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domenica 7 dicembre 2014

GIARDINO GIUSTI, VERDE ED ARTE NEL CUORE DI VERONA

Verona è una città affollata di turisti in ogni stagione, entro nel cortile della casa di Giulietta e vengo sopraffatta dalla ressa, in piazza Bra, nei pressi dell'Arena è difficile muoversi senza urtare qualcuno...

Ma io so che a pochi passi dalle solite mete, varcato il numero 2 di un portone in una via apparentemente senza alcuna attrattiva posso immergermi in un silenzio ricco di arte e profumato di ombra e bossi, di geometrie perfette e angoli ricercati, di particolari raffinati che solo un giardino all'italiana può offrire.



E' il quattrocentesco Giardino Giusti, un mirabile tipico esempio di giardino all'italiana, l'unico del capoluogo veneto, a Verona si è meritato l'appellativo "il Giardino".


Atrio di Palazzo Giusti

Percorro senza fretta l'atrio cinquecentesco, ammiro il muro merlato senza decidermi ad entrare.
Mi piace spiare Giardino Giusti dalla porta d'ingresso, è come gustarlo un po' alla volta senza fretta, assaporare le sobrie bellezze che mi attendono, leggo la lunga storia che ha caratterizzato questo luogo.



Il giardino affonda le sue radici nel lontano '400 quando lo spazio era adibito ad Hortus conclusus in cui erbe aromatiche, alberi da frutto e fonti d'acqua erano organizzati secondo le regole dell'epoca.

Nella seconda metà del '500 dal Granducato di Toscana arriva la famiglia Giusti per svolgere nella zona l'attività di tintori della lana, la famiglia occupa l'antico palazzo esistente in stile manieristico e ordina il rifacimento del retrostante giardino.



Il gusto è quello rinascimentale, il modello da seguire è il Giardino di Boboli a Firenze secondo il desiderio di Agostino Giusti, Cavaliere della Repubblica di Venezia e Gentiluomo del Granduca di Toscana che ne affida la realizzazione ad un architetto rimasto sconosciuto.



Nella ristrutturazione dell'antico Hortus viene seguita la naturale inclinazione del terreno e la sua collocazione tra il palazzo e la rupe verticale retrostante, si costruiscono terrazze digradanti che svelano a poco a poco il panorama di Verona.
Per la particolare morfologia dell'area si creano diverse zone da scoprire secondo un percorso preordinato che giunge al suo apice al termine di una scala a chiocciola situata in una torretta-campanile che si inerpica sul Colle di San Pietro dove un panorama mozzafiato della città si apre agli occhi del visitatore.


Il labirinto



L'area pianeggiante ospita il geometrico Giardino all'italiana con le aiuole squadrate, le fontane, il labirinto di bossi, la limonaia e uno spettacolare viale di cipressi secolari che taglia al centro l'immobile atmosfera del giardino.



Delle antiche e monumentali serre che un tempo ospitavano agrumi in piena terra (cedri, aranci, limoni) riscaldati in Inverno da una grande stufa di maiolica, oggi rimangono incastrati tra le mura i fornelli e i camini.


Sezione superiore del giardino

La parte sovrastante del giardino mostra un'architettura romantica con un'assetto più naturale delle piante, coreografiche grotte acustiche e un edificio con colonnato e torretta, sullo sfondo si intravedono stralci superstiti delle mura cittadine della Verona comunale del XII sec.


Edificio con colonne

Le grotte acustiche in cui la voce si rincorre, vogliono richiamare gli antichi antri pagani dove si celava un oracolo capace di vedere nel futuro nebuloso, erano collegate tra loro in un percorso lungo 14 metri.


Muro di quinta

Ingresso

Varco il cancello che introduce a Giardino Giusti attraverso il muro merlato che finge da scena di un immaginario teatro presidiato dalle statue di Atena e Apollo situate su una zampillante fontana e percorro l'antico viale di cipressi dal perfetto gioco prospettico che colpì particolarmente Goethe.
Sosto nei pressi del monumentale esemplare di cipresso dedicato al famoso poeta tedesco.


Cipresso dedicato a Goethe

L'asse centrale del viale termina con una scalinata che culmina con una grotta scavata nella rupe, un tempo colma di effetti scenografici come specchi, conchiglie,coralli, madreperle e scherzi d'acqua.


Viale dei cipressi visto dalla parte superiore del giardino

E' la Grotta del Genius loci un'entità soprannaturale pagana oggetto di culto nel mondo romano, sovrastata da un minaccioso mascherone che un tempo gettava dalle fauci fuoco e fiamme, un effetto speciale sicuramente molto spettacolare per l'epoca.


Mascherone

ingresso alla grotta

Il complesso labirinto settecentesco di Buxus sempervirens è curatissimo e sostituisce il precedente del XVI sec., uno dei più antichi d'Europa.
Non capisco perché ma percorrerlo mi dà un senso di inquietudine, di timore, perdo più volte l'orientamento e trovo solo vicoli ciechi, sono costretta a ritornare sui miei passi per uscire senza completare il percorso.


Ingresso al labirinto

Ovunque si respira aria di raffinatezza, cultura, apertura verso il futuro nel mondo che sta rinascendo per l'uomo del '500, reperti romani originali sono disseminati qua e là come per caso, la natura rappresenta l'architettura principale.
Numerose statue pagane (Venere, Adone, Apollo, Diana, Giunone) sottolineano il gusto barocco.



Tutto è simbologia, la precisa suddivisione degli spazi e degli ordinati motivi vegetali è ricca di significati allegorici, la Fontana dei Delfini rappresenta la rigenerazione, la statua di Minerva simboleggia la ragione, Apollo lo splendore della vita.


Una pausa per dissetarsi....

Giardino Giusti mi incanta con la sua armonia senza tempo, un percorso di natura ed arte sapientemente arredato da fiori e piante rare già attraversato da personaggi di grande prestigio come il già citato Goethe, Mozart, Cosimo de Medici, l'imperatore Giuseppe II, lo zar Alessandro I e altri rappresentanti della cultura internazionale.

La sobria bellezza di Giardino Giusti non ha tempo, è un incanto eterno in armonia con la natura, la struttura stessa è un esempio di come l'uomo può adattarsi all'ambiente senza sottometterlo e stravolgerne il paesaggio.



Giardino Giusti ha subito nei secoli molti rimaneggiamenti e restauri che seguivano le mode del momento, lo stato attuale invece rispecchia fedelmente l'antica struttura cinquecentesca con una cura quasi maniacale nella scelta delle piante originarie.


Carpe Koi nuotano ai piedi di una fontana

Giardino Giusti è il respiro di Verona, un viaggio nel silenzio da non perdere.

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