Per una zona marginale del laghetto, ho scelto Tulbaghia violacea.
Sono rimasta attratta dal delicato colore dei fiori, dal cespo erboso dal verde tenue, dalla semplice eleganza della pianta.
Ho riempito il baule della mia automobile con diverse varietà di questa erbacea fiorita, entusiasta del mio nuovo acquisto.
Durante il viaggio di ritorno un intenso odore di vecchia cucina (aglio, cipolla?) ha invaso l'abitacolo della mia auto, un lezzo così acuto da obbligarmi ad abbassare i finestrini.
L'odore era causato dalle piante di Tulbaghia pressate all'interno del baule, pentita e scoraggiata ho comunque allestito diverse macchie colorate dall'effetto cromatico delicato e interessante.
Ho imparato a conoscere ed amare Tulbaghia, una perenne rizomatosa che forma densi ciuffi di foglie strette e lunghe emessi da un grosso bulbo sotterraneo.
Di aspetto simile all'Agapanthus, Tulbaghia è un membro della famiglia delle Alliaceae di origine Sudafricana il cui nome vuole ricordare Rik Tulbagh, governatore del Capo di Buona Speranza nel XVIII secolo.
Tulbaghia è una pianta aromatica le cui foglie, se strofinate o spezzate, emanano un forte odore di cipolla, repellente per numerosi insetti come pulci e zecche e mammiferi come le talpe.
Se strofinata sulla pelle, respinge le zanzare, soprattutto le moleste Tigre.
All'aria aperta, l'odore pungente delle foglie di Tulbaghia non è percepibile, nemmeno i nasi più fini vengono disturbati dai tioli, composti organici a base di zolfo che la pianta contiene.
Le foglie sono carnose e lineari (simili a quelle dell'aglio o della cipolla) color verde glauco, nella varietà variegata le foglie presentano strisce longitudinali bianco-crema.
A partire da Giugno e fino a tutto l'Autunno inoltrato, la pianta produce steli che recano in cima fiori stellati rosa-violetto profumati raccolti in ombrelle.
I fiori a corimbi hanno tonalità morbide e delicate quasi di altri tempi, affascinano notevolmente le farfalle che accorrono numerose sulle corolle.
Al centro del fiore, è evidente una struttura "a corona" simile ad una tazza, come nei Narcisi.
La pianta raggiunge un'altezza massima di 60 centimetri, i grossi cespi invece un diametro di 50.
Il fusto che sorregge i fiori è alto e snello e spicca elegantemente sulla pianta.
Tulbaghia violacea è una pianta senza pretese che si adatta a qualunque condizione di terreno: la si può utilizzare sui bordi umidi di un laghetto o in un secco giardino roccioso, ogni angolo del giardino è perfetto per Tulbaghia, purché esposto al sole.
Prospera in terreni ricchi di sostanza organica e ben drenati.
La pianta tollera la mezz'ombra ma la fioritura sarà penalizzata, resiste bene alla siccità e in caso di intense gelate, perde la parte aerea che rispunterà copiosa nella Primavera successiva in un nuovo sviluppo vegetativo.
Le irrigazioni non devono essere abbondanti, se troppo annaffiata e concimata in eccesso, Tulbaghia sembra fiorire meno profusamente.
Le potature non sono necessarie, basta ripulire i cespi dalle parte secche in Autunno.
La pianta è adatta anche in coltivazione in vaso purché sia di grandi dimensioni, in questo caso le irrigazioni dovranno essere meno distanziate nel tempo.
Tulbaghia è una pianta aromatica interessante nel "giardino delle erbe", foglie e fiori possono essere utilizzati in cucina per arricchire insalate fresche o profumare zuppe, le proprietà della pianta sono le stesse dell'aglio (Allium sativum).
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