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giovedì 14 giugno 2012

SCONOSCIUTA HOSTA

Nelle zone d'ombra del proprio giardino, spesso ci si chiede cosa coltivare, qualunque pianta sembra stentata o "filata" mentre si tende speranzosa verso il sole.
Ma non l'hosta.

Questa è la mia Hosta Sieboldiana Helegans

L'hosta cresce rigogliosa nelle zone ombreggiate, crea rapidamente bordure e tapezza zone vuote innalzandosi con il suo meraviglioso fogliame.
Ottima è la collocazione al di sotto di un albero dove oltre a riempire "buchi" tra un gruppo di piante e l'altro, con i meravigliosi colori delle sue foglie si sposa perfettamente con i toni delle annuali.

Il mio incontro con l'hosta è avvenuto alcuni anni fa durante un viaggio alle Cascate del Varone dove è ubicato un giardino botanico.

boccioli di h.sieboldiana, ha raggiunto 90cm !

Il percorso per raggiungere il punto più alto era ornato da diversi esemplari che mi hanno colpito per la varietà e diversità del fogliame.
Purtroppo l'hosta non è molto utilizzata dai giardinieri anche se la sua coltivazione è semplice e le esigenze non sono molte.

la Fortunei Aureomarginata è l'ultimo acquisto, qui ha solo un mese di vita!
appena spuntata,già preda di lumache

L'hosta è un erbacea perenne originaria del Giappone e Cina, appartiene alla famiglia delle Liliacee.
 Si può considerare una pianta rustica perchè anche se in inverno perde la parte aerea, il rizoma sopravvive accrescendosi ogni anno.
Le varietà sono circa 40 : con foglie cuoriformi od ovali e picciolate, piccole o di grandi dimensioni, verdi chiaro o scuro tendente al blu, screziate o con bordi bianchi o gialli.
A fine primavera-inizio estate presenta infiorescenze a pannocchia profumate con una colorazione che va dal bianco al lilla.

bordura con hosta
Il terreno idoneo per questa erbacea è umido e ben concimato, nella stagione estiva lo si può coprire con corteccia per mantenere costante l'umidità.
Non ama l'esposizione diretta ai raggi solari che potrebbero danneggiare il fogliame.
ecco i fiori

L'hosta si adatta bene anche in vaso, regala ai giardini una nota esotica e non richiede troppe attenzioni.Bella a bordo laghetto dove trova terreno sempre umido.
L' hosta è ambita dalle lumache per il suo fogliame, bastano granuli di lumachicida per salvarla dall'attacco di questi voraci gasteropodi terrestri.

martedì 12 giugno 2012

GAMBUSIA AFFINIS: UN VERO KILLER

Il primo quesito che ci si pone creando un laghetto, un minipond o un qualunque specchio di acqua ferma è : " ma non attirerà le zanzare? "
Gli abitanti della pianura come me, sanno che l'uomo esce sempre sconfitto nella guerra contro le zanzare, è una lotta ad armi impari.
Nell'ultimo decennio poi, con l'arrivo della Culex Albopictus (zanzara tigre) la situazione si è notevolmente aggravata.

gambusia affinis

Quando si intende allestire una qualunque tipologia di specchio d'acqua ferma,oltre alla vegetazione, si deve prendere in considerazione l'acquisto della Gambusia Affinis, il vero killer delle zanzare.
La gambusia è un piccolo pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia dei Pecilidi, originario del Mississippi.


Vive sia in acque dolci che salmastre, paludose e stagnanti. Si presenta con una colorazione grigio-bruna, le dimensioni variano dai 3,5cm nei maschi ai 6cm nelle femmine.
La peculiarità di questo pescetto non è certo la bellezza, ma il fatto è che si nutre di larve di insetti, insetti acquatici e soprattutto è ghiotto di larve di zanzare: un solo esemplare divora 150 larve al giorno!

La gambusia è molto resistente, può vivere in acque scarse di ossigeno o molto salate, anche ad alte temperature riesce a cavarsela.
In inverno non ho mai perso gli esemplari adulti, per aiutarle a trovare un riparo ho messo sul fondo del laghetto un coppo del tetto, basta anche un mattone forato o alcuni grossi ciotoli.


La gambusia vive in branco e si riproduce con facilità, una femmina dopo una gestazione di 24-30 giorni, partorisce circa 30 piccoli già autonomi.
Per quanto riguarda la convivenza tra pesci rossi e gambusia, la mia esperienza è positiva, le dimensioni di questi due tipi di pesci sono diverse e nel laghetto del mio giardino mi pare vivano pacificamente.

