abitudini di tritoni italici e salamandre, sono molto pentita di non averlo ospitato nel mio laghetto.
Gli urodeli hanno capacità e strategie di sopravvivenza notevoli,
caratteristiche morfologiche e comunicative sorprendenti.
E' in questo periodo dell'anno che il tritone esce dal suo rifugio invernale per raggiungere l'acqua e riprodursi.
Il rituale del corteggiamento acquatico è molto complesso, il maschio assume una livrea dai colori sgargianti e tramite danze compiute in apnea e non troppo pacate opere di convincimento, induce la femmina ad avvicinarsi.
Le uova fecondate vengono dalla femmina adese tramite uno speciale collante agli esili steli delle piante acquatiche.
Lì si svilupperà il piccolo tritone, già simile all'adulto nelle fasi di metamorfosi.
Mimetismo nei tritoni |
Basta un piccolo laghetto provvisto di piante acquatiche per dare asilo ad una famiglia di tritoni, osservare le loro performance ed interpretare il "linguaggio" dei colori e del corpo di questi insoliti anfibi.
Se li ospitiamo nel palmo della mano possiamo renderci conto dell'innocuità degli urodeli che, erroneamente, vengono considerati pericolosi per le secrezioni urticanti che emettono in caso di stress.
Sono proprio i loro bizzarri e vivaci colori ad impaurire un avversario o un predatore, se disturbati mostrano i toni accesi del ventre che, insieme ai colori contrastanti della loro livrea, evocano ricordi di precedenti contatti con il loro liquido urticante (solo per occhi e mucose).
La difesa passiva attuata con i colori è detta di tipo aposematico.
Salamandra |
Ingegnoso invece è il tentativo di difesa della Salamandrina dagli occhiali.
Quando viene molestata oltre a mostrare i colori sgargianti del ventre, adotta un comportamento detto tanatosi: inarca il dorso, irrigidisce la coda e si finge morta.
I colori di tritoni e salamandre hanno anche scopo mimetico, i gialli, gli ocra e i marroni ben si mimetizzano su uno strato di foglie, le macchie gialle e nere "scompongono" l'immagine e permettono all'anfibio di nascondersi perfettamente.
La coda degli urodeli a terra sembra quasi rendere difficoltosa la deambulazione, in acqua invece si appiattisce e simile ad una pinna caudale agisce da propulsore e permette rapidi e repentini movimenti.
L'acqua, soprattutto per i tritoni, è una vera passione.
In Primavera, la stagione degli amori, essi cambiano la loro struttura per adattarsi alla vita acquatica.
La pella si dota di creste e frangiature tra le dita degli arti, sul dorso e sulla coda (l'aumento della superficie dell'epidermide rende più vantaggiosa la respirazione transcutanea).
Finito il periodo acquatico, la pelle in eccesso che sarebbe d'impaccio nei movimenti sulla terraferma si riassorbe e diventa meno permeabile.
La capacità di trasformazione dei tritoni è incredibile, possono anche "decidere" di mantenere un aspetto acquatico e non indossare l'abito terrestre!
Una particolare caratteristica dei tritoni è quella di rigenerare parte del corpo perse: arti, coda e persino il cristallino degli occhi, cosa possibile anche in altri urodeli.
Bestiario medioevale |
Sulla salamandra invece esistono diverse leggende popolari sorte già in tempi antichi, tutte però prive di fondamento.
A questo timido e riservato anfibio sono stati attribuiti poteri leggendari e simbologie profonde.
Nei bestiari medioevali si racconta come la salamandra soppravviva al fuoco senza trarre alcun danno (in verità la sua pelle umida accanto a fonti di calore e lontana dall'acqua subisce gravi danni).
Si favoleggiava persino che con la freddezza della pelle la salamandra avesse il potere di spegnere gli incendi.
Con il veleno secreto dalla sua pelle si pensava fosse in grado di avvelenare i pozzi e i frutti degli alberi solo arrampicandosi sui rami, esalando il suo respiro poteva "far gonfiare" persone e animali.
Simbolo alchemico e religioso (fede indistruttibile), spesso utilizzata nell'araldica.
Salamandrina dagli occhiali |
Negli anfibi Urodeli non c'è nulla di così magico, sono semplici ospiti dei nostri laghetti che sanno rivelarsi molto utili: la loro dieta carnivora ci libererà da fastidiosi parassiti, larve e microrganismi di cui si nutrono voracemente.
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