Per valorizzare un laghetto è importante curarne anche le zone limitrofe. Macchie e cespugli di valore ne aumentano l'effetto scenografico, quinte spettacolari che si specchiano nell'acqua offrono un impatto visivo di pregio.
In una zona semi-ombreggiata, non esposta a correnti d'aria, suggerisco un interessante impianto di Rododendri, in questi giorni di Maggio in piena fioritura.
I Rododendri sono arbusti di dimensioni medio-grandi dal fogliame persistente molto elegante, hanno portamento cespuglioso e per la loro invadente bellezza sono molto utilizzati nell'architettura del paesaggio.
Le loro dimensioni, la struttura arbustiva, la magnificenza dei fiori profumati a forma di imbuto dai colori sgargianti, il fogliame brillante danno risalto al giardino.
Una macchia di Rododendri illumina il giardino, le varietà sono moltissime, impossibile non trovarne una idonea alle proprie esigenze.
Esistono specie morfologicamente molto differenti, capaci di adattarsi a climi e zone completamente opposte: dal livello del mare alle alte quote, dalle foreste pluviali, al sottobosco, alle paludi e alle foreste equatoriali.
Possiamo trovare piccoli e medi arbusti, alberi di modeste o imponenti altezze, specie striscianti oppure epifite. Varia è la forma della foglia o del fiore, lo stesso vale per le loro dimensioni e colori.
Per adattarsi all'ambiente le foglie possono misurare pochi millimetri sino ad un metro, i fiori possono essere enormi trombette profumate o piccoli imbuti raccolti in corimbi.
Rhododendron in greco significa "albero delle rose", la pianta è conosciuta in Cina sin dall'antichità anche se le notizie ufficiali sono del '500.
Sulle Alpi sono presenti due specie autoctone: R. ferrugineum e R. hirsutum, la maggior parte invece si trova sull'Hymalaya, in Cina e Filippine. Alcuni, circa una ventina di specie, provengono dall'America.
La pianta, nel linguaggio dei fiori, simboleggia l'amore effimero, il fragile incanto perchè i suoi fiori, anche se bellissimi, possono essere distrutti da un temporale primaverile.
E' il fiore della prima dichiarazione d'amore, quando tutto è ancora incerto.
Per alcuni invece il Rododendro suggerisce cautela in vista di insidie, probabilmente per la tossicità di alcuni esemplari.
Nei loro scritti sia Senofonte (storiografo greco) che Plinio il Vecchio decrivono i pericoli che la tossicità di questa pianta possono causare, soprattutto per l'ingestione del miele ricavato dai fiori.
Il miele di rododendro pare abbia causato in diverse occasioni il fallimento di imprese armate, intossicato interi eserciti che per alcuni giorni non sono stati in grado di combattere.
Si conosce anche un uso strategico del miele di Rododendro, favi posti lungo il percorso delle milizie allo scopo di indebolirne gli uomini per annientarli poi con facilità.
Studi tossicologici hanno infatti accertato che alcuni tipi di piante delle zone dell'Asia Minore presentano nelle foglie, nei fiori e nel nettare (di conseguenza nel miele), una tossina che una volta ingerita colpisce l'apparato gastroenterico, il sistema nervoso, muscolare e cardiovascolare.
I sintomi sono più o meno gravi ma regrediscono nel giro alcuni giorni senza mai portare al decesso.
Il Rododendro è un'arbusto ornamentale da fiore originario di Europa, America, Asia. Appartiene alla famiglia delle Ericaceae e comprende tra cultivar, specie e varietà un numero infinito di specie, spesso riclassificate per le controversie che insorgono tra i botanici.
Le foglie dal margine liscio sono coriacee, lucide, verde scuro e leggermente rugginose sulla pagina inferiore. Poste sui rami legnosi in modo alterno formano bellissimi cespugli dai fiori a trombetta con corolla irregolare riuniti in falsi grappoli terminali.
I colori vanno dal rosa, fucsia, rosso, giallo, blu, lilla e bianco ed esplodono in bellissime fioriture dalla fine della primavera sino all'inizio dell'autunno.
Per la fioritura, che avviene sempre sui nuovi rami, necessita di un fabbisogno di freddo e di riduzione di luce.
Il Rododendro è ritenuto di difficile coltivazione, in realtà basta riprodurre l'ambiente naturale in cui prospera e non forzarlo a nostro piacimento.
Terreno Per una buona crescita il Rododendro necessita di terreno acido e ben sciolto.
Creare nella zona designata una "buca delle acidofile" arricchita di aghi di pino. Correggere spesso il grado di acidità perchè annaffiando con acqua di rubinetto calcarea, il Ph varia nel tempo.
Aggiungere ogni tanto torba o apposito terriccio per acidofile, è possibile anche isolare la zona con teloni che fungono da barriera e impediscono la migrazione di altro terreno del giardino.
Concimazione Utilizzare ad inizio primavera concimi a lento rilascio e ripetere ogni 3-4 mesi la somministrazione. Utili anche ferro, potassio e azoto durante la fioritura.
Irrigazione Mantenere il terreno costamente umido evitando ristagni d'acqua o periodi di eccessiva siccità.
Esposizione Preferire zone ombreggiate e mai esposte ai raggi diretti del sole, bruciature sul fogliame indicano eccessiva esposizione alla luce o siccità.
Perfetta è la collocazione sotto alberi che riparano anche dalle correnti d'aria, causa di disidratazione del terreno.
Potatura Non sono necessarie potature drastiche, è sufficiente tagliare il tratto di ramo che contiene il corimbo appassito al termine della fioritura o, a fine inverno, eliminare i rami più rovinati o che crescono disordinatamente.
Avversità Le pioggie continue, tipiche della stagione primaverile, possono causare nel Rododendron muffe e attacchi di afidi da trattare con gli appositi prodotti
Esistono specie di rododendro di piccole dimensioni adatte ad essere ospitate in vaso. La sostituzione del terriccio in questo caso risulterà più semplice.
Molto interessanti le notizie sul rododendro e magnifiche le immagini.
RispondiEliminaFiore meraviglioso dalle esigenze particolari, in un giardino si fa notare.
RispondiEliminaUn abbraccio
Si, sicuramente è una pianta fiorita che non passa inosservata...
RispondiEliminaNe ho ammirato di meravigliosi sul Lago Maggiore.