.

.
.

venerdì 2 maggio 2014

MAHONIA AQUIFOLIUM

A quasi due anni dal terremoto che ha gravemente colpito la cittadina emiliana in cui vivo, sono molti i luoghi in cui nulla è cambiato da quel giorno, dove il tempo si è fermato in quell'attimo, foto viventi di un evento indimenticabile.
Mentre la vita quotidiana si è organizzata all'interno di moduli prefabbricati a cui purtroppo ci siamo adeguati, mi sono resa conto di come la natura invece in soli due anni di assenza di intervento umano si stia rapidamente riappropriando degli spazi che le abbiamo sottratto.

Nel grande cortile abbandonato e incolto della centenaria Scuola elementare stamattina si sentiva il martellare preciso di un picchio, mi ha quasi ingannato, pensavo fossero finalmente iniziati gli interventi di ristrutturazione più volte annunciati, nelle vie ancora inagibili del silenzioso centro storico le erbacce hanno invaso le strade, davanti all'austera Caserma dei Carabinieri sono fiorite le variopinte Bocche di leone.

Mahonia aquifolium

Una tappa nostalgica nel parco del bellissimo castello cinquecentesco, residenza di campagna di una ricca famiglia bolognese mi ha ricordato la fiaba della "Bella addormentata nel bosco", quando tutto all'interno del castello si addormenta, la natura prende possesso di ogni cosa e ricopre di rovi impenetrabili gli accessi al castello.

Nessuno cura le vecchie siepi, taglia l'erba o contiene la corsa delle piante striscianti, Mahonia aquifolium ha raggiunto dimensioni e forma mai viste.
Gli arbusti collocati all'entrata del castello, come nell'antica fiaba della principessa dormiente, ne occludono l'ingresso principale.


Mahonia aquifolium è una latifoglia sempreverde delle Berberidaceae nativa del Nord America occidentale dove viene chiamata "Uva dell'Oregon".
"Aquifolium" è il termine latino per "agrifoglio" (Ilex), le famiglie a cui appartengono i due arbusti sono diverse, ciò che le accomuna è la morfologia della foglia.
Mahonia aquifolium si presenta come un arbusto legnoso dal portamento eretto e compatto che può raggiungere 1,5 - 2 metri di altezza, si diffonde tramite polloni formando ampie colonie.
L'arbusto è sempreverde con foglie imparipennate composte da 5-9 foglioline oblunghe spinose molto coriacee che appena spuntano sono di colore rosso e crescendo virano al verde.


In Marzo-Aprile compaiono vistosi fiori gialli molto luminosi riuniti in pannocchie e delicatamente profumati seguiti in Autunno da bacche blu-nere opache e commestibili che ricordano i chicchi d'uva.

Mahonia aquifolium ama posizioni semi ombreggiate riparate dal vento e terreno ricco preferibilmente acido anche se tollera ogni genere di terreno purchè sia umido e ben drenato, la pianta tollera bene la siccità.
Alla fine dell'Inverno è utile una concimazione con fertilizzante a lenta cessione, le potature si rendono necessarie solo per contenere la crescita ma è opportuno che non siano eccessivamente drastiche.
La propagazione avviene in Autunno per talea legnosa o tramite seme.


"Uva dell'Oregon" è un arbusto sempre meno utilizzato nei giardini, probabilmente per l'aspetto "spinoso" un po' complicato da gestire nei piccoli spazi ma che si rivela una vera barriera se utilizzato come siepe di confine.
Molto adatto in un giardino boscoso o di campagna in una zona ombreggiata meglio se posto in gruppi che favoriscono l'impollinazione, molti sono gli insetti e le farfalle che questa Berberidacea attrae.


Mahonia aquifolium rende prezioso lo spazio che occupa in ogni stagione: in Primavera- Estate con la bella fioritura, in Autunno con le succulente bacche che attirano numerosi uccelli e con il fogliame che assume una colorazione violacea e che in Inverno si trasforma in un pregevole color bronzo.


Esistono diverse cultivar adattabili ad ogni tipo di giardino:  
Mahonia Atropurpurea dalle dimensioni ridotte e dal fogliame autunnale rosso, Mahonia Apollo varietà vigorosa, non molto alta e dalla prorompente fioritura e fruttificazione, M.Green Ripple dal lucido e brillante fogliame.
Per una copertura del terreno coltivare la varietà strisciante, M.Repens.

 


Si possono tranquillamente utilizzare i frutti ai quali sono state riconosciute  proprietà medicinali per confezionare marmellate e succhi.

Nessun commento: