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sabato 8 marzo 2014

TILLANDSIE, LE "FIGLIE DELL'ARIA" prima parte

Gli straordinari adattamenti alla vita che solo Madre Natura sa inventare hanno dato luogo ad un'incredibile specie di piante epifite: le Tillandsie.
Hanno qualcosa di miracoloso, per sopravvivere non necessitano di nulla, terra o acqua oppure un altro essere vivente alle cui spalle vivere come parassite.

Nelle mostre-mercato e manifestazioni dedicate al verde ed al giardinaggio che  spesso frequento trovo sempre uno spazio dedicato a queste Bromeliaceae che in questi ultimi anni sono oggetto di studio a livello universitario per le loro sorprendenti peculiarità.


La zona di origine di Tillandsia è il Centro-Sud America in particolar modo le regioni tropicali e subtropicali dove possiamo ammirarla aggrappata a rocce, tronchi d'albero ma anche a fili elettrici, pali, muri.
Il popolo Maya le utilizzava per ornare i muri delle case, Colombo quando per la prima volta vide alberi ricoperti da diverse specie di Bromeliaceae credette si trattasse di parassiti degli alberi.
Per molto tempo i botanici non riuscendo a comprendere il meccanismo di sopravvivenza di Tillandsia, hanno creduto vivesse come parassita.

In realtà, il sostegno a cui si aggrappa ha il solo scopo di sorreggere la pianta che è priva di radici, il nutrimento viene tratto dall'aria grazie a particolari caratteristiche anatomiche collocate sulle foglie ed all'interno della pianta.


Tillandsia ha saputo adattarsi ad ambienti e climi estremi ed ostili traendo acqua e sostanze nutrienti ed utili dall'aria tramite apposite strutture chiamate tricomi (peli pluricellulari) collocati sull'epidermide delle foglie.
I tricomi appaiono come squame argentee a forma di scudo, in Tillandsia svolgono la funzione di proteggere la pianta dai raggi solari (evitando bruciature), intrappolare e assorbire l'acqua e i sali minerali disciolti nell'aria che vengono in seguito veicolati all'interno dei tessuti tramite strutture simili a pompe (tricopompe).
L'acqua viene immagazzinata in microscopici serbatoi posti alla base dei tricomi ed utilizzata al momento del bisogno.


Esistono più di 500 specie di Tillandsia dalle forme bizzarre e stravaganti, alcune si sono ibridate spontaneamente in natura, altre da coltivatori sudamericani, esse con le loro capacità hanno colonizzato gli ambienti più diversi, anche quelli preclusi alle altre piante.

Una delle caratteristiche di Tillandsia è la continua mutazione o variazione dei caratteri che contraddistinguono una specie tanto da risultare difficoltosa la classificazione sistematica.
Si possono evidenziare grandi gruppi in cui Tillandia viene inserita a seconda delle funzioni che le permettono la sopravvivenza distinguendo il tipo di radici, la morfologia del germoglio, colore e forma delle foglie, i tricomi, la presenza di un serbatoio, in quale clima o substrato vivono, la tolleranza o meno alla siccità.


Alcuni criteri di classificazione sono relativi alla capacità di Tillandsia a trattenere l'acqua piovana tramite un serbatoio costituito da una rosetta di foglie che crea una cavità in cui possono fermarsi insetti che vengono "digeriti" allo stesso modo delle piante carnivore o letteralmente vivere all'interno di questo minuscolo ecosistema acquatico.
In genere le specie di Tillandsia provviste di serbatoio sono originarie di zone ad alta piovosità, la presenza del serbatoio permette di sfruttare l'acqua delle abbondanti precipitazioni.


Non tutte le specie di Tillandsia sono epifite, cioè vivono su altre piante, alcune hanno vita terrestre e si aggrappano a rocce e sassi.
Alcune epifite, se cadono a terra, sono in grado di proseguire la loro esistenza adattandosi ad una vita terricola.


Affermare che Tillandsia sia una pianta priva di radici non è totalmente corretto: quando il seme germina e dà vita ad una nuova pianta emette radici più o meno ramificate in grado di aggrapparsi tenacemente ad
un sostegno ma anche possedere funzioni di assorbimento.
L'emissione e lo sviluppo delle radici sono condizionati da fattori ambientali e climatici, il tipo di substrato su cui la pianta si sviluppa, la carenza o l'abbondanza di acqua.


La morfologia e il colore della foglia in Tillandsia variano a seconda del clima, anche all'interno della stessa pianta.
L'apparato fogliare mostra le forme e le arricciature più bizzarre, a spirale, contorte verso il basso, sempre triangolare, più o meno ampia.
Possiamo riconoscere foglie lucide od opache, macchiettate o striate, vellutate o setose, verdi o grigie.

Nelle piante che crescono in zone ombreggiate ed umide la foglia è più espansa e sottile, spesso disposta a rosetta per formare il serbatoio .
In climi più secchi la foglia è maggiormente coriacea e succulenta, piccola e di color grigio per la presenza più concentrata di tricomi.
In caso di molta luminosità ed acqua la foglia può assumere un colore rossastro o fucsia che la fa apparire come un fiore, quando le condizioni cambiano varia anche la colorazione della foglia.


Le piante di Tillandsia fioriscono una sola volta nella loro vita, dopo la fioritura ai lati della base del fusto si sviluppano gemme latenti che daranno vita a piante figlie identiche alla madre.
Le infiorescenze di colore molto vivace appaiono simili a grappoli o spighe con una durata che va da pochi giorni a qualche mese, in alcuni casi emanano profumazioni molto dolci.


I frutti sono capsule che contengono semi esili che il vento disperde facilmente, essi si aggrapperanno alla prima superficie ruvida anche di un'altra Tillandsia in attesa dell'umidità adeguata alla germinazione.
La crescita della futura pianta sarà molto lenta.


Tra Tillandsia e inquinamento intercorre uno stretto rapporto.
Studi importanti ancora in corso hanno evidenziato la capacità di assorbimento da parte della pianta del prodotto di scarto della combustione di benzina e gasolio, la causa maggiore di inquinamento atmosferico dovuto al traffico, il riscaldamento domestico e l'attività industriale.

Tillandsia del tipo bulboso e Caput meduse utilizzate per la ricerca hanno immagazzinato all'interno dei loro tessuti grandi quantità di agenti inquinanti ai quali si sono mostrate immuni (per l'uomo sono invece sostanze cancerogene).
Altre ricerche hanno mostrato la capacità di Tillandsia di filtrare quelle sostanze inquinanti tipiche di ambienti chiusi come uffici, abitazioni, centri commerciali ecc.. che creano malessere a chi è costretto a soggiornarvi per molte ore.

Perchè non collocare pareti verdi di Tillandsia per migliorare la qualità dell'aria?

CONTINUA.......

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