Un percorso nell'antico Orto Botanico di Padova tra Prunus in fiore e Magnolie giapponesi ricoperte di boccioli mi porta ad un piccolo ponte sul canale Alicorno, antica via d'acqua della città.
Ecco l'ingresso delle nuove serre: l'impatto visivo è forte: una vasta area ospita una grandissima teca trasparente altamente tecnologica in cui la natura è la regina incontrastata.
"Il Giardino delle biodiversità", questo è il nome della nuova sezione dell'orto botanico di Padova, è un progetto innovativo e avveniristico high tech che si integra perfettamente con l'orto universitario del 1536 (il più antico del mondo) senza apparire fuori luogo.
E' un cubo trasparente lungo 100 metri e alto 18 progettato e realizzato per ridurre al minimo l'impatto ambientale, con un ruolo attivo tra l'ambiente esterno e quello interno delle serre, una struttura che vive e "respira" con la natura stessa.
Le soluzioni progettuali e tecnologiche sfruttano al massimo le risorse naturali, acqua piovana ed energia solare che, tramite un app che rileva e interpreta i valori di ossigenazione e temperatura, viene creato il clima ottimale per le piante.
Il recupero delle acque piovane garantisce l'autosufficienza energetica ed idrica, le precipitazioni vengono raccolte in una vasca di 450 metri cubi, l'acqua è ossigenata e movimentata dalle lame d'acqua che salutano i visitatori nella parte anteriore delle serre.
Nei periodi di siccità l'acqua viene attinta da un profondo pozzo artesiano.
Le superfici interne ed esterne della serra sono opache e fotocatalitiche capaci di abbattere l'inquinamento atmosferico.
Le parti non trasparenti delle strutture sono coperte dalle piante arbustive allo scopo di migliorare la quantità di ossigeno, abbattere le polveri sottili e l'anidride carbonica.
L'effetto serra viene sfruttato per mantenere il microclima nelle varie fasce climatiche garantendo così un ulteriore risparmio energetico.
L'eccesso di calore viene mitigato dall'apertura delle vetrate e delle coperture sul tetto delle serre.
Un sistema computerizzato reagisce ai dati forniti dalle piante (variazioni di umidità e temperatura, quantità di ossigeno e anidride carbonica) e permette l'apertura e la chiusura delle vetrate.
L'intera struttura è stata realizzata con nanotecnologie capaci di resistere all'usura, leggere e capaci di accogliere i raggi solari mantenendo una temperatura costante anche nelle ore notturne.
Le lastre sono unite tra loro senza profilature metalliche, questa maniera innovativa di congiungerle regala una visione d'insieme molto attraente.
Lo stesso Renzo Piano definisce le nuove serre come un vero miracolo sia come tempi di realizzazione che di budget nel rispetto del quale sono state attuate le soluzioni migliori.
All'interno della galleria vetrata si possono ammirare 1300 specie vegetali correlate da informazioni veicolate in forma digitale affiancate da teche con reperti ed installazioni interattive (ecco che aprire un vecchio cassetto dà il via alla descrizione in forma digitale della pianta rappresentata).
Il "Giardino delle biodiversità" è un viaggio, attraverso uno spaccato dei cinque continenti, nel rapporto tra uomo e piante, è un percorso millenario in cui l'uomo e le piante hanno reciprocamente influito sullo sviluppo di entrambi.
Botanica ed alta tecnologia catturano il pubblico attraverso cinque serre in cui vivono i diversi ambienti del nostro pianeta, da quello più arido alle foreste pluviali in un viaggio dall'Equatore ai Poli.
I confini non sono rigidi proprio come in natura dove, alcuni organismi, transitano da un ecosistema all'altro, i biomi sono riuniti in un'unico ambiente anche se geograficamente sono molto distanti.
Le serre bioclimatiche si suddividono in:
- Foresta tropicale pluviale, che si sviluppa tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno con una temperatura costantemente elevata tutto il corso dell'anno (media di 25°-26° C.) con precipitazioni elevate regolari per tutto l'anno.
La vegetazione naturale, la cui crescita è favorita dai fattori climatici, in questa fascia è densa e strutturalmente complessa con specie sempreverdi e alberi di dimensioni notevoli (fino a 40 metri), la presenza di biodiversità è elevata.
La foresta tropicale pluviale si ritrova in America Centrale e Meridionale (Amazzonia e piedi collinari delle Ande), Asia (area Indo-Malese), Africa (bacino del fiume Congo, Madagascar, zona Equatoriale) ed Oceania.
