Cigno reale |
Il Cigno Reale è l'animale simbolico per eccellenza, nel mito greco Zeus si trasforma in un cigno per sedurre Leda, episodio poi rappresentato da molti artisti attraverso i secoli: da Leonardo a Michelangelo, da Petrarca a Dalì.
Leonardo da Vinci, "Leda e il cigno" |
Il cigno è rappresentato in un'importante costellazione, spicca il volo dalla Via Lattea nel Triangolo estivo, è citato come simbolo di purezza, basta pensare al capolavoro di Ciaikovskij "Il lago dei Cigni" in cui la sventurata protagonista Odette è personificata da un cigno bianco.
L'atmosfera romantica del balletto colpisce anche i meno appassionati di danza classica.
"Il lago dei cigni" |
Secondo un'antica credenza, il Cigno reale è un animale ritenuto muto, solo pochi attimi prima di morire intona un armonioso canto che lo libera dal dolore.
L'espressione "canto del cigno" è ancora oggi utilizzata per indicare l'ultima scintilla di vitalità di una carriera o della vita stessa.
Il cigno è anche protagonista di fiabe.
Quanti bambini ha lasciato col fiato sospeso il povero "Brutto anatroccolo" della celeberrima fiaba di Andersen fino a che non ha spiccato il volo sotto forma di splendido cigno?
Pensare di ospitare una coppia di cigni nel proprio laghetto non è un progetto folle, occorre solo rispettare alcuni parametri per renderlo attuabile.
Laghetto naturale |
L'ambiente ideale per allevare cigni deve comprendere un bacino d'acqua naturale o artificiale di qualche decina di metri quadrati con una profondità media (non più 1,5 metri) e dalle acque calme come può essere un laghetto naturale.
Le rive devono degradare dolcemente in uno o più punti per permettere i movimenti dell'animale che fuori dall'acqua non è molto agile a causa delle sue dimensioni e peso.
Nella zona limitrofa dello stagno è necessaria la presenza di un prato soleggiato dove il cigno possa pascolare (almeno 30-50 metri quadrati per capo) e di una zona cespugliosa ai margini del laghetto dove possa nidificare.
Nei pressi delle rive porre una mangiatoia per la distribuzione di granaglie e una rastrelliera per erbe e verdure di cui il cigno è ghiotto.
Le specie più semplici da reperire ed allevare sono il Cigno Reale (Cygnus olor) e il Cigno Nero (Cygnus atratus) della famiglia delle Anatidae, non è necessario denunciarne il possesso e non occorrono autorizzazioni per l'allevamento.
Il Cigno Reale è un uccello acquatico dalle origini euroasiatiche , è la specie più nota per la sua armonica eleganza, maestosità e per il piumaggio candido.
Il becco color salmone presenta una protuberanza nera più pronunciata nel maschio, le zampe sono grigio-nere, l'apertura alare è di dimensioni notevoli.
Il Cigno reale è molto legato al suo territorio, appare come un animale timido e silenzioso soprattutto per la posizione che spesso assume il collo (è anche detto Cigno muto) ma in realtà ha un carattere solare e allegro, emette raramente un lieve verso gutturale simile ad uno schiocco scarsamente udibile dall'uomo.
Cigno nero |
Il Cigno nero è giunto in Europa dall'Australia alla fine del XVII° secolo, introdotto a scopo ornamentale.
Per il suo colore, completamente nero in apparenza, viene considerato l'opposto del Cigno Reale.
Durante il volo le ali mostrano le penne remiganti di color bianco, il becco invece è rosso.
In Italia è presente in pochi esemplari che tendono ad aggregarsi al Cigno Reale.
Corteggiamento |
Tra Aprile e Giugno inizia il periodo del corteggiamento e della costruzione del nido, i rituali di corteggiamento nuziali sono gli stessi degli altri Anatidi, come atteggiamenti di minaccia del maschio verso possibili rivali (ali aperte, testa e collo protesi in avanti), ed esibizione davanti alla femmina (petto gonfio, testa e collo indietro).
In acqua, i due "fidanzati" si avvicinano nuotando lentamente e, contrapponendo i lunghi colli, sfregano la fronte l'uno con l'altro.
L'accoppiamento avviene in acqua.
Il cigno è un animale monogamo, il nido, costituito da una piattaforma di erba secca, viene costruito dalla femmina con il materiale vegetale che il maschio recupera intorno allo stagno.
Il nido viene collocato nei pressi dell'acqua per tenere a distanza i predatori.
Pulcino |
Le uova, da 3 a 8 vengono covate dalla sola femmina per 34-38 giorni sotto la vigilanza attenta del compagno, i piccoli appena nati sono grigi e rimangono nel nido un solo giorno, poi seguono i genitori sul prato e nell'acqua.
Lo spettacolo della famigliola di cigni nel laghetto è una scena da non perdere: il corteo è aperto dalla femmina che può portare qualche piccolo sul dorso, seguono i piccoli in fila indiana, il "papà" infine chiude la colonna.
In acqua i piccoli imparano ad alimentarsi autonomamente, rimarranno con i genitori 3-4 mesi prima della totale autonomia, in un anno vi sarà una sola covata.
I Cigni sono animali rustici, la loro alimentazione è semplice e nettamente vegetariana.
Si nutrono di erbe e verdure che possono essere gettate direttamente nell'acqua del laghetto, con il loro lungo collo raccolgono piante dal fondo dello stagno e se ne nutrono.
Mais o granaglie per pulcini possono essere utilizzati per integrare la loro razione di cibo, evitare di somministrare pane secco che rende difficoltosa la deglutizione, meglio gettare il cibo nell'acqua dove può essere ingerito con qualche sorso liquido.
Nido |
Inizialmente il cigno ha un approccio diffidente con l'uomo, poi socializza fino a ricevere il cibo dalle mani di persone che hanno guadagnato la sua fiducia.
Ci sono momenti nella vita di un cigno in cui è utile non avvicinarsi troppo per evitare che si senta minacciato come durante il corteggiamento o la crescita dei pulcini, per difesa potrebbe aggredire.
Alcuni segni come un soffio (come fanno i gatti), o l'allargamento delle ali avvertono l'uomo di una possibile aggressione, in questi casi meglio stare alla larga!
Se si possiede l'ambiente idoneo, arricchirlo con una coppia di Cigni è un'esperienza entusiasmante.
Sono animali autonomi che si ammalano difficilmente, non richiedono cure assidue e sanno regalare al laghetto una nota di regalità.
Consiglio di acquistarli sempre in coppia presso rivenditori autorizzati alla fine dell'Inverno (Febbraio) per abituarli all'ambiente prima di un'eventuale riproduzione.
Se si desidera osservare subito la prima covata, gli esemplari devono avere almeno un'età di 2-3 anni.
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