In genere non mi prefiggo un itinerario preciso, anche perchè finisco per non rispettarlo.
Mi limito a scegliere a grandi linee una zona almeno per dirigermi verso Nord o Sud, se poi decido di visitare una città, non vi arrivo nemmeno perchè sono distratta dagli "imprevisti"!
In un mio periodo "etrusco", a spasso per la Tuscia, direzione Viterbo, sono stata attratta da un cartello che indicava una località per me sconosciuta : Bomarzo, Parco dei Mostri.
Non mi sembrava fosse particolarmente interessante, ma quando mi sono resa conto che si trattava di un giardino, non ho potuto esimermi dal visitarlo.
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Orco simbolo del parco, chi ha coraggio entri e sieda alla sua tavola.... |
Entrare nel Sacro Bosco di Bomarzo, si è rivelata un'esperienza surreale e senza tempo.
Non è stato semplice rendermi conto che stavo attraversando un luogo ideato e realizzato nel 1552, tale è la finzione, sogno o gioco.
Attraversare il Sacro Bosco mi ha permesso di entrare in un mondo che non so definire se allucinante, pauroso o di magia.
Il Parco dei Mostri di Bomarzo si trova su un anfiteatro naurale nei pressi di Viterbo, dove probabilmente sorgeva un sito etrusco.
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Sirena a due code, un'altra creatura delle acque |
La progettazione fu erroneamente attribuita a Michelangelo, l'opera monumentale in realtà fu realizzata dall'architetto Pirro Ligorio su commissione del principe Vicino Orsini.
Non è ben chiaro lo scopo di questo parco, il visitatore si sente ingannato, confuso e stupito da questo mondo surreale fatto di figure mitologiche, mostri, draghi, eroi e personaggi enigmatici.
Il sacro Bosco è soprattutto un'opera d'amore, un omaggio del principe Orsini alla defunta moglie Giula Farnese,"sol per sfogare il core".
Visitare il Parco è compiere un viaggio introspettivo carico di significati simbolici, si viene atterriti con la consapevolezza di non sapere cosa ci aspetterà, senza capire se tutto ciò a cui si assiste è arte, inganno o finzione scenica oppure frutto della nostra mente.
La natura che ospita le statue e le iscrizioni che via via ammoniscono e fanno pensare è meravigliosa e verde, non mancano le creatura acquatiche.
Ed è appunto di queste che vorrei parlare, esistono già descrizioni dettagliate e siti appositi che illustrano l'intero Parco di Bomarzo.
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Fontana di Pegaso |
Pegaso è il cavallo alato nato dal collo di Medusa. La leggenda narrava che percuotendo il terreno con i suoi potenti zoccoli fosse in grado di far sgorgare sorgenti d'acqua, per questo la sua statua è stata posta al centro della fontana.
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Vasca del ninfeo |
In questa rappresentazione di un edificio termale ci attendono le Ninfe, le bellissime e crudeli creature delle acque, un tritone si trova ai loro piedi.
Tra le loro ingannevoli braccia sarà facile sognare....
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Ninfa dormiente |
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Nettuno |
Ora la fontana è asciutta ma un tempo, dalla bocca dei due delfini che Nettuno tiene tra le mani sgorgava acqua.
« Tu ch'entri qua con mente parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per inganno o pur per arte. »
Un giardino può ispirare molteplici sensazioni, lo stesso è possibile nella nostra dimensione aggiungendo al nostro giardino quel certo tocco in più.
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