Si calcola che il 50% delle biodiversità si collochi nella foresta tropicale pluviale.
Nella lussureggiante foresta pluviale si trovano molte specie erbacee tra cui epifite come le bromeliaceae e le orchidaceae.
Tra le splendide piante presenti nella foresta umida del America centro-meridionale troviamo le splendide Plumerie e alcune piante i cui frutti compaiono spesso sulle nostre tavole come il cacao (Theobroma cacao), la papaya (Carica papaya) e l'avocado (Persea americana).
Nella foresta pluviale dell'Africa meridionale è il Madagascar che spicca per l'alto numero di biodiversità, è qui che troviamo specie erbacee dalle foglie enormi e piante che ospitiamo comunemente nelle nostre case come le belle Strelitzie.
La foresta tropicale umida dell'Oceania accoglie alcune specie di piante presenti nello stesso tipo di foreste dell'Asia.
Nelle aiuole del "Giardino delle biodiversità" si possono ammirare eleganti "Alberi del pane" (Artocarpus altilis), il profumato ylang ylang (Cananga odorata) e gli scurissimi fiori della pianta pipistrello (Tacca chantrieri).
Nella foresta pluviale asiatica troviamo specie i cui prodotti sono solitamente rinchiusi dentro comuni barattoli come diversi tipi di pepe (genere Piper), lo zenzero (Zingiber officinalis), la cannella (Cinnamomum verum), il tè (Camelia sinensis) e frutti come il mango (Mangifera indica), la noce di cocco (Cocos nucifera) e il banano (Musa paradisiaca).
- Foresta tropicale sub-umida o monsonica si sviluppa in regioni con clima caldo tutto l'anno in cui ad una stagione delle piogge anche molto intense, si sussegue una stagione secca che limita fortemente la crescita delle piante.
La caduta delle foglie assicura alle piante un risparmio idrico, favorisce la penetrazione della luce solare negli strati inferiori che stimola lo sviluppo del sottobosco.
Il bioma sub-umido si distribuisce su due fasce parallele situate a Nord e a Sud dell'Equatore (Sud-Est asiatico, sub continente indiano, Cina meridionale, giungla africana, costa atlantica dell'America centrale e alcune zone dell'America meridionale).
Le precipitazioni annuali sono inferiori a quelli della foresta pluviale e la temperatura media scende al di sotto dei 20° C.
Di questa fascia climatica è tipico il bambù e gli alti alberi di teak, le liane ed orchidee epifite.
La biodiversità, anche se inferiore alla fascia tropicale pluviale, è molto elevata.
Il bioma della savana è tipico di questa zona, lo sviluppo è conseguente al grado di aridità della foresta tropicale sub-umida che perdendo compattezza e continuità, sviluppa uno strato erbaceo ricco e continuo.
Geograficamente la savana è una zona di transizione tra questo tipo di foresta e il deserto o le praterie.
-Clima temperato e mediterraneo. Le zone di clima temperato, anche se ampiamente minacciate per le pressioni antropiche, conservano il 20% delle biodiversità. Sono caratterizzate da inverni miti ed estati calde con notevoli precipitazioni nel corso di tutto l'anno.
Tra i climi temperati, quello mediterraneo è il meno esteso, lo si può incontrare nell'Italia meridionale, in Sicilia e Sardegna, nelle zone costiere di Francia e Spagna. Le stesse condizioni climatiche si possono ritrovare in Oriente, sulle coste della Turchia, California, Cile, Australia sudoccidentale e Sudafrica.
Nei biomi temperati di Asia e America vivono le specie a foglia caduca che in Autunno, prima della caduta delle foglie, assumono colorazioni accese che vanno dal giallo al rosso-arancio (Nyssa sylvatica, Chletra alnifolia, Moringa oleifera).
Dall'Asia giungono molte specie affascinanti come l'Albero dei fazzoletti, gli Hibiscus giapponesi e il profumato Albero del miele (Tetradium daniellii).
Nella serra temperata tra le specie australiane troviamo la Noce di macadamia, varie specie del genere Brachychiton e numerose felci arboree.
Le comunità vegetali del bioma mediterraneo sono il risultato di una lunga interazione evolutiva non solo con il clima, ma anche con il fuoco e gli incendi.
Gli adattamenti al fuoco delle specie vegetali mediterranee riguardano gli aspetti della crescita vegetativa e della riproduzione (corteccia spessa o scarsa infiammabilità del legno, emissione di nuovi ricacci vegetativi o stimolazione alla germinazione dei semi).
