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lunedì 9 febbraio 2015

I CERCHI DELLE STREGHE, MISTERO E SCIENZA NEL PRATO

Circoli perfetti nei prati che col tempo tendono ad allargarsi, semicerchi scuri che spiccano tra le graminacee del manto erboso, impronte che sembrano appartenere ad un'altra dimensione.
Bruciature del terreno dovute all'atterraggio di dischi volanti o tracce lasciate da creature sovrannaturali?


I Cerchi delle streghe suggeriscono con il loro nome promesse di misteri, contatti con il sovrannaturale ma in realtà di misterioso non hanno nulla, fanno parte di quei fenomeni legati alla natura che per la loro perfezione sembrano quasi finti.

Si tratta di patologie del tappeto erboso causate dalla germinazione di funghi capaci di formare strutture ad anello di diverso diametro.

La spiegazione scientifica razionale nulla toglie all'effetto sorprendente suscitato da questi suggestivi fenomeni che appaiono e scompaiono nelle diverse stagioni dell'anno.
Non ci si deve meravigliare se in passato i "Cerchi delle streghe" hanno dato adito a spiegazioni fantastiche, diverse a seconda delle zone.


In inglese vengono chiamati "fairy circles", cerchi delle fate o "elf circles", cerchi degli elfi, creature magiche tipiche della tradizione europea.

Nel Medioevo, soprattutto in Germania, si pensava che questi cerchi fossero prodotti dalle streghe durante le loro danze notturne, luoghi da cui tenersi lontano per non incorrere in maledizioni.
Secondo la tradizione austriaca invece, i Cerchi delle streghe venivano tracciati dalla coda di un drago durante il suo atterraggio sul terreno, in quel luogo per sette anni nulla poteva crescere, escluso i funghi.

Nel folklore dell'Europa occidentale i "fairy circles" erano circondati da un alone di magia che in alcuni luoghi, soprattutto nel Galles, ha resistito nelle tradizioni contadine fino al XX secolo.
Molti sono i racconti di origine celtica sull'origine di questi anelli magici, in particolar modo legati alla presenza del "piccolo popolo" (fate, folletti, elfi).


Sono tradizioni nate nel periodo medioevale passate indenni attraverso i secoli, storie legate a piccole creature che con le loro danze vertiginose e illusorie creavano anelli magici da cui gli esseri umani erano esclusi.
Coloro che osavano spiare o interrompere le danze magiche erano condannati a danzare in eterno in questi festini malefici.

Vi erano particolari giornate dell'anno in cui i cerchi fatati rappresentavano pericolo come le notti di luna piena, Halloween o il 30 Maggio (Notte di Walpurga) che nel folklore tedesco e scandinavo celebrava un importante sabba di maghi e stregoni.

Siti con particolari caratteristiche come gruppi rocciosi o antichi alberi attorno i quali gli anelli magici si formavano con più facilità, diventavano carichi di superstizione e sede di storie affascinanti.


In alcune leggende inglesi e irlandesi si racconta della sorte capitata a chi tentava di distruggere, coltivare o costruire sul sito di un cerchio delle fate, compresi  gli animali a cui era vietato brucare l'erba all'interno di un cerchio perché si pensava fosse stregata e con poteri allucinogeni.

Il maleficio colpiva anche chi raccoglieva fiori o rugiada nell'anello fatato che si trasformava in una trappola impossibile da lasciare.
Solo assidue preghiere cristiane o un bastone costruito con legno della Croce, riuscivano con difficoltà ad estrarre le vittime all'esterno dell'anello malefico in cui il tempo si fermava.

Gli anelli fatati hanno caratterizzato molti racconti della letteratura europea dal XIII° secolo, anche Shakespeare allude ai "fairy circles" nel "Sogno di una notte di mezza estate" e nella commedia "La Tempesta".
In epoca vittoriana i racconti in cui compaiono i "fairy circles" sono numerosi.


In passato la presenza di funghi nei luoghi dei cerchi delle streghe era giustificata come parte venefica del sito perché essi stessi creati da creature magiche, la loro ingestione poteva causare allucinazioni o morte.
Avvolti anch'essi da un alone mistico, i funghi hanno suscitato idee fantasiose presso molte culture.

Oggi la scienza spiega la genesi di questo fenomeno con la crescita di funghi (basidiomiceti saprotrofi) che hanno la curiosa caratteristica di sviluppare le loro "radici" (ife cioè filamenti cilindri allungati che formano il micelio, il corpo vegetativo dei funghi) in cerchio.


I funghi traggono il loro nutrimento dal terreno, in alcuni casi consumandone i nutrienti e talvolta provocando la morte dell'erba, in altri il fungo emette sostanze che favoriscono la crescita dell'erba che appare più rigogliosa. 
Non sempre i funghi sono visibili, quelli che appaiono pochi giorni dell'anno al di sopra del terreno di cui ci cibiamo hanno il compito di emettere spore per la riproduzione, la maggior parte dell'impianto è sotterranea.

Questa rete intricata sotterranea può estendersi anche per alcune centinaia di metri dato che il micelio si allarga sempre più verso l'esterno alla ricerca di nuovo cibo.
Se il ciclo non venisse interrotto da calpestio o disomogeneità del terreno potrebbe proseguire all'infinito, in Francia è noto un "Cerchio delle streghe" con un diametro di 600 metri e con 700 anni di età!
Anche in Inghilterra sono stati rinvenuti anelli con un ciclo vitale di centinaia di anni.


Come RICONOSCERE i "Cerchi delle streghe" nel proprio prato?

L'osservazione di alcuni indizi porta facilmente alla diagnosi, il più semplice ed evidente è la presenza di un cerchio di funghi o un anello di erba verde scuro o secco a seconda della tipologia del fungo che sta crescendo e del terreno che ospita il prato.
L'anello scuro e rigoglioso di erba avviene quando il micelio provoca un rilascio di azoto, la zona necrotica (erba gialla e secca) invece è causata dalla sottrazione di azoto.

Esistono circa 60 tipi di funghi (alcuni velenosi) con crescita ad anello con due forme differenti: una "libera" cioè non collegata ad altri organismi, tipica dei prati il cui nutrimento coincide con materiale organico morto o morente e una forma "legata", tipica dei boschi, in cui l'anello circonda un albero con cui ha un rapporto simbiotico.
In questo caso, il nutrimento dei funghi dipende dalle radici dell'albero stesso.


Come LIBERARE il proprio prato dai "Cerchi delle streghe"? 
Formule magiche a parte, non è molto semplice eliminare le formazioni micotiche, anche i trattamenti fungicidi sono poco efficaci.

Per arrestare completamente la produzione occorre sradicare completamente ogni parte sotterranea asportandola manualmente avendo cura di non contaminare le parti sane del prato con pezzetti di micelio fungino, causa di propagazione della patologia.

Arieggiare il tappeto erboso e sostituire la zolla colpita con una parte sana.

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