domenica 10 agosto 2014

UN GIARDINO ARIDO: I CACTUS

Il rientro dalle vacanze è sempre traumatico, quando poi in poco tempo si percorrono grandi distanze ci si sente catapultati in un'altra dimensione spazio-temporale, spesso anche climatica.
Così, dopo 20 giorni di clima secco, arido e ventoso che trovo sulla Costa dei Bronzi della Calabria jonica, mi ritrovo a boccheggiare nell'afa padana dove ogni piccolo movimento provoca sudorazioni esagerate.


Oppressa da umidità e zanzare rimpiango la continua brezza marina e il clima asciutto del Sud della Calabria dove ogni anno mi prendo un po' di tempo per spiare i giardini e le appariscenti piante che qui nella Bassa posso solo sognare di coltivare.


In realtà mi rendo conto che anche il microclima del profondo Sud non è così malleabile, non tutte le piante sono in grado di sopravvivere ad un continuo vento secco e salmastro, a periodi di Scirocco e alla quasi totale assenza di pioggia.


Il terreno è arido e sabbioso, l'acqua, così preziosa, viene destinata a coltivazioni più importanti.
Le uniche piante che prosperano in questi luoghi, sono le Cactaceae, piante da cui non mi sono mai sentita attratta ma di cui riconosco il particolare fascino.


Un giardino colmo di una straordinaria varietà di forme di Cactus dalle notevoli dimensioni mi ha costretta ad ammirare le insolite geometrie e i colori di queste piante, alcune alte e ricurve, altre erette, tonde, ricoperte di aculei o serici peli, simili a candelabri o rosette simmetriche, dalle fioriture appariscenti ed effimere.


Una scenografia notevole che solo un clima così arido può consentire, elementi decorativi importanti che hanno arricchito la bellezza della casa che le ospita, un paesaggio insolito e suggestivo dal sapore Sud americano.


Il numero di specie del genere di piante denominate Cactaceae è elevatissimo, (circa 3000) e comprende numerose famiglie e sottofamiglie, generi floreali, alcuni con nomi diversi attribuiti alla stessa pianta o piante di genere diverso con una stessa denominazione.

L'interessante particolarità delle Cactaceae è la capacità di adattamento ad un ambiente xerofilo (costantemente arido) trasformando il loro corpo per sopravvivere nei luoghi più disparati.
La morfologia è tra le più dissimili, possiamo riconoscere forme globose, pendenti, striscianti, a pala, costolute, a colonna, a cespo, a sezione stellata o cilindrica, spinose, glabre ecc...
Lo scopo è uno solo, ridurre la traspirazione per evitare la perdita di acqua e cercare di assimilare il più possibile liquidi dall'aria e dal suolo.


Le strategie sono tra le più disparate e veramente intriganti: trasformazione delle foglie in spine per ridurre la traspirazione, succulenza radicale-basale dal colore mai verde per evitare la fotosintesi, radici molto espanse e superficiali per approfittare della rugiada notturna o fittoni profondi in grado di sopravvivere anche nelle condizioni più estreme mentre la parte aerea della pianta muore.
Le forme globose e costolute dei Cactus hanno lo scopo di ridurre l'incidenza dei raggi solari, altri riducono gli stomi o effettuano respirazione notturna.


La caratteristica comune a tutte le Cactaceae è la presenza di un tessuto carnoso nel fusto, nelle foglie o nelle radici capace di trattenere l'acqua e resistere ai lunghi periodi di siccità.
A differenza delle succulente, le Cactaceae sono provviste di cuscinetti lanuginosi o setolosi chiamati areole dai quali crescono spine, peli, fiori e germogli che sostituiscono i nodi delle altre piante.
Uno strato ceroso ricopre il fusto delle Cactaceae, riflette la luce e conduce l'acqua di condensa verso l'areola.


I Cactus, quando raggiungono la maturità, (anche dopo 40 anni!) producono fiori singoli o a corona di straordinaria bellezza e dalle peculiarità più disparate: colorati, a fioritura diurna o notturna, della durata di poche ore o interi giorni, in ogni stagione dell'anno, lievemente profumati, molto grandi in rapporto alle dimensioni della pianta.



Un giardino arido in cui le condizioni di umidità e ristagno idrico sono praticamente assenti, ventilato e secco, con temperature che scendono raramente sotto i 10°C non è cosa per tutti. 

A me, non resta che ammirare i prodigi della Natura, sicuramente con un po' di invidia....








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