Clima arido. E' caratterizzato da scarse precipitazioni, esiste un clima arido caldo tipico della penisola arabica, di alcune zone dell'America settentrionale, Cile, Australia; e uno freddo che ritroviamo nelle zone del Mar Caspio fino al deserto del Gobi in Mongolia.
Nei climi caldo-aridi le temperature sono abbastanza elevate nel corso dell'anno (in Estate superano i 40°C.) con scarse precipitazioni concentrate durante l'inverno in brevi periodi.
I deserti semi-aridi presentano condizioni meno estreme durante l'Estate con precipitazioni un po' più abbondanti.
Il 30% delle terre emerse è occupato da regioni aride calde, nell'emisfero settentrionale, il Sahara rappresenta la più estesa zona arida, in quello meridionale la zona arida di maggior estensione è situata in Australia.
Le piante di questa fascia climatica per sopravvivere hanno attuato diversi tipi di strategie:
evitare la siccità Vi sono specie annuali che completano il loro ciclo vitale in tempi rapidissimi quando l'acqua è disponibile, nei periodi aridi sono presenti solo come semi.
eludere la siccità Sono specie perenni non succulente che perdono le foglie durante il periodo arido o si seccano nelle parti aeree.
tollerare la siccità Alcuni arbusti sempreverdi con ampio apparato radicale sono in grado di mantenere una modesta attività vegetativa anche nei periodi aridi grazie a particolari adattamenti morfologici e fisiologici.
resistere alla siccità Si tratta di specie perenni e succulente che accumulano l'acqua nei fusti o nelle foglie e la utilizzano con estrema parsimonia.
La vasca tropicale del "Giardino delle biodiversità" raccoglie alcuni esemplari degli ambienti acquatici e palustri tropicali di America, Africa, Asia ed Oceania.
Anche se le piante acquatiche sono la mia "specialità" resto ancora sorpresa ed ammirata nell'osservare le strategie di sopravvivenza attuate nell'ambiente acquatico.
I particolari adattamenti delle piante acquatiche si possono riassumere nella presenza dell'aerenchima, cioè un particolare tessuto ricco di lacune e canali aeriferi che permettono un'ottimale circolazione dei gas; radici poco sviluppate, foglie espanse e galleggianti idrorepellenti, tessuti meccanici e conduttori ridotti.
La pagina inferiore delle foglie sommerse e galleggianti è priva di stomi, le foglie sommerse sono sfrangiate o nastriformi per opporsi alla turbolenza dell'acqua.
L'acqua è un elemento fondamentale e permeante nel "Giardino delle biodiversità", le vasche che ospitano le piante acquatiche rappresentano un'attrattiva unica in un luogo già di per sé speciale.
Il "Giardino delle biodiversità" con le sue magnifiche serre è la rappresentazione del Paradiso terrestre, un'emozione continua e stimolante, un luogo per imparare e sbalordirsi, per dialogare con le piante attraverso le tecnologie ed allenare i sensi ad ascoltare la natura.
Lo stesso Renzo Piano definisce le nuove serre come un vero miracolo sia come tempi di realizzazione che di budget nel rispetto del quale sono state attuate le soluzioni migliori.
All'interno della galleria vetrata si possono ammirare 1300 specie vegetali correlate da informazioni veicolate in forma digitale affiancate da teche con reperti ed installazioni interattive (ecco che aprire un vecchio cassetto dà il via alla descrizione in forma digitale della pianta rappresentata).
Il "Giardino delle biodiversità" è un viaggio, attraverso uno spaccato dei cinque continenti, nel rapporto tra uomo e piante, è un percorso millenario in cui l'uomo e le piante hanno reciprocamente influito sullo sviluppo di entrambi.
Mappa interattiva |
Botanica ed alta tecnologia catturano il pubblico attraverso cinque serre in cui vivono i diversi ambienti del nostro pianeta, da quello più arido alle foreste pluviali in un viaggio dall'Equatore ai Poli.
I confini non sono rigidi proprio come in natura dove, alcuni organismi, transitano da un ecosistema all'altro, i biomi sono riuniti in un'unico ambiente anche se geograficamente sono molto distanti.
Le serre bioclimatiche si suddividono in:
Serra tropicale |
- Foresta tropicale pluviale, che si sviluppa tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno con una temperatura costantemente elevata tutto il corso dell'anno (media di 25°-26° C.) con precipitazioni elevate regolari per tutto l'anno.
