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martedì 20 novembre 2012

HELLEBORUS, LA ROSA D'INVERNO

Helleboro, aconito, belladonna, mandragora, giusquiamo....se associo queste piante al primo pensiero che compare nella mia mente, penso sicuramente alle streghe.
Helleboro da secoli è stato utilizzato per scopi magici o pseudomedicamentosi come la cura della pazzia.



I filosofi greci lo utilizzavano per raggiungere uno stato ipnotico adatto alla meditazione, lo consigliavano per ridare il senno ai folli (Si dice che curò anche Ercole, reso pazzo da Era).
Gli antichi Greci poi, hanno utilizzato Helleboro per vincere le guerre: con esso avvelenavano le armi e i pozzi in cui i nemici si approvvigionavano di acqua.

Helleborus

Nel Medioevo Helleboro era considerato una pianta delle streghe, con esso preparavano pozioni e unguenti che le rendevano invisibili e pronte a partecipare ai sabba.
L'uso medicinale di Helleboro fortunatamente è stato abbandonato, la pianta contiene principi attivi molto velenosi che possono portare anche alla morte (soprattutto il rizoma e le radici). Con le foglie essiccate gli alchimisti preparavano un elisir di lunga vita riuscendo ad ottenere effetti simili a quelli della digitale.

Siccome gli effetti di Helleboro sono anche altamente irritanti a livello locale, si usava come pianta starnutatoria, per "buttare fuori" attraverso gli starnuti gli spiriti e le malattie.


In realtà Helleborus, o più comunemente Elleboro, è una bellissima pianta ornamentale molto rustica a fioritura invernale o di inizio primavera.
Nei giardini illumina zone ombrose con i suoi fiori altamente decorativi di diversi colori che sorprendentemente resistono al gelo, grazie alla capacità della pianta di ridurre la pressione cellulare nelle basse temperature.


Elleboro è una Ranuncolacea, se ne conoscono una trentina di specie di cui alcune spontanee in Italia nelle zone boschive Alpine e Appenniniche.
Si trova in tutta Europa, diversa è la specie orientale di tipo asiatico, diffusa prevalentemente nel Baltico.

E' una pianta erbacea perenne molto apprezzata per il suo fogliame che in alcune specie è deciduo, in altre persistente, ma soprattutto perche i fiori invernali sbocciano quando pochissimi fiori lo fanno.
Elleboro  accende di colori il giardino quando la maggior parte delle piante è in letargo. Il fiore viene apprezzato anche come reciso, nelle zone montane italiane, utilizzato nei cimiteri.


Il fiore di Elleboro è molto particolare, diversamente dalle altre piante sono i 
cinque sepali che assumono un aspetto di petalo e proteggono i veri petali e i numerosissimi stami. Tutti i tipi di insetti possono impollinare il fiore di Elleboro efficacemente.
I colori dei fiori vanno dal bianco al verde, dal rosa al rosso; pochissimi hanno un odore gradevole, spesso sono maleodoranti.



Helleborus niger, in genere il più utilizzato nei giardini o come pianta in vaso, inizia la fioritura proprio nel periodo natalizio, alcune specie invece mostrano i loro fiori all'inizio della primavera quando le temperature sono ancora basse.

La cura di questa pianta è molto semplice vista la sua rusticità, ama terreni ben drenati e basici, ricchi di humus e torba, zone ombreggiate (anche sotto agli alberi) o semiombreggiate, importante non esporli al sole diretto nei giorni estivi.
Lo studio della posizione in cui collocare Elleboro ne valorizza le qualità, la pianta non raggiunge grandi altezze (40-50 cm), al di sotto di cespugli decidui copre molto bene il terreno e avrà protezione dai raggi solari estivi.
Associato a bulbi di fioritura invernale o primaverile come bucaneve o crocus saluterà il visitatore invernale nel vostro giardino.

I tipi di Elleboro sono numerosi, molti anche gli ibridi creati negli ultimi decenni.


Helleborus niger: è la più famosa delle specie in Europa, detta anche Rosa di Natale.
La leggenda dice che un pastore, mentre si recava a Betlemme per vedere Gesù appena nato, pianse disperato perchè non aveva nulla per rendergli omaggio.
Dalle sue lacrime cadute sul terreno sbocciarono i bellissimi fiori dell'Elleboro che il pastore potè cogliere e donare al Bambino.
Il nome Helleborus è l'unione di due parole greche e significa "cibo mortale" data la velenosità della pianta, "niger" invece per il colore scuro del rizoma e dell'apparato radicale.
La pianta ha un aspetto piacevole, foglie lunghe e seghettate verde scuro, fiori bianchi che virano al rosa e svettano in alto. Ha portamento eretto e completa il suo sviluppo aereo solo con la fioritura.
La fioritura è precoce, già a Novembre sbocciano i primi fiori, durante la stagione avversa i germogli sono ipogei (stanno sotto il terreno).
Con Helleborus niger come genitore sono stati creati numerosi ibridi.

Helleborus foetidus

Helleborus foetidus :in realtà il nome non calza molto, l'odore non è così sgradevole per tutte le specie di H. foetidus, spezzando una foglia seghettata si sprigiona odore di muschio.
E' un'erbacea molto decorativa anche quando non è in fiore, le foglie di color nero-verde e verde argento attirano lo sguardo. Da dicembre compaiano anche fiori di color verde, pendenti a forma di campana, a volte con margini purpurei.
La fioritura prosegue fino a primavera inoltrata.
Helleborus foetidus vive ai margini dei boschi, in zone sassose e cespugliose, in terreni a Ph basico o neutro.
Ha origine spagnola, tollera bene la siccità.

Helleborus argutifolius
Helleborus argutifolius: ha un fascino tutto mediterraneo (le origini sono sarde e corse). Con il fogliame lucido lievemente seghettato e con le gemme verde chiaro è molto adatto per giardini rocciosi soleggiati o tra sassi dove la copiosa fioritura spicca tra Gennaio ed Aprile.
Tra gli Ellebori è quello che raggiunge le maggiori dimensioni, il fogliame è molto apprezzato per i riflessi di colore, i fiori, anche se non sono appariscenti, aggiungono una nota di bellezza alla pianta.
Si ibrida spontaneamente con Helleborus lividus.

Helleborus orientalis

Helleborus orientalis: questa pianta merita un posto nel nostro giardino, a febbraio anche se il suolo è coperto da ghiaccio e neve, i fiori di H. orientalis fanno capolino dal terreno anticipando notevolmente l'inizio della primavera.
I fiori, come per timidezza, tengono il capo rivolto verso il terreno, ma la loro forza spicca al di sopra del fogliame.
La pianta giunge dalla parte settentrionale di Grecia e Turchia e dalla regione del Caucaso.
E' detto anche Rosa Quaresimale visto il periodo di fioritura in cui al di sopra della pianta compaiono fiori bianco-screziato con sfumature marroni, verdi, rosa, viola e rosso. Anche la foglia è molto decorativa e di grande pregio.
H. orientalis dà vita anche a numerosi ibridi bellissimi.


Esistono anche altre specie di Elleboro, tutte adatte per chi ama il giardino anche in inverno e oltre, queste erbacee a fine fioritura continuano ad impreziosire il punto in cui sono ospitate con la bellezza delle loro foglie seghettate.
Collocati in zone ombrose o ai piedi di arbusti ed alberi sopportano il calore estivo; sono bellissimi in macchie di Hosta o felci, formano cuscini meravigliosi in piccoli spazi o vasche e fioriere.


Non lasciateli  soli: la loro bellezza sottile verrà maggiormente notata se associati a Primule, Pulmonaria, Narcisi, Scilla, Bucanevi, Hepatica nobilis e tutte le varietà di Crocus.
Helleboro crea bellissime bordure, unito a Aquilegie e tutti gli amanti di terreni umidi e ombreggiati, forma cuscini di notevole impatto visivo.
Spargendo intorno a sè numerosi semi si moltiplica in autonomia senza essere invasivo, la crescita infatti è lenta.
Adatto anche a bordo laghetto e vicino giochi d'acqua dove fornisce un piacevole diversivo strutturale.


Le cure sono semplici: la scelta della zona idonea, il terreno basico (si possono interrare gusci di uovo per il giusto Ph !), la pulizia delle parti secche.

Per molti anni, quando tutte le piante si addormenteranno, Elleboro sarà pronto per arricchire il nostro giardino con le sue meravigliose fioriture.

2 commenti:

CMGiardinaggio - Calogero Mira ha detto...

Vero che l'Helleborus Orientalis ha la foglia rigida? E, magari, commento anche su Google+.

Anonimo ha detto...

Mi hanno regalato questa bellissima pianta lo scorso Natale e fino a poco tempo fa stava benissimo. Da qualche giorno a questa parte le foglie si sono ingiallite con macchioline nere come se si stesse seccando. Cosa
posso fare??? Devi travasarla? Concimarla?

Grazie.