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domenica 16 marzo 2014

SULLE TRACCE DEI MEDICI



Nelle giornate del 23 e 24 Marzo prossimi il FAI (Fondo Ambiente Italiano), con la collaborazione di numerosi volontari e appassionati celebrerà l'arrivo della Primavera con l'apertura di 750 siti italiani tra ville, palazzi, castelli, musei, parchi e giardini.
Sono moltissimi i luoghi da scoprire o rivalutare sparsi per tutta la Penisola, alcuni noti, altri meno ma ugualmente pieni della nostra cultura, arte storia che fanno dell'Italia la nazione in tutto il mondo più ricca di siti dichiarati dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Villa Medicea di Castello

Il 23 Giugno 2013, ai 48 siti italiani, il Comitato per il Patrimonio dell'Umanità ha aggiunto un ulteriore fiore all'occhiello alla ricca lista di luoghi :
le Ville Medicee, 14 complessi architettonici rurali dislocati in Toscana, che tra il XV e XVII secolo sono stati possedimenti della famiglia Medici.
Si tratta di 12 ville e 2 giardini, località di svago e centri delle attività economiche agricole, luoghi di passaggio e soggiorno di numerosi artisti e personaggi di spicco dell'epoca.

Ogni villa ha una sua storia e un fascino unici, alcune sono dotate di giardini che per la loro importanza e rara bellezza sono essi stessi musei a cielo aperto, esempi dell'importanza che la famiglia Medici attribuiva alla natura in tutte le sue forme.


Nella zona collinare di Castello, nei pressi di Firenze, è situata una delle residenze suburbane più antiche tra i possedimenti della famiglia Medici, la più cara al Granduca Cosimo I il cui giardino è secondo solo a Boboli.

Come al solito quello che più mi attrae è il parco, una celebrazione del potere personale e dinastico di Cosimo I, luogo di magnificenza e rappresentanza ricco di simbologia con le sue statue, grotte e fontane.
Nel 1538, Cosimo I commissiona a Niccolò Pericoli detto Tribolo il progetto di ristrutturazione della villa e di un meraviglioso giardino che nel suo insieme deve esprimere una propaganda politica di supremazia dei Medici, secondo il Vasari , che terminò l'opera iniziata dal Tribolo, "è uno dei giardini più ricchi d'Europa".


La località su cui sorge il complesso di origine quattrocentesca, prende il nome da antiche cisterne romane di un antico acquedotto dette "castellum", la villa è denominata "Reale" e  "L'Olmo" per un grande albero presente all'epoca in quella zona.
Il giardino si estende nella parte posteriore della villa e rappresenta uno dei primi esempi di Giardino all'italiana, quasi un prototipo che nei secoli a seguire detterà legge sul giardinaggio successivo.


Il giardino, da cui si accede tramite un grande cancello alla sinistra della villa, è racchiuso da mura perimetrali e costituito da tre terrazze digradanti sviluppato attorno ad un asse centrale.
La prima terrazza appare come il proseguimento della villa, è articolata in un disegno di 16 aiuole approssimativamente quadrate al cui centro è collocata una bella vasca del Tribolo sulla quale è posta una statua di Ercole e Anteo (in precedenza vi si trovava una statua di Venere).
La fontana era in origine circondata da un boschetto di mirto e alloro  oggi sostituito da alcune sculture classiche.


I lati della seconda terrazza sono delimitati da due serre che contengono in Inverno centinaia di agrumi antichi, rari e pregiati, ricavati da speciali innesti, una delle più belle collezioni esistenti.
Considerati a quel tempo "piante esotiche" erano molto amati dalla famiglia Medici, vere e proprie "bizzarrie" della natura come ad esempio i pampaleoni.
La terrazza che li ospita è detta "degli agrumi" ed è ornata da ciottoli incastonati nella pavimentazione e particolari zampilli d'acqua.

Ingresso alla Grotta degli Animali

Un elemento di spicco nel secondo livello è la "Grotta degli animali" da cui si accede attraverso due colonne tuscaniche e articolata in due grotte comunicanti le cui pareti sono ricoperte da figure di animali.
In esse sono collocate vasche di marmo bianco e rosa sormontate da gruppi di animali costituiti da diversi materiali policromi che danno all'insieme un aspetto molto suggestivo.
Gli ambienti pregiati sono un primo esempio di manierismo, corrente artistica che si svilupperà negli anni successivi.


All'interno della Grotta degli animali un complesso sistema idraulico permette il funzionamento di zampilli e giochi d'acqua posti sul pavimento e tra gli animali, conchiglie, ciottoli e concrezioni ornano le due camere comunicanti.
Gli spruzzi, oltre a sorprendere piacevolmente i visitatori, creavano un effetto di lucidità e freschezza, una statua di Orfeo che incanta gli animali (ora non più presente) si trovava al centro della grotta.


Grandi artisti hanno contribuito alla realizzazione dell'intero complesso, oltre al Tribolo si ricorda il Giambologna, Ammannati, Buontalenti e Vasari., è proprio all'interno della villa di Castello che Botticelli dipinge le sue celeberrime "Primavera" e "La nascita di Venere".

Ai lati, nascosti da alte mura che li rendono invisibili, sono presenti due Giardini segreti che come schema ricordano l'Hortus conclusus medioevale e ospitavano i residenti all'interno di un luogo nascosto e tranquillo.


L'"Ortaccio", situato ad Est,conteneva un grande albero su cui era stato allestito un capanno che conteneva una tavola di marmo con fontana musicale, in seguito venne costruito un padiglione serra detto "Stufa dei mugherini" per la collezione di gelsomini di Cosimo III (mugherino è il nome di un raro gelsomino indiano).
"L'Ortaccio" ospita una statua in pietra serena di Divinità Agreste.

Il secondo giardino segreto era privato e direttamente collegato alle cucine, conteneva una statua di Esculapio, dio della medicina e delle erbe.
Per il pavimento policromo in brecciolino, il giardino è chiamato "dell'imbrecciato".

Fontana dell'Inverno

La statua dell'Inverno o Gennaio è inserita nel selvatico, una zona boscosa in cui
in epoche successiva, venne integrato il parco "all'inglese".
La statua è posta al centro di una vasca quadrangolare e rappresenta un vecchio seduto su una roccia spugnosa che tenta di ripararsi dal freddo.
Un tempo dalla sommità fuoriusciva uno zampillo d'acqua.

La vasca è il punto di raccolta delle acque dell'adiacente villa la Petraia e della vicina sorgente "Castellina", l'intera opera idraulica del giardino è un progetto tecnico ambizioso che avrebbe dovuto comprendere (oltre quelli esistenti) giochi d'acqua, fontane e canali ricchi di pesci e gamberi che dovevano giungere fino all'Arno.


Il sofisticato giardino è un complesso programma allegorico che oltre ad esaltare il potere mediceo, doveva rappresentare il Granducato di Toscana con le montagne e i corsi d'acqua.
Lungo il muro perimetrale erano situate nicchie che ospitavano statue delle virtù che avrebbero aiutato i Medici nell'amministrare il potere (Sapienza, Nobiltà, Pietà, Giustizia, Armi, Pace, Leggi ecc..).
La particolarità del giardino, le piante esotiche presenti, i percorsi, il bosco ispirarono per secoli grandi artisti e botanici.


Nel 2013 il giardino della Villa Medicea di Castello è stato proclamato il Parco più bello d'Italia.



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