La vegetazione naturale, la cui crescita è favorita dai fattori climatici, in questa fascia è densa e strutturalmente complessa con specie sempreverdi e alberi di dimensioni notevoli (fino a 40 metri), la presenza di biodiversità è elevata.
Serra tropcale, BROMELIACEA |
La foresta tropicale pluviale si ritrova in America Centrale e Meridionale (Amazzonia e piedi collinari delle Ande), Asia (area Indo-Malese), Africa (bacino del fiume Congo, Madagascar, zona Equatoriale) ed Oceania.
Si calcola che il 50% delle biodiversità si collochi nella foresta tropicale pluviale.
Nella lussureggiante foresta pluviale si trovano molte specie erbacee tra cui epifite come le bromeliaceae e le orchidaceae.
Tra le splendide piante presenti nella foresta umida del America centro-meridionale troviamo le splendide Plumerie e alcune piante i cui frutti compaiono spesso sulle nostre tavole come il cacao (Theobroma cacao), la papaya (Carica papaya) e l'avocado (Persea americana).
PAPAYA |
Nella foresta pluviale dell'Africa meridionale è il Madagascar che spicca per l'alto numero di biodiversità, è qui che troviamo specie erbacee dalle foglie enormi e piante che ospitiamo comunemente nelle nostre case come le belle Strelitzie.
STERLITZIA |
La foresta tropicale umida dell'Oceania accoglie alcune specie di piante presenti nello stesso tipo di foreste dell'Asia.
Nelle aiuole del "Giardino delle biodiversità" si possono ammirare eleganti "Alberi del pane" (Artocarpus altilis), il profumato ylang ylang (Cananga odorata) e gli scurissimi fiori della pianta pipistrello (Tacca chantrieri).
MANGO |
Nella foresta pluviale asiatica troviamo specie i cui prodotti sono solitamente rinchiusi dentro comuni barattoli come diversi tipi di pepe (genere Piper), lo zenzero (Zingiber officinalis), la cannella (Cinnamomum verum), il tè (Camelia sinensis) e frutti come il mango (Mangifera indica), la noce di cocco (Cocos nucifera) e il banano (Musa paradisiaca).
Banano |
Musa paradisiaca,fiore |
Serra tropicale sub-umida |
- Foresta tropicale sub-umida o monsonica si sviluppa in regioni con clima caldo tutto l'anno in cui ad una stagione delle piogge anche molto intense, si sussegue una stagione secca che limita fortemente la crescita delle piante.
La caduta delle foglie assicura alle piante un risparmio idrico, favorisce la penetrazione della luce solare negli strati inferiori che stimola lo sviluppo del sottobosco.
serra tropicale |
serra tropicale, TILLANDSIE |
Il bioma sub-umido si distribuisce su due fasce parallele situate a Nord e a Sud dell'Equatore (Sud-Est asiatico, sub continente indiano, Cina meridionale, giungla africana, costa atlantica dell'America centrale e alcune zone dell'America meridionale).
Le precipitazioni annuali sono inferiori a quelli della foresta pluviale e la temperatura media scende al di sotto dei 20° C.
Serra tropicale sub-umida |
Di questa fascia climatica è tipico il bambù e gli alti alberi di teak, le liane ed orchidee epifite.
La biodiversità, anche se inferiore alla fascia tropicale pluviale, è molto elevata.
Il bioma della savana è tipico di questa zona, lo sviluppo è conseguente al grado di aridità della foresta tropicale sub-umida che perdendo compattezza e continuità, sviluppa uno strato erbaceo ricco e continuo.
Geograficamente la savana è una zona di transizione tra questo tipo di foresta e il deserto o le praterie.
Serra mediterranea |
-Clima temperato e mediterraneo. Le zone di clima temperato, anche se ampiamente minacciate per le pressioni antropiche, conservano il 20% delle biodiversità. Sono caratterizzate da inverni miti ed estati calde con notevoli precipitazioni nel corso di tutto l'anno.
Tra i climi temperati, quello mediterraneo è il meno esteso, lo si può incontrare nell'Italia meridionale, in Sicilia e Sardegna, nelle zone costiere di Francia e Spagna. Le stesse condizioni climatiche si possono ritrovare in Oriente, sulle coste della Turchia, California, Cile, Australia sudoccidentale e Sudafrica.
Serra temperata |
Nei biomi temperati di Asia e America vivono le specie a foglia caduca che in Autunno, prima della caduta delle foglie, assumono colorazioni accese che vanno dal giallo al rosso-arancio (Nyssa sylvatica, Chletra alnifolia, Moringa oleifera).