Per popolare il proprio minipond, sono sufficienti un esemplare maschio e una femmina, sapranno equilibrare autonomamente la quantità della loro prole a seconda dello spazio disponibile. Sono facilmente reperibili in un negozio specializzato per acquari, il costo è molto basso.

La gambusia è stata introdotta in Europa e in Italia un secolo fa e si è rivelata un ottimo strumento per la lotta biologica contro le zanzare riducendo anche la malaria.
Non facendo parte della nostra fauna non bisogna mai liberare in fossi o canali esemplari di gambusia perche essendo molto voraci alterano l'equilibrio biologico della fauna autoctona.

lunedì 11 giugno 2012

NINFEE: LE REGINE DEGLI STAGNI

Le mie Ninfee Alba
Racconta Plinio che una Ninfa, gelosa di Ercole, fu punita e trasformata in un fiore detto ninfea.
Cara agli Egizi,la ninfea fu da loro utilizzata per adornare le tombe.
Per gli antichi Greci invece era il simbolo della castità e dell'amore platonico
non corrisposto; anche oggi come il giglio, la ninfea rappresenta purezza e castità quindi è considerato un fiore antiafrodisiaco.

ieri è fiorita la Marliacea Cromatella

La distribuzione delle ninfee è cosmopolita, prima dell'era glaciale la diffusione in Europa era maggiore (anche nel nord Europa). In Italia se ne conosce una sola specie spontanea: la Ninfea Alba.
Le specie diffuse sono circa cinquanta.

La mia Marliacea Carnea, delicatissima

La ninfea è una pianta acquatica perenne eliofila. Appartiene alla famiglia delle Ninpheacee, viene soprattutto utilizzata per allestire laghetti ornamentali, stagni, tinozze.
 Vista la facilità di coltivazione, è largamente diffusa anche in contenitori di piccole dimensioni.(Bastano 30-40 cm. di acqua).
 E' una pianta molto decorativa, con fiori ornamentali spesso soavemente profumati che da metà aprile a fine settembre ci regala bellissime fioriture.

Oggi è sbocciata la President Viger

 Il fusto è sommerso, non ha parti legnose perchè non deve sostenere la foglia, possiede in larga parte tessuti aerifori che fanno galleggiare le foglie.
L'altezza della pianta dipende dalla profondità dell'acqua, le gemme sono sommerse o natanti mentre le radici sono fissate sul fondo fangoso.
Derivano dal rizoma (stolone).
Le foglie sono ampie, galleggianti e a volte fuoriescono dal pelo dell'acqua con un picciolo di lunghezza variabile a seconda dell'altezza dell'acqua.
La pagina superiore è diversa da quella inferiore :cerosa la prima (per non bagnarsi), l'inferiore invece si presenta di colore più rossastro e converte i raggi solari in calore.
Le foglie delle ninfee si sviluppano sott'acqua arrotolate su se stesse, poi uscendo si dispiegano ricoprendo ampie estensioni.
i fiori sono grandi e spesso profumati, i colorivariano: bianco, giallino, albicocca, crema, rosa più o meno carico, rosso, blu.

 
foglie di ninfea

La ninfea è la regina delle acque stagnanti, necessita di terreno fangoso, 30 cm. di acqua e di alcune ore di sole.
La manutenzione è molto semplice sia che venga coltivata in un laghetto che in un contenitore: rimuovere foglie e fiori ingialliti, aggiungere l' acqua evaporata.
Durante l'inverno le piante perdono le foglie, la parte sommersa (rizoma) sverna sotto il ghiaccio.
Ogni 2-3 anni circa quando i fiori inizieranno a scarseggiare e le foglie appariranno di dimensioni ridotte,  è necessario dividere il rizoma in più parti per ottenere nuove piante.
Anche all'interno di un biolaghetto è sempre meglio ricoverare le ninfee in vasi con fondo forato per contenerne la crescita sempre esuberante.

venerdì 8 giugno 2012

PIEDI ALL'OMBRA E TESTA AL SOLE, LA CLEMATIS

Clematis, si arrampica su un grigliato

Per anni mi sono ostinata a coltivare clematidi tentando di piegarle al mio volere, orientando i fusti nella direzione da me desiderata o tentando di farle crescere a modo mio.

