Convivo con la tecnologia perchè riconosco che è un ottimo strumento di lavoro, ma non le ho permesso di imprigionarmi tra le sue spire....
Dopo l'aggiornamento "obbligatorio" sul monitor è apparso un messaggio:
"Hai notato che il tempo di accensione si è accorciato di ben 8 secondi?"
Questa frase mi ha lasciata molto perplessa, il tempo in questo terzo millennio altamente tecnologico ha perso il suo valore, ci ritroviamo impazienti se il p.c. non si accende all'istante, smanettiamo come dei pazzi sulla tastiera o con il mouse se non riusciamo a connetterci all'istante su internet.
Nella scelta di un hotel l'elemento più importante è la presenza del wi-fi, parliamo solo con whatsapp, facebook, twitter ecc.., necessitiamo di connessioni sempre più veloci, anzi velocissime.
Dobbiamo rieducarci alla pazienza.
Come? Con il giardinaggio.
Fioritura di Aponogeton |
Coltivare e curare una pianta significa saper attendere, rispettare i tempi della natura, sbagliare ed essere in grado di imparare dai propri errori.
Possedere un giardino, anche se di piccole dimensioni, spinge all'osservazione, lo studio per le migliori posizioni dove crescere una pianta, aiuta a stupirsi per un'insolita fioritura fuori stagione o per l'apparire di un bulbo dimenticato in un angolo.
A bordo laghetto lo schizostiylis rosso.... |
....e rosa... |
A volte quando progetto un area verde o un giardino acquatico mi viene chiesto un "giardino pronto effetto" con piante già cresciute, fiorite e senza alcuno spazio tra una varietà e l'altra.
Dopo il normale accrescimento delle specie, il giardino diventa una giungla in cui le piante competono per sopravvivere, soffocandosi tra loro per ottenere un "posto al sole".
Alcune piante dovranno essere sacrificate e rimosse o cresceranno con stento.
Ninfee in piena fioritura a fine Ottobre |
Essere giardinieri significa essere pazienti, progettare il futuro, lavorare per risultati che non saranno immediati e nemmeno sicuri.
Grandi personaggi della storia hanno regalato molto del loro prezioso tempo all'arte della coltura delle piante, la tranquillità della loro mente e la ricchezza che ne hanno tratto hanno partorito capolavori.
La bellissima Mandevilla |
Claude Monet affermava di poter dipingere solo grazie alle ninfee, Geoge Sand divideva il suo tempo tra amori illustri come quello con Chopin, scriveva accanto ad amici di talento: Flaubert, Delacroix, Dumas, Balzac sempre immersa nel suo meraviglioso giardino di Rue Chaptal.
Un giardino per attendere il ritorno di un amore perduto, come fece Giuseppina, la prima moglie di Napoleone Bonaparte, che coltivava all'interno del giardino della Malmaison bellissime rose che faceva arrivare da tutto il mondo.
Rose anche per la regina Maria Antonietta che, anche se la Storia non serba un piacevole ricorso della Sua persona, ha dato il nome ad una rosa dai bellissimi colori e dal profumo mielato.
Il baccello colmo di semi di Stapelia è scoppiato |
Un giardino per mostrare la propria grandezza, come quello di Versailles dove il Re Sole amava pavoneggiarsi, sedurre, sbalordire, celebrare i propri trionfi.
I maligni insinuavano che il Re considerasse maggiormente il suo giardiniere rispetto alla sua corte.
una mosca, attratta dall'odore di carne in putrefazione |
Un giardino per evadere e preservare la mente, come nella relizzazione di orti-giardino nei luoghi di detenzione in cui un'area verde appare molto lontana dal contesto di una realtà molto dura.
Famosa è l'esperienza di Alcatraz, carcere durissimo per detenuti incalliti e criminali senza speranza, in cui venne creato un meraviglioso giardino dai prigionieri che, con passione e dedizione, seppero dare vita ad un terreno arido ed inospitale.
Anche oggi la coltivazione di orti e giardini a scopo terapeutico in strutture rieducative e di recupero sta ottenendo molto successo.
I miei agrumi stanno maturando |
Le immagini che ho postato oggi rappresentano istanti che ho colto in questi giorni insolitamente caldi di fine Ottobre.
Regali inaspettati che sanno strappare un sorriso.
Tradescanthia virginiana insolitamente fiorita |
1 commento:
Prendersi cura con le proprie mani di un organismo vivente bello e delicato come un fiore o un giardino ingentilisce l'animo, e restituisce il senso del giusto valore da dare alle cose e al tempo, la nostra risorsa più preziosa e che diamo troppo spesso per scontata. Capire le semplici fortune che si hanno e goderne mentre le si vivono è la vera saggezza come ci racconta Michael Ende in "Momo". Purtroppo le verità più evidenti sembrano sfuggire ai più. Chi ha la mente viziata dal non aver imparato a ragionare e l'anima atrofizzata dal non sentire più il richiamo ancestrale della Bellezza di cui facciamo parte ha fretta di arrivare alla conclusione anche se è sbagliata, di giungere alla meta anche se si perso tutto il viaggio. Amore è dare e rimango ammirato dall'insopprimibile volontà di chi ama di comunicare lo stupore e il rispetto per il miracolo della vita in tutte le manifestazioni del proprio essere e in tutti il tempo che ci è concesso. Grazie Daniela per le pagine sempre varie e ispirate che ci regali e che aiutano ad educare la profondità del pensiero e la ricchezza dei sentimenti e fanno della tua passione cultura per tutti noi. Fabrizio
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