Dall'Asia giungono molte specie affascinanti come l'Albero dei fazzoletti, gli Hibiscus giapponesi e il profumato Albero del miele (Tetradium daniellii).
Serra mediterranea |
Nella serra temperata tra le specie australiane troviamo la Noce di macadamia, varie specie del genere Brachychiton e numerose felci arboree.
Serra mediterranea, CARRUBO (Ceratonia siliqua) |
Le comunità vegetali del bioma mediterraneo sono il risultato di una lunga interazione evolutiva non solo con il clima, ma anche con il fuoco e gli incendi.
Gli adattamenti al fuoco delle specie vegetali mediterranee riguardano gli aspetti della crescita vegetativa e della riproduzione (corteccia spessa o scarsa infiammabilità del legno, emissione di nuovi ricacci vegetativi o stimolazione alla germinazione dei semi).
Serra arida |
Clima arido. E' caratterizzato da scarse precipitazioni, esiste un clima arido caldo tipico della penisola arabica, di alcune zone dell'America settentrionale, Cile, Australia; e uno freddo che ritroviamo nelle zone del Mar Caspio fino al deserto del Gobi in Mongolia.
Nei climi caldo-aridi le temperature sono abbastanza elevate nel corso dell'anno (in Estate superano i 40°C.) con scarse precipitazioni concentrate durante l'inverno in brevi periodi.
I deserti semi-aridi presentano condizioni meno estreme durante l'Estate con precipitazioni un po' più abbondanti.
Serra arida |
Il 30% delle terre emerse è occupato da regioni aride calde, nell'emisfero settentrionale, il Sahara rappresenta la più estesa zona arida, in quello meridionale la zona arida di maggior estensione è situata in Australia.
Le piante di questa fascia climatica per sopravvivere hanno attuato diversi tipi di strategie:
evitare la siccità Vi sono specie annuali che completano il loro ciclo vitale in tempi rapidissimi quando l'acqua è disponibile, nei periodi aridi sono presenti solo come semi.
eludere la siccità Sono specie perenni non succulente che perdono le foglie durante il periodo arido o si seccano nelle parti aeree.
tollerare la siccità Alcuni arbusti sempreverdi con ampio apparato radicale sono in grado di mantenere una modesta attività vegetativa anche nei periodi aridi grazie a particolari adattamenti morfologici e fisiologici.
resistere alla siccità Si tratta di specie perenni e succulente che accumulano l'acqua nei fusti o nelle foglie e la utilizzano con estrema parsimonia.
Vasca tropicale |
La vasca tropicale del "Giardino delle biodiversità" raccoglie alcuni esemplari degli ambienti acquatici e palustri tropicali di America, Africa, Asia ed Oceania.
Anche se le piante acquatiche sono la mia "specialità" resto ancora sorpresa ed ammirata nell'osservare le strategie di sopravvivenza attuate nell'ambiente acquatico.
Vasca tropicale |
I particolari adattamenti delle piante acquatiche si possono riassumere nella presenza dell'aerenchima, cioè un particolare tessuto ricco di lacune e canali aeriferi che permettono un'ottimale circolazione dei gas; radici poco sviluppate, foglie espanse e galleggianti idrorepellenti, tessuti meccanici e conduttori ridotti.
La pagina inferiore delle foglie sommerse e galleggianti è priva di stomi, le foglie sommerse sono sfrangiate o nastriformi per opporsi alla turbolenza dell'acqua.
Vasca tropicale, un esemplare di MANGROVIA circondato da PISTIA |
L'acqua è un elemento fondamentale e permeante nel "Giardino delle biodiversità", le vasche che ospitano le piante acquatiche rappresentano un'attrattiva unica in un luogo già di per sé speciale.
Il "Giardino delle biodiversità" con le sue magnifiche serre è la rappresentazione del Paradiso terrestre, un'emozione continua e stimolante, un luogo per imparare e sbalordirsi, per dialogare con le piante attraverso le tecnologie ed allenare i sensi ad ascoltare la natura.
E' tanto dilettevole natura e copiosa nel variare,
che infra gli alberi della medesima natura non si troverebbe una pianta
ch'appresso somigliasse all'altra, e non che le piante, ma li rami o le foglie o li frutti
si troverà uno che precisamente somigli all'altro
Leonardo da Vinci
Stupendo, complimenti.
RispondiElimina