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giovedì 23 gennaio 2014

ERBE MAGICHE: IL ROSMARINO

Viviamo le nostre giornate con molta fretta, lanciamo sulle cose uno sguardo superficiale, sempre di corsa per essere ugualmente in ritardo....
Un fiore, un albero, una pianta sono soltanto elementi ornamentali o con un'utilità, ci dimentichiamo di osservare oltre e chiederci i perché delle cose.

Sono pochi quelli che amano le piante con un particolare rispetto come facevano gli antichi in un passato non così tanto remoto, ad esse attribuivano un significato simbolico o contenuti magici al di là della materia, con poteri sovente legati alle divinità.


Proiettarsi nel passato, come spesso amo fare, è un modo di comprendere meglio il presente e pianificare il futuro sulla base delle antiche conoscenze, ogni nostra scelta attuale è il frutto di un lento lavoro del passato che ha determinato ciò che siamo oggi.

La scelta di coltivare alcune specie di piante nel passato in base al loro significato simbolico ne ha determinato il sopravvento oggi, nei nostri orti, giardini e anche in cucina.


Se pensiamo al Rosmarino, l'arbusto sempreverde delle Labiate, è inevitabile associarlo al cibo per l'uso aromatizzante che si fa nei cibi.

Le proprietà terapeutiche del Rosmarino sono note fin dall'antichità.
L'arbusto aromatico agisce positivamente sulla memoria, ha potere diuretico, astringente, antisettico, stimolante, digestivo, rilassante, il suo profumo intenso respinge gli insetti nocivi.
Allontana i parassiti delle piante vicine, se conservato in sacchetti custoditi nella biancheria allontana le tarme.


Il nome latino è Rosmarinus, il significato etimologico non è ancora certo, alcuni attribuiscono poeticamente "rugiada del mare" o "rosa del mare", per il colore del fiore, altri assegnano alla radice della parola la traduzione "arbusto" (arbusto del mare).
Il mare è legato alla pianta per la sua crescita abbondante nel bacino del Mediterraneo, zona in cui era venerato dagli antichi abitanti.

Presso gli Egizi, il Rosmarino è la pianta sacra dell'immortalità, un rametto veniva messo tra le mani del defunto per aiutare il viaggio verso l'immortalità.


Anche per il popolo greco l'arbusto prende parte ai riti funerari, la sua creazione è legata ad un mito, la morte della principessa persiana Leucotoe, sedotta da Apollo con l'inganno.
Nelle sue "Metamorfosi" Ovidio racconta che Leucotoe fu sepolta viva nella sabbia dal padre che la voleva punire per aver ceduto al Dio del Sole.
Apollo nel tentativo di riscaldare la bella principessa ormai defunta, sulla sua tomba fece crescere una pianta dal profumo intenso e dalle forti radici.
Si tratta dell'incenso che nei riti funebri greci veniva spesso sostituito dal rosmarino (detto anche pianta dell'incenso), posto tra le braccia dei defunti o bruciato.


Il Rosmarino è la pianta del ricordo e dell'immortalità dell'anima, consacrato al dio della guerra Ares , piantato sulle tombe dagli antichi Romani che usavano portarne un rametto al loro defunto durante il corteo funebre.
Nella complessa mitologia domestica romana, una coroncina di rosmarino orna il capo delle statuette dei Lari, divinità del focolare e della casa.

L'uso funerario della pianta del Rosmarino si diffonde in tutta Europa, in alcune località italiane si usava cingere il capo dei defunti con corone di Alloro,Rosmarino e Mirto.

La Sicilia è ricca di vecchi proverbi e leggende che ricordano l'antico legame del profumato arbusto con l'isola, tra i rami del Rosmarino si racconta siano celate esili fatine sotto forma di serpentelli pronte ad aiutare i bisognosi.


In passato si pensava che il Rosmarino allontanasse gli spiriti maligni e proteggesse dagli animali velenosi, mangiarne i fiori poteva sconfiggere  maledizioni e stregonerie, il solo aroma preservava dalle malattie.

Le virtù magiche dell'arbusto aromatico sono legate anche all'amore: all'aroma sottile sono legati i ricordi amorosi, per questo nel Medioevo il Rosmarino si utilizzava nella fabbricazione di filtri d'amore per incantare il cuore e nella confezione di sacchetti magici.

Regalare all'amato un rametto di Rosmarino significava incanto, devozione e memoria, era un modo di comunicare il pensiero costante nei suoi confronti.
Il giorno delle nozze si ornavano le spose con rami di Rosmarino per simboleggiare sincerità.


"Acqua della regina d'Ungheria" un distillato a base di Rosmarino, fu creato per la regina d'Ungheria ormai anziana, con esso ritrovò bellezza e giovinezza che le permisero di andare in sposa al granduca di Lituania innamorato pazzamente di lei.
Il Preparato è tutt'ora in vendita.......

Anche Carlo Magno faceva coltivare la pianta negli orti delle sue residenze, l'aroma rappresentava l'essenza stessa della Terra, nei medicamenti che utilizzava contro la gotta che lo affliggeva faceva grattugiare un po' di terriccio tratto dalle radici, oltre parti di legno e fiori.

Ancora nel Medioevo il legno profumato di Rosmarino veniva utilizzato per costruire strumenti musicali, cofanetti, cucchiai, numerosissime pozioni e negli esorcismi contro le streghe.

Per i poteri antisettici già nel periodo delle pestilenze si disinfettavano le stanze dei malati con fumigazioni a base di Rosmarino, acqua bollita con foglie e fiori veniva utilizzata per detergere le puerpere e il loro neonato.


Le ragazze amavano lavarsi i capelli con acqua in cui erano state macerate fiori e foglie di Rosmarino, per rinforzare, profumare e lucidare le chiome.
Rametti posti sotto al cuscino avevano il potere di allontanare gli incubi ed evocare mondi fantastici.

Nei rimedi dei semplici, si consigliava un infuso di sommità della pianta per evocare ricordi sopiti e risvegliare facoltà perse (ricetta per gli studenti: corone di Rosmarino facilitano la memoria!!)


Ancora oggi l'olio essenziale di Rosmarino è largamente utilizzato per il suo effetto rilassante e per allontanare la malinconia.
Pare rafforzi l'Io dell'individuo nei momenti difficili, aiuti la concentrazione e poche gocce nel bagno o nella doccia mattutina creano una "sferzata" per affrontare la giornata.
Bastano poche gocce di olio essenziale sulle tempie, polsi o sotto le narici per combattere dolori reumatici e difficoltà nella concentrazione.



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