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venerdì 22 agosto 2014

ORTO BOTANICO DI PADOVA: IL GIARDINO DELLE BIODIVERSITA'

Dal 1545, anno della sua fondazione, nulla è cambiato nell'Hortus botanicus Patavinus, l'Orto botanico universitario di Padova, il più antico al mondo con sede e struttura praticamente inalterati in oltre 450 anni di studio e coltivazione delle piante.
Pianta dell'Orto botanico

Dopo averlo visitato è facile rendersi conto perché dal 1997 fa parte del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, riconoscimento conseguito con questa motivazione:


"L'Orto botanico di Padova è all'origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso delle numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l'ecologia e la farmacia."

L'Orto è situato all'interno della cinta muraria cinquecentesca della città, circondato dai più famosi monumenti del centro storico: La Basilica di Sant'Antonio, Santa Giustina, a due passi da Prato della Valle e dalla Cappella degli Scrovegni, adiacente alla sede dell'antica Università di Palazzo del Bo'.


Architettura settecentesca delle porte

E' per facilitare gli studi sulle piante medicinali da cui trarre i medicamenti che nel XVI secolo il Senato della Repubblica di Venezia delibera l'istituzione di un Hortus semplicium con una votazione unanime.
La richiesta proviene dal titolare della cattedra universitaria Francesco Bonafede allo scopo di agevolare gli studenti ad osservare, sperimentare, riconoscere e coltivare le erbe medicinali sia indigene che esotiche.


Vasca ornamentale con ninfee

Al progetto dell'Horto dei Semplici partecipano grandi nomi dell'epoca, nasce un complesso dalla forma circolare in cui è inscritto un quadrato suddiviso a sua volta in quattro settori separati da due viali orientati secondo i punti cardinali.
Si tratta di una tipica ripartizione geometrica rinascimentale ricca di simbologie cosmiche arricchita poi nel '700 da quattro entrate monumentali di squisita fattura.


Le vecchie serre ottocentesce

Nel corso dei secoli la collezione botanica si è arricchita con serre sia calde che temperate e teatro botanico, attualmente sono coltivate 3500 specie vegetali provenienti da ogni angolo del mondo con particolare attenzione alle piante rare del Triveneto, dei Colli Euganei, della Laguna Veneta compreso tutto l'arco alpino.

All'interno dell'Orto Botanico di Padova sono rappresentati diversi ambienti nei quali vengono collocate le piante che li caratterizzano.


Cicuta maggiore, velenosa
Belladonna Atropa,velenosa

Tra la "Macchia mediterranea", la "Roccera alpina", la "Torbiera", le "Succulente", le "Serre tropicali", la collezione di piante medicinali e velenose, le carnivore, gli alberi sia comuni che rari, mi sono soffermata in modo particolare nella parte dedicata al mondo acquatico dolce.


Piante acquatiche  nelle vasche esterne
Pontederia cordata
Nimphaea Caerulea Savigny (Africa tropicale)

Nelle numerose vasche vengono coltivate moltissime idrofite, comprese le ninfee tropicali le cui foglie di grandi dimensioni e strabilianti forme mi hanno piacevolmente sorpresa.


Victoria amazonica
Euryale ferox

Interessante la serra tropicale dove la temperatura e l'alto tasso di umidità stordiscono e lasciano senza fiato, soprattutto per la presenza di numerose Orchideaceae e Felci.



Alcuni alberi spiccano per il loro valore anche di carattere storico come la "Palma di Goethe" (Chamaerops humilis) messa a dimora nel 1545 e che ispirò il grande poeta, svetta poi un maestoso esemplare di Ginkgo biloba piantato nel 1750 e la Magnolia grandiflora ritenuta l'esemplare più longevo d'Europa.
Presente anche una Metasequoia (Metasequoia glyptostroboides) ritenuta fossile fino al 1941, anno in cui fu reperito un esemplare in Cina ancora vivente e i cui semi sono stati diffusi e coltivati per la conservazione della specie.


Ginkgo biloba del 1750
Cedro dell'Himalaya
L'Orto svolge inoltre un ruolo molto importante per la conservazione della biodiversità con la fornita "Banca del germoplasma" che preserva i semi di oltre 2000 specie e custodisce all'interno di spazi adiacenti, una delle più notevoli collezioni storiche di erbari di grande interesse storico-scientifico.


Vasche esterne delle nuove serre
Uno degli ambienti interni

Le nuove e moderne serre, situate a Sud dell'antico Orto, sono pronte per l'inaugurazione.
Si tratta di un complesso architettonico innovativo molto ardito che è riuscito ad integrare la storia con la tecnologia del futuro. 
Le cinque serre inserite in una galleria di vetro e acciaio raffigurano un percorso attraverso i principali ecosistemi del Pianeta da un Polo all'altro con uno sguardo nello spazio.


Vasca esterna nuove serre
La fauna selvatica ha preso possesso delle nuove vasche esterne!
Pagina inferiore della foglia di Euryale ferox

Le nuove serre rappresentano un concetto sostenibile di modernità e rispetto verso l'ambiente e la ricchezza delle biodiversità da salvaguardare.

1 commento:

Marcella Scrimali ha detto...

Dopo la tua descrizione avrei ancora più voglia di essere presente all'inaugurazione del nuovo padiglione che avverrà subito dopo il Flormat di metà settembre!