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lunedì 17 novembre 2014

UN'ANTICA ROMANA TRA TERRA E ACQUA, VIAGGIO A COMACCHIO

Tra i vicoli della cittadina lacustre di Comacchio una matrona avvolta negli antichi veli si aggira accanto ai suggestivi canali....
E' giunta tra queste valli al seguito della Legio I Italica, segue i milites con discrezione...
Non siamo sul set cinematografico di un film storico, nella bellissima terra lagunare sta scorrendo una giornata di 2000 anni fa e l'antica romana...sono io!!


Mi piace impersonare una domina (signora in latino) libera di percorrere i cordoni di terra della "Piccola Venezia" ovvero Comacchio, una città con il cuore tra terra e acqua.

Una delle affascinanti "Valli da Pesca"

L'elemento acqua rappresenta in questa affascinante città valliva, capitale del Delta del Po, fonte di vita, memoria storica e reddito fin dall'epoca etrusca.
Il complesso lagunare e palustre in cui Comacchio è ubicata è denominato "Valli di Comacchio", una delle poche zone umide rimaste in Italia situata tra la provincia di Ferrara e Ravenna.

L'intera area racchiude un notevole patrimonio di biodiversità, un'eredità da tutelare il cui centro è l'antichissima città di cui occorre salvaguardare l'identità urbana.

Comacchio è situata nella provincia di Ferrara anche se i Comacchiesi per il loro millenario isolamento sono un popolo con una storia dalle particolarità uniche, conteso in passato tra la Santa Sede, Repubblica di Venezia, Ducato di Ferrara ed Esarcato di Ravenna.

Un suggestivo canale

Comacchio è probabilmente l'erede dell'antica Spina, la ricca città mercantile etrusca scomparsa, sede portuale e nodo di grandi commerci.
Da questo nobile popolo gli antichi abitanti delle capanne sorte sui cordoni sabbiosi lagunari del Delta hanno appreso l'arte della navigazione e del commercio. 

Dalle acque e dalle strisce di terra ferma in continua mutazione gli abitanti del primo nucleo della Comacchio nascente, i piscatores comaclenses hanno tratto la sopravvivenza dalle preziose saline e dalla pesca in valle di pesci, molluschi e anguille.

I treponti

L'insediamento iniziale sorge come Venezia su un gruppo di isolotti affioranti nella foce del Po e la linea di costa, protetta e cullata dall'acqua del mare e dalle Valli da Pesca, il periodo è quello tardo romano del III secolo d.C.

All'inizio del Medioevo Comacchio è una cittadina fiorente ma chiusa nel suo nucleo, senza possibilità di espansione sulla terraferma, dominio per tre secoli degli Estensi che ne vantano il possesso e beneficiano delle risorse delle Valli.



Quando Comacchio espande la sua flotta ed i commerci entra in diretta competizione con la Serenissima che non permette la presenza di due potenze marinare nell'Adriatico, più volte i veneziani occupano e distruggono la cittadina.

Dal '600, dopo il dominio estense, Comacchio rientra nei territori dello Stato Pontificio che dalla città lagunare ricava grosse rendite sia per l'affitto delle Valli da Pesca sia dalle saline.  
Dal '700, compresa la necessità di un riassetto urbano, la città rinasce tramite importanti interventi architettonici e monumentali: nella tranquilla acqua dei canali si affacciano chiese, monumenti e ponti che ancora oggi incantano.

Legio I Italica a Comacchio

Fino alla metà dell'800 Comacchio vive un forte isolamento fisico, la città è raggiungibile solo mediante imbarcazioni attraverso le vie d'acqua, le sue ricchezze sempre contese e causa di rovesci e successive rinascite.

Anche se nel XIX secolo due strade la collegano alla terraferma, Comacchio continua a vivere il suo atavico isolamento nonostante molte Valli da Pesca, canali e ponti siano stati prosciugati per far posto alla terra.

Il millenario legame con l'acqua non si è mai modificato, Comacchio rimane una città piena di fascino e dalle particolarità uniche.


Risalgo i caratteristici ponti della città mentre la Legio I Italica si addestra in vista delle prossime battaglie, percorro il famoso Treponti, proseguo lungo il canale principale fino al ponte degli Sbirri, mi soffermo al vecchio mercato del pesce.

Insieme ad alcuni legionari vago alla ricerca dell'antica nave romana qui naufragata 2000 anni fa, il suo fasciame intatto conserva il prezioso carico di anfore, derrate alimentari ed oggetti quotidiani dell'epoca imperiale.


La tranquillità dei canali è rotta dalla legione in marcia, al tramonto l'accampamento deve sparire, in pochi minuti si deve percorrere un lungo spazio di tempo e tornare alla quotidianità.....


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