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giovedì 18 aprile 2013

LA FOLLIA DEL TULIPANO

In tutti i giardini, balconi, aiuole, in primavera scoppia la fioritura dei tulipani.
Simili a farfalle colorate svettano nelle nostre aree verdi e compongono bellissime macchie dalle tonalità più delicate o vivaci, esplodono con i loro meravigliosi colori dopo il lungo riposo invernale.

Acquistare bulbi di tulipano è alla portata di tutti, sono facilmente reperibili nei garden, mercati, "Feste di Primavera" che in questi giorni rallegrano numerosi paesi.


In realtà la storia del tulipano è lunga e travagliata, ha cambiato molti destini e le sorti di un'intera Nazione: l'Olanda.

E' semplice associare i tulipani ai Paesi Bassi, in realtà l'origine di questo fiore dobbiamo cercarla in Persia, luogo in cui la pianta nasce spontanea per il clima ottimale alla proliferazione di questa liliacea.

In Persia il tulipano è conosciuto da oltre 1000 anni, alla sua nascita viene legata una leggenda d'amore tra una bella fanciulla abbandonata dall'innamorato che disperata versa nel deserto lacrime e sangue da cui nasceranno tulipani rossi.


Ancora oggi in Iran si dichiara il proprio amore regalando tulipani rossi.
Il tulipano è un fiore da "Mille e una notte", compare nei bellissimi giardini degli harem, è il fiore del sultano.
In Turchia viene chiamato "tullband" cioè copricapo o turbante dalla forma del fiore, da qui il nome "tulipano".


Il viaggio del tulipano dalla Persia alla Turchia è breve: proprio a Costantinopoli (l'attuale Istambul), città crocevia di commerci e cultura, l'ambasciatore di Ferdinando I d'Asburgo ne ammira la coltivazione nei meravigliosi giardini di Solimano il Magnifico.
L'anno è il 1554, i tulipani arrivano in Europa tramite l'ambasciatore che ne spedisce alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi.


Numerosi semi vengono coltivati per riprodurre il fiore mentre si tenta un uso alimentare del bulbo (probabilmente si vuole emulare l'uso gastronomico che si effettua nell'impero ottomano).
Fritto o con lo zucchero il bulbo di tulipano non riscuote molto successo.

Alla fine del '500 scoppia nei Paesi europei la passione per i tulipani.
La corte a Vienna impazzisce per questi nuovi fiori, altre città europee vengono contagiate, nei giardini dei ricchi non può mancare il tulipano.
In Francia, alla corte del Re Sole, diviene il fiore di corte tanto che lo si trova ad ornare abiti e le scollature delle dame.


Il tulipano nel XVII secolo è simbolo di ricchezza, si mandano mercanti in Medio Oriente alla ricerca di nuove varietà e colori.

Clusius scopre nuovi ibridi di cui è gelosissimo, non vuole cedere i "rari bulbi" a commercianti che desiderano speculare sulla novità e per interrompere questa situazione di stallo, alcuni gentiluomini sottraggono furtivamente i bulbi.
Dal quel momento il tulipano diventa oggetto di commercio in Olanda, si perde il reale valore decorativo, diviene un vero e proprio simbolo di ricchezza e oggetto prezioso il cui prezzo aumenta vertiginosamente.


E' scoppiata la tulipomania.
Le contrattazioni vengono effettuate a casa del ricco mercante Jacob van der Buerse da cui prenderà il nome l'attuale Borsa.


Molti olandesi impazziti abbandonano il lavoro e la famiglia per improvvisarsi coltivatori di bulbi, vendono terreni ed immobili per buttarsi nel nuovo commercio, nuovi colori vengono pagati cifre da follia.
Si specula su bulbi non ancora creati o su quelli che si ha intenzione di piantare senza nemmeno sapere che cosa forse verrà prodotto (sarà chiamato commercio del vento).

Prende vita una nuova unità di misura specifica per il tulipano, il "perit", che è utilizzato come moneta per i pagamenti, dote delle spose, dipinto su stoffe, nei quadri fiamminghi, a livello di puro fanatismo.


Alcuni bulbi sono così ricercati che il prezzo di un solo bulbo equivale a quello di una casa in centro ad Amsterdam, molti ingenui vengono truffati con promesse vacue.
Per porre un freno a questa follia, viene pubblicato un decreto per regolamentare la compravendita dei tulipani e porre un tetto ai prezzi, ma la speculazione continua segretamente nelle taverne.
Si arriva persino ad utilizzare i bambini come spie!

Si assiste per la prima volta nella storia del Capitalismo alla bolla speculativa, fase nella quale l'aumento del prezzo è vertiginoso per la crescente richiesta della merce.


Nel 1637 la bolla scoppia, i prezzi dei bulbi crollano con la conseguente rovina di molte persone. Molti commercianti, a causa della bancarotta subiscono pene detentive, perdono l'intero capitale.
Tutte le speculazioni precedenti il nuovo decreto vengono dichiarate non valide dal governo olandese.
Il prezzo massimo per un bulbo viene stabilito a 50 fiorini olandesi.

Oggi l'Olanda rimane ancora il maggior produttore mondiale di tulipani.


Per fortuna attualmente l'acquisto di un bulbo di tulipano non manda in bancarotta l'acquirente.

Vorrei suggerire alcuni consigli per una buona gestione di questo fiore spesso trattato come pianta annuale, ma che in realtà è una perenne.


  • Al momento dell'acquisto verificare che il bulbo sia ben sodo e privo di muffa. Preferire bulbi di grandi dimensioni perchè daranno fiori più belli.
  • Interrare i bulbi alla fine dell'autunno, dovranno subire il freddo intenso e le gelate che ne stimoleranno la successiva fioritura.
  • Nella scelta del luogo in cui interrare i bulbi, meglio optare per una zona con esposizione al sole e senza ristagno d'acqua che provocherebbe la marcescenza dei bulbi. Ottime le aree al di sotto di cespugli con fioriture tardive. ( la crescita del cespuglio celerà il fogliame ingiallito al termine della fioritura del tulipano).
  • La profondità migliore per interrare il bulbo deve essere doppia della misura dello stesso con una distanza tra un bulbo e l'altro di circa 8-10 cm. Il terriccio dovrà risultare morbido e ben drenato.

  • Disporre i bulbi in cerchio o a triangolo con la punta rivolta all'esterno, più il numero dei bulbi sarà elevato e più spettacolare sarà l'effetto durante la fioritura.
  • Il tulipano si adatta bene anche in contenitori e vasi.
  • Allo spuntare della pianta concimare con apposito nutriente per bulbi.
  • Al termine della fioritura rimuovere i fiori appassiti che altrimenti producendo i semi impoverirebbero il bulbo.
  • Lasciare le foglie ingiallite per almeno due settimane dopo il completo essiccamento, poi rimuovere i bulbi dal terreno.
  • Custodirli in luogo asciutto e ben areato possibilmente al buio. Una buona conservazione dei bulbi garantirà fioriture per molti anni.


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