Pensavo bastasse seguire il motto "testa al sole e piedi all'ombra", ho dovuto desistere e riconoscere che le clematidi sono arbusti dall'apparenza fragile ma con una volontà di ferro!
Ho deciso per una pausa di riflessione, fino ad una corretto approccio nei loro confronti.
I risultati sono stati più che soddisfacenti, adesso non vedo più le clematidi come nemiche da combattere!

questa invece ricade da un vaso
Innanzi tutto ho capito che le varietà di clematis sono moltissime (almeno 250 tipi) e non tutte si adattano alla latitudine in cui viviamo o alla collocazione in cui le obblighiamo a crescere.

Quando ci si appresta ad acquistare una clematis è sempre buona cosa leggere le indicazioni sulla confezione che la contiene, esempio se la si vuole collocare in vaso meglio non scegliere una clematis montana a crescita troppo rigogliosa.

La clematis appartiene alla famiglia delle ranuncolacee, è una pianta erbacea o legnosa a foglia caduca o sempreverde di tipo rampicante.
Si utilizza al suo meglio per ricoprire muri, recinzioni, fusti di alberi, graticci, più raramente per ricoprire terreni come strisciante.

clematis sul tronco dell'albero
Il fusto è sottile, legnoso e provvisto di viticci che le permettono di arrampicarsi e aggrapparsi.

Le foglie sono di color verde scuro e ricoperte da una peluria chiara.

I fiori appaiono con grandi dimensioni, i colori vanno dal rosa, lilla, blu,viola.

L'esposizione è in pieno sole ma con le radici protette, si può utilizzare  un'annuale ombreggiante (come l'impatient) o la corteccia.

Il terriccio deve essere mantenuto sempre umido e soffice con un buon drenaggio.
Concimare peridicamente con apposito concime per piante fiorite o con concime granulare a lento rilascio.

La clematis è un arbusto di tipo rustico, in inverno alle nostre latitudini perde la parte aerea ma le radici sopravvivono in attesa della primavera successiva,
in climi più temperati mantiene il fogliame.

clematis deriva dal greco Klema che significa viticcio o pianta volubile

La potatura è diversa dalla tipologia di clematis, occorre comunque rimuovere fusti e rami secchi.

Usare sempre supporti come graticci ecc. perche la pianta se non trova sostegno si avvolge su se stessa e non riesce a difendersi da vento e pioggia.

Se si decide di utilizzare un vaso, optare per uno di grandi dimensioni meglio di coccio per mantenere fresco il terriccio, nei periodi più caldi lo si può schermare con altri vasi da collocare vicino.

semi di clematis

Le clematis non sono molto diffuse nei nostri giardini, insieme ad altri rampicanti sanno regalare bellissimi angoli intimi e profumati.

mercoledì 6 giugno 2012

PIANTE OSSIGENANTI

ninfea alba, nel laghetto del mio giardino contribuisce alla limpidezza dell'acqua
Le piante ossigenanti sono piante acquatiche che vivono completamente sommerse e tramite il loro apparato radicale svolgono un ruolo fondamentale nell'ecosistema di un biolaghetto.
Non sono appariscenti, ma sicuramente le più utili perchè assicurano la limpidezza dell'acqua.
Sono un vero filtro biologico: assorbono sali minerali dall'acqua e sottraendo i nutrienti, impediscono la formazione di alghe.

ceratophyllum, ottima ossigenante sommersa

Durante il giorno liberano grandi quantità di ossigeno indispensabile per nutrire i microorganismi che decompongono le sostanze organiche e consumano sali minerali.
Le piante ossigenanti devono essere in numero proporzionato alla quantità di acqua ( circa un terzo della superficie del laghetto).Per comprendere se la quantità di acquatiche è proporzionata alla superficie basta controllare il colore dell'acqua :se verde le piante ossigenanti sono scarse, troppe però potrebbero soffocare la crescita delle altre acquatiche. In qualunque momento si possono tagliare o rimuovere dal laghetto.
alghe infestanti

Le piante acquatiche sommerse a foglia galleggiante presentano un apparato radicale che si sviluppa sul fondo, mentre le foglie e i fiori sono galleggianti.
Anche queste contribuiscono al benessere del laghetto, si presentano con foglie e fiori emergenti dalle superficie dell'acqua ma le radici sono fluttuanti, cioè non si ancorano sul fondo.
Eichhornia crassipes (giacindo d'acqua)
Le ossigenanti sono inoltre un ottimo rifugio per gli avannotti e i piccoli animali possibili prede di altri pesci o uccelli.

