L'etnomedicina è lo studio delle medicine tradizionali dei popoli ed indaga sui procedimenti preventivi, igienici e curativi di tipo sia magico-religioso che empirico.
Attorno a questa disciplina sta aumentando sempre più l'interesse da parte della comunità scientifica e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità la quale stima che più dell'80% della popolazione dei Paesi in via di sviluppo si affida solamente alla medicina tradizionale per risolverei problemi di salute.
Sono sempre più numerosi i casi in cui la scoperta di un nuovo farmaco o di un principio attivo ha attinto dalle conoscenze della medicina tradizionale, soprattutto di tipo erboristico e botanico.
Nelle culture tradizionali, medicina, magia e religione spesso si fondono, basta pensare alla figura dello sciamano il cui modo di curare le malattie unisce conoscenze naturalistiche, riti magici e preghiere (lo stesso valeva per la "strega" medioevale).
Spesso, per entrare in contatto con il mondo degli spiriti, questi curatori sperimentano stati di alterazione mentale utilizzando piante di varie specie con effetti allucinogeni.
Le sostanze psicotrope in esse contenute sono oggi allo studio della comunità scientifica per ricavare farmaci con effetti positivi sul sistema nervoso centrale.
Una pianta che oggi sta facendo molto parlare di sé, ponendosi al centro di numerosi studi come una delle più promettenti specie per il futuro dell'umanità, è Azadirachta indica, nota anche come Nim o Neem.
Azadirachta indica |
Le Nazioni Unite lo hanno dichiarato "Albero del XXI secolo" per le innumerevoli proprietà medicamentose.
Azadirachta indica è un albero delle Meliaceae (come il pregiato Mogano) originario di India, Birmania e regioni tropicali e subtropicali del subcontinente indiano.
Le conoscenze sulle proprietà curative di questa specie affondano le radici nel passato: da oltre 2000 anni la medicina tradizionale indiana cura moltissimi disturbi con parti di questo albero tanto che viene chiamato "Farmacia del villaggio".
E' probabile che l'uso di Neem sia anteriore alle fonti storiche che ne documentano l'utilizzo, la pianta è considerata onnipotente dalla popolazione indiana e un sacro dono della natura.
Il Neem rappresenta la prima pianta medicinale nominata nell'antica letteratura della medicina Siddha, il più arcaico e avanzato sistema medico conosciuto dall'uomo.
Documenti scritti su antiche foglie di palma attestano l'uso terapeutico dell'albero del Neem in ogni sua parte: foglie, frutti, semi, radici, olio e corteccia per le innumerevoli proprietà medicinali.
Per secoli nell'India rurale l'albero del Neem ha curato dolori, febbre e infezioni causate da virus, batteri e miceti; i ramoscelli sono stati utilizzati per l'igiene orale; le foglie disseccate e rinchiuse in cassetti e armadi, libri e letti hanno svolto la funzione di allontanare gli insetti molesti.
Il succo di foglia di Neem è stato impiegato per curare malattie dell'epidermide, le tisane ottenute dalle foglie rappresentano un ottimo tonico.
Nella medicina tradizionale l'olio di Neem è conosciuto per la salute dei capelli, per disintossicare sangue e fegato.
I frutti sono drupe commestibili |
Le ricerche intraprese su questa specie nell'ultimo ventennio dagli scienziati di tutto il mondo, hanno rivelato risultati promettenti in diverse discipline.
Anche i ricercatori più cauti hanno dovuto ammettere le infinite proprietà del Neem, non ancora tutte svelate.
CAPACITA' ANTIBATTERICA
Dall'olio di Neem è stato isolato un componente con forte attività antibatterica e anti placca anche nelle malattie a trasmissione sessuale.
ANTIVIRALE
Accertata capacità antivirale contro Herpes simplex.
ANTINFIAMMATORIA
Studiata un'attività che inibisce la migrazione dei macrofagi.
ANTITUMORALE
Azione inibitoria sulle cellule tumorale nel cancro del seno, prostata e pancreas.
EFFETTO ANTIOSSIDANTE
Foglie essiccate |
MALATTIE CRONICHE DELLA PELLE
Condizioni croniche della pelle come acne, psoriasi, verruche, eczema, tigna si risolvono con olio di Neem ottimo anche a livello cosmetico per rigenerare e rinnovare l'epidermide.
ATTIVITA' ANTIVELENO
Accertato un meccanismo inibitorio estratto dalle foglie contro il veleno di serpente.
DISTURBI DIGESTIVI
L'estratto di corteccia di Neem è utilizzato come gastroprotettore e nella terapia delle ulcere, rilevata capacità di rimozione di tossine e batteri nell'apparato gastrointestinale.
Radici |
MALATTIE PARASSITARIE
Storicamente il Neem è stato impiegato in tutte le forme di parassitosi corporee sia interne che esterne.
La pianta interferisce con il ciclo di vita dei parassiti e delle loro larve attraverso alcuni principi attivi come la salannina (situata in foglie e corteccia), azadiractina (contenuta nei semi), meliantriolo (in grado di inibire l'appetito anche delle voraci cavallette), nimbina e nimbidina (che conferiscono al Neem il tipico aroma sgradevole).
SISTEMA IMMUNITARIO
Gli estratti di corteccia rafforzano il sistema immunitario umano e animale, viene inibito il fattore che provoca necrosi tumorale.
ANTICONCEZIONALE
Il Neem è un potente spermicida
ANTIDIABETICO
fiori |
Degli oltre 100 principi attivi del Neem per ora è stato approfondito lo studio solo di quattro.
Le sostanze contenute in questa pianta hanno lo scopo di preservarne la vita anche negli ambienti più ostili e inospitali e fanno di questa pianta un artista della sopravvivenza.
Il Neem è un albero delle regioni tropicali che cresce velocemente e raggiunge dimensioni medie, è sempreverde ma può perdere le foglie in condizioni di siccità estrema.
La chioma ovale densa e rotonda fornisce ombra tutto l'anno, la legna ottenuta da suoi rami è ottima da ardere e impiegata in falegnameria ed edilizia perchè inattaccabile dalle termiti.
Le foglie pennate verde scuro possono cadere in periodi di grave siccità, i fiori bianchi e profumati ricadono in pannocchie in una prolungata fioritura primaverile.
I frutti sono drupe commestibili.
Il complicato e ingegnoso cantiere chimico dell'Albero del Neem è una fonte di ricerca per il futuro.
La potente azione pesticida permette di sintetizzare un valido repellente per insetti, parassiti, funghi e acari che colpiscono sia gli umani che le colture in sostituzione di prodotti chimici inquinanti.
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