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lunedì 3 febbraio 2014

MOSTRUOSAMENTE.....AGRUME

Dobbiamo probabilmente ai Medici di Firenze l'uso di coltivare agrumi in vaso, essi avevano una vera passione per questi frutti esotici per il clima toscano, ne possedevano numerose specie rare e bizzarre, sperimentazioni e innesti che in inverno custodivano nelle loro limonaie in orci di terracotta creati appositamente.

Pare che nel '500 esibissero agrumi dalle varietà più curiose e rare, come può essere Citrus x monstruosa, più correttamente denominato Sa pompia.

Albero de "sa pompia"

L'appellativo botanico non è ancora stato riconosciuto a livello accademico, molti studi sono ancora in corso, meglio quindi utilizzare il termine dialettale che lo contraddistingue nella zona da cui proviene.

"Sa pompia"

Sa pompia è un agrume antico e dalle origini incerte di cui si ha testimonianza documentata da almeno tre secoli nel comprensorio delle Baronie, areale di Siniscola, in Sardegna.
Studi ancora in corso ritengono che l'agrume sia un incrocio naturale tra Cedro (Citrus medica) e Limone (Citrus limon) forse sviluppatosi in epoca medioevale, infatti nel territorio in cui oggi troviamo "Sa pompia", fin da tempi remoti sono state coltivate varietà di arancio, limone e cedro.


L'aspetto del frutto è simile a quello del Cedro, l'albero invece sembrerebbe un Arancio ma i rami portano le spine come nel Limone.
"Sa Pompia" è uno dei più grandi agrumi che si conosca con una circonferenza irregolare lunga fino a 70 cm, buccia gialla grumosa ricca di tubercoli, il succo è più aspro di quello del Limone.

"Sa Pompia" è un ecotipo locale di antica origine e cresce spontaneamente in piccole zone, l'albero ha portamento verticale e medie dimensioni, sui rami sono presenti spine e grandi foglie dalla forma ovale.
Il grande frutto dalla forma appiattita ai poli può raggiungere un peso di 700 gr, esso deve la sua sopravvivenza nel tempo per l'utilizzo, nella sola zona di coltivazione, nella preparazione di dolci tradizionali le cui ricette sono state tramandate oralmente per secoli.

Interno del frutto

I dolci preparati con "Sa Pompia" sono preziosi e speciali, si donano solo in occasioni particolari, le ricette sono lunghe ed elaborate.
Il frutto non si consuma fresco: polpa e succo sono troppo acidi, si sfrutta l'albedo (parte bianca tra la scorza e la polpa) lavorato con miele e mandorle o si bolle l'intero frutto per molte ore fino a che cambia il colore.
Gli alberi vengono coltivati ad uso famigliare e solo mani sapienti sono in grado di creare le raffinate ricette come dolci, liquori, canditi.

Ultimamente attenti studi hanno evidenziato nella scorza di "Sa Pompia" una grande ricchezza di oli essenziali utili in cosmesi e importanti proprietà antinfiammatorie, antivirali e antibatteriche che rendono prezioso l'antico ed insolito agrume.

Citrus hystrix

Altra mostruosità tra gli agrumi è Citrus hystrix o Combava un raro agrume esotico proveniente dal Sud-Est asiatico.
Il termine latino "hystrix", istrice, suggerisce la presenza di numerose spine diffuse lungo il tronco e i rami dell'arbusto o del piccolo albero ricoperto di foglie dal colore verde brillante, lunghe fino a 12 cm, appuntite, lucide e morbide tanto che vengono consumate anche in insalata.

Le belle foglie fortemente aromatiche presentano una particolare strozzatura centrale, l'elevato aspetto ornamentale dell'intero alberello e i fiori profumatissimi uguali a quelli degli altri agrumi fanno di Citrus hystrix una pianta che non può mancare ai collezionisti di agrumi.


Il frutto di Citrus hystrix è di piccole dimensioni (non più di 3 cm), ha forma rotonda o allungata simile a quella di un fico, presenta una buccia corrugata color giallo-verde e una polpa molto acida difficile da consumare cruda.
Nella cucina creola la buccia viene utilizzata come ingrediente piccante di salse e condimenti per carni e pesce.
La buccia è ricca di oli essenziali usati in cosmesi.


Anche per Citrus hystrix l'origine non è certa: potrebbe trattarsi di un incrocio tra Cedro e Limetta (Citrus Aurantifolia) o una mutazione spontanea di Limetta.
Il frutto molto decorativo rimane sulla pianta diversi mesi, l'agrume si presa molto bene alla coltivazione in vaso.

Citrus medica digitata

Altra bizzarria tra gli agrumi è Citrus medica digitata o sarcodactilus detto "mano di Buddha", una profumatissima varietà di cedro che a causa di una malformazione genetica casuale sviluppa una precoce segmentazione degli spicchi che si espandono separatamente, ognuno indipendente dagli altri e ricoperto di scorza.
Il frutto si mostra in modo frastagliato, la segmentazione è simile alla forma di una mano di un maestro di yoga quando assume le posizioni particolari di meditazione.
Nella cultura orientale il frutto ha valore benaugurale ed offerto sugli altari, in lingua cinese Citrus medica sarcodactilus  è chiamato Fo shou , felicità e longevità.


La pianta si presta facilmente per essere coltivata in vaso, ha le dimensioni di un alberello, rami spinosi con pallide foglie oblunghe e grappoli di fiori eleganti e profumati.
La buccia del frutto è rugosa e molto spessa, la quantità di polpa contenuta nel frutto è irrisoria e priva di semi.
Le "dita" vengono utilizzate candite su gelati e sorbetti o per arricchire il pesce.

fioritura
Per i collezionisti di agrumi (io li adoro!), la coltivazione in vaso di questi strani esemplari è una nota di raffinata bellezza per ogni tipo di giardino o terrazzo.
La cura richiesta è quella tipica di ogni agrume: esposizione in piena luce, idratazione regolare, terriccio e concime specifico per agrumi.
Protezione dal gelo con ricovero in serra fredda dove la temperatura esterna scende sotto i 5-8° C.

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