martedì 5 giugno 2012

PIANTE PALUSTRI

iris palustri
Nel confine tra terra e acqua, nel limo dove nulla sembra poter proliferare, ecco che troviamo le piante palustri.
Le loro foglie e i fiori crescono libere nell'aria fino ad altezze notevoli ma le radici hanno bisogno dell'acqua per sopravvivere.
In natura si trovano lungo i bordi di fiumi, stagni, laghi o sponde costantemente bagnate dall'acqua.

typha

In un laghetto o in un microbiolago devono essere piantate nella parte più bassa o in vasi da sopraelevare che ne contengano la crescita sempre vigorosa.
pontederia cordata
Le piante palustri possono vivere a bordo laghetto sommerse da alcuni centimetri di acqua a seconda della specie; ogni anno ci regalano una splendida fioritura e foglie rigogliose dall'inizio della primavera fino al tardo autunno.
In un giardino uniscono il laghetto alla restante parte non acquatica creando un effetto di continuità.
Le palustri forniscono anche un ottimo riparo per piccoli animaletti.
La scelta è infinita, tante sono le varietà che possono adattarsi alle nostre esigenze con una manutenzione molto semplice

acorus

lunedì 4 giugno 2012

MICROBIOLAGHI

Una vecchia mangiatoia diventa una bellissima vasca di ninfee
Quando non disponiamo di grandi spazi ma non vogliamo rinunciare alla bellezza di un biolaghetto è possibile creare un microbiolago o per chi ama l'inglese un mini-pond.
Un contenitore fino a questo momento inservibile o addirittura che pensavamo di gettare si può trasformare in un'oasi per flora e fauna.
L'idea di utilizzare un vecchio mastello di zinco, una cassapanca, un vaso di argilla o plastica mi ha affascinato e spinto a realizzare piccoli gioielli adatti a terrazze o giardini.
Anche una vasca da bagno di forma particolare può abbellire un angolo del nostro giardino e creare una particolare intimità!

Occludendo il foro di scolo ho utilizzato un vaso di argilla

Una volta deciso quale contenitore utilizzare di deve valutare l'idoneità verificando alcune caratteristiche:

con un telo in PVC ho impermeabilizzato un baule

     
  • impermeabilità: se questa è assente si può rendere impermeabile il contenitore posizionandovi all'interno un apposito telo per laghetti in PVC. L'operazione non è difficoltosa,il telo può essere fermato nei bordi con chiodi o borchie più ornamentali, riempiendolo di acqua prenderà la forma voluta. Se poi si utilizza un vaso con foro di scolo, quest'ultimo si occlude facilmente con silicone bituminoso. (gli antichi impermeabilizzavano intere navi di legno!)
  • resistenza alle intemperie: eventuali gelate potrebbero danneggiare il contenitore prescelto, si deve quindi valutare la possibilità di un ricovero invernale.
  • atossicità

Le dimensioni del contenitore sono relative alla quantità di piante acquatiche e microorganismi che si vogliono ricoverare, l'ideale è un'altezza di 60-70 cm e diametro di 50-60 cm per avere un equilibrio biologico stabile.

La posizione migliore in cui collocare il microbiolaghetto deve essere soleggiata (almeno 4-5 ore), senza però esporre troppo al calore per evitare la proliferazione di microbioalghe. Se si dispone di un luogo sfavorevole si può ovviare posizionando piante circostanti ombreggianti.
Meglio collocare il microbiolaghetto lontano da piante a foglia decidua per non "sporcare" continuamente l'acqua, con un piccolo retino è comunque facile rimuovere il materiale caduto accidentalmente.

un esempio di microbiolaghetto

La scelta della tipologia di acquatiche da utilizzare deve rispettare l'equilibrio biologico: alcune ossigenanti, alcune filtranti e piccoli pesci mangiatori di larve depositate dagli insetti nelle acque ferme.


venerdì 1 giugno 2012

FIOR DI LOTO: LA RINASCITA

Nelumbo lutea, particolare
Il 29 maggio scorso un nuovo sisma ha colpito la zona in cui abito già provata dal precedente terremoto di nove giorni prima. Il mio paese è in ginocchio, il centro storico è abitato da calcinacci e fantasmi. La terra trema continuamente  (più di 1000 scosse in 19 giorni) ma il terrore che è in noi tutti non ci impedisce di rialzare la testa. Noi emiliani siamo persone forti,abituati a lavorare e a riprenderci.

