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lunedì 19 ottobre 2015

BISLINGUA, IL RUSCUS HYPOGLOSSUM

Sto visitando un antico Giardino all'italiana nel cuore di Verona quando noto, in una zona posta in ombra totale, una bella siepe sulle cui foglie mi pare siano posati piccoli insetti.
Un moscerino esattamente al centro di ogni foglia: impossibile, mi servono gli occhiali.


Non si tratta di insetti e nemmeno di foglie, sono al cospetto di una pianta antica e ormai rara, Ruscus Hypoglossum, chiamato volgarmente Ruscolo maggiore o Bislingua.

La pianta che sto osservando ricopre una zona molto estesa di un terreno scosceso posto al di sotto di alberi, in alcuni punti delinea viali e sentieri ai quali conferisce una sobria eleganza.
Ruscus Hypoglossum è un arbusto strettamente imparentato con il Pungitopo (Ruscus aculeatus) e appartiene anche allo stesso genere di Ruscus racemosus, il Lauro Alessandrino con il quale a volte viene confuso.


La flessuosità dei rami nei primi anni di vita lascia pensare che le famose corone con cui venivano cinti poeti, oratori ed eroi greci e romani fossero in realtà modellate con rami di Ruscus, anche se non è molto facile decifrare negli antichi disegni stilizzati degli erbari medioevali le piccole differenze tra una specie e l'altra.

Ruscus hypoglossum utilizzato come bordura

Il nome generico Ruscus è di origine latina ed è una contrazione di "rusticus" cioè "rustico, della campagna" siccome pare che in antichità i rami di questo arbusto venissero utilizzati per tenere i topi lontani dal cibo, in particolar modo nel genere Aculeatus, il cosiddetto "Pungitopo".
"Hipoglossum" è il nome specifico di derivazione greca e letteralmente significa "sotto lingua", probabilmente perché il piccolo fiore sembra trovarsi sotto una lingua (che è una brattea protettiva).

Al di sotto di alberi in un terreno scosceso


Per mezzo di grossi rizomi striscianti molto superficiali, Bislingua forma ampi tappeti dai fusti verdi, gracili, scarsamente o per nulla ramificati che si innalzano fino ad un massimo di 60 centimetri.
Quelle che in apparenza sembrano foglie sono in realtà clatodi, cioè rami modificati coriacei e dalla forma ellittica di color verde brillante che funzionano come foglie. 
Le vere foglie sono molto piccole e si trovano alla base del clatodo e appaiono come piccole squame lanceolate.


Nei mesi invernali (da Dicembre ad Aprile) al centro del clatodo spunta un fiore.
I fiori si formano sulla pagina superiore dei clatodi, sono unisessuali, di colore verdastro e riuniti in fascette da 3 a 6 con alla base una brattea fogliacea lunga da 1 a 3 centimetri.


I frutti maturano in Autunno, sono bacche rosse cilindriche che compaiono contemporaneamente ai fiori, la loro formazione è possibile solo in presenza di esemplari maschili e femminili.
A differenza del Pungitopo, il mucrone (parte terminale della nervatura centrale che coincide con la punta) del clatodo di Ruscus hypoglossum non punge.

In natura Ruscus Hypoglossum vive in luoghi selvatici ed ombrosi di faggete e boschi di latifoglie decidue o dove è presente l'olivo.

E' un piccolo arbusto suffrutticoso dai colori brillanti adatto a zone scarsamente luminose, perfetto se collocato al di sotto di alberi dalle chiome ombreggianti.
Non ha particolari esigenze di terreno: si adatta a terreni argillosi e pesanti, calcarei e poco profondi o fertili e freschi.


Bislingua è una pianta ad alta rusticità che sopporta temperature al di sotto dello zero e cresce senza cure particolari.

Per ottenere buoni risultati coltivare in gruppi di 3-5 esemplari di entrambi i sessi.

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