Semi di nelumbo
Parlare di fiori in questi giorni mi sembrava insensato, ma un attimo fa guardando il Fior di loto del mio giardino ho ricordato ciò che simboleggia: la rinascita anche dal fango.

Da sempre, il Fior di loto (Nelumbo lutea, Nelumbo Nucifera), è una pianta venerata carica di simbologie.
Per gli antichi Egizi, proprio da un bocciolo di Fior di loto nacque Ra, il Dio Sole che portando la luce nel mondo portò anche la vita e l'ordine delle cose.
Ritroviamo il Fior di loto stilizzato su copricapi della Dea Madre ed anche nella cultura Etrusca.
Nel Nord America dobbiamo la diffusione del Nelumbo lutea ai nativi, che lo coltivavano a scopo alimentare mangiandone i semi e i rizomi.

Il loto del mio giardino

Per i Buddisti è la perfezione, la purezza del cuore, la vita lunga, la salute, l'onore e la buona sorte. Intoccabile dall'impurezza, il Fior di loto nasce in acqua fangosa, all'alba viene alla superficie mostrando la sua grande bellezza.

Il nelumbo è uno dei fiori più belli al mondo, sicuramente il più maestoso delle piante acquatiche.

Unico esemplare del genere Nelumbonacee, il Nelumbo lutea è originario dell'America del Nord e il Nelumbo Nucifera proviene soprattutto dall'Asia e dall'Australia. 
E' una pianta da laghetto rustica a crescita rapidissima che inizia a proliferare quando la temperatura dell'acqua arriva a circa 20° C., resiste al gelo e per questo considerata perenne anche alle nostre latitudini.

Foglia idrorepellente
Le foglie sono rotondeggiati, idrorepellenti ed emergono da acque ferme o stagnanti (da un minimo di 5 cm.di acqua a 50 cm ed oltre) fino ad un'altezza di 150-200 cm. dal fondo.
Le foglie sono sempre pulite, si sviluppano sul pelo dell'acqua e dopo poco tempo ne compaiono alcune più alte con il picciolo.

I fiori hanno profumi gradevolissimi e inconsueti (simile all'anice per il tipo Nucifera), ci stupiscono con colorazioni dal rosa chiaro al rosso, dal bianco al giallo, dal rosa albicocca al giallo aranciato, al multicolore nelle varietà più rare. La fioritura dei Fiori di loto inizia in Giugno e termina in Agosto a seconda della temperatura e della varietà di fiore. Da una pianta si hanno molti fiori ed anche contemporaneamente.

I frutti sono molto particolari e decorativi, se lasciati seccare possono essere utilizzati per composizioni invernali. Quando sono maturi lasciano cadere i semi in acqua.

Il terreno per il Fior di Loto deve essere pesante misto ad argilla o lapillo.

La moltiplicazione avviene attraverso i rizomi sotterranei che devono essere maneggiati con cura perchè delicati.

L'altezza di un fiore può raggiungere 2 m. dal fondo
 Il Fior di loto non necessita di particolari cure: è sufficiente togliere fiori e foglie che marciscono o si seccano facendo attenzione ad eseguire il taglio sotto il pelo dell'acqua per evitare marcescenze.
 Durante il primo anno non è necessaria la concimazione, poi è utile usare gli appositi concimi per piante acquatiche.
Ricordare che la pianta è molto invasiva e rigogliosa, se piantata nel fondo dello stagno o del laghetto può soffocare la crescita delle altre piante acquatiche presenti.
Per arginare la crescita del Loto, utilizzare un "mastello" capiente (almeno 40 cm. di altezza e 35 di diametro) da posizionare sia all'interno del laghetto che da solo a scopo ornamentale.
Il nelumbo è una pianta eliofila (almeno 6 ore di sole pieno al giorno) e termofila infatti un improvviso abbassamento della temperatura esterna arresta lo sviluppo.
In inverno il Loto perde la parte aerea, il rizoma anche se l'acqua si ghiaccia resiste in attesa della primavera successiva.

Incrociando le due diverse specie di Nelumbo sono stati creati numerosi ibridi di dimensioni e colori variabili, tutti di una tale bellezza da regalare al Fior  di loto il titolo di Principe degli stagni.