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sabato 13 settembre 2014

GIARDINO DI PALAZZO PFANNER, VIVERE IN UN FILM

"Il cortile di Palazzo Pfanner pare costruito per ospitare spettacoli , con
 la sua scalinata da teatro e l'atrio dal soffitto a volta che sfuma in lontananza
nella piacevole vista di un fresco giardino verdeggiante"
André Suarès


Basta uno sguardo veloce a Palazzo Pfanner e al suo curatissimo giardino per comprendere perché sia stato più volte scelto come location per film di alto livello come "Il marchese del Grillo" con Alberto Sordi, "Ritratto di signora" con Nicole Kidman, "Arrivano i bersaglieri" con un cast dai nomi famosi tra cui quello di Ugo Tognazzi.


Addentrandosi in Via degli Asili, a Lucca, una piccola strada all'interno delle mura, non ci si aspetta di accedere ad un simile gioiello di architettura settecentesca il cui delizioso giardino all'italiana mi ha piacevolmente stupito.
Il giardino è una perla incastonata tra antiche mura e una scalinata monumentale, probabilmente nato da un progetto di Filippo Juvarra, il grande architetto e scenografo barocco siciliano. 


La storia di Palazzo Pfanner inizia nel 1660 quando ricchi commercianti di Lucca ne commissionano l'edificazione, dopo un ventennio, a causa di un tracollo finanziario, cedono la residenza ad altri mercanti della seta ascesi ad un rango nobile grazie ai quali viene richiesta la rielaborazione del giardino retrostante.

Verso la metà dell'800 entra in scena la famiglia Pfanner, birrai bavaresi che installano nella villa la loro birreria, una delle più antiche d'Italia.

Della storica birreria, collocata dalla metà del XIX sec. fino al 1929 tra le cantine e il giardino del palazzo (che ancora oggi appartiene alla famiglia Pfanner) sono rimaste le antiche vasche in muratura, gli opifici e le ghiacciaie.

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Dal 1995 la sontuosa dimora è aperta alle visite del pubblico che può ammirare mobili d'epoca, gli affreschi e una ricca collezione di oggetti medico-chirurgici antichi, libri di medicina ottocenteschi appartenenti alla famiglia Pfanner.


Il giardino barocco spicca nella città medioevale con la ricchezza delle 14 statue settecentesche che rappresentano gli dei dell'Olimpo e le Quattro stagioni.
Le perfette armonie geometriche, la definizione rigorosa degli spazi è quella del tipico giardino all'italiana che si sviluppa nella parte retrostante la villa, con i precisi confini delimitati da siepi di bosso e alloro.


I vialetti squadrano gli spazi rettangolari e sono arricchiti da numerose piante di limoni, rose e fioriture stagionali.

Al centro dell'area verde, il giardino formale ospita una fontana ottagonale rivolta verso il palazzo.
Nettuno con la moglie Anfitrite, Bacco e Mercurio sorvegliano gli schizzi d'acqua che con armonia danzano nella vasca circondati dalle belle camelie, begonie e gerani.

Il boschetto di bambù

Pini secolari ombreggiano il giardino; allori, tassi, magnolie e peonie esaltano gli spazi con le loro forme e colori.
Di particolare pregio la storica limonaia sormontata da una balaustra sulla quale si ergono due leoni con un basilisco al centro, interessante l'antico boschetto di bambù.


Addossata alle vecchie mura, una notevole siepe di Hydrangea macrophylla protegge le statue di Cibele e Ercole, poste in nicchie soffocate dal verde lussureggiante.


Il parco di Palazzo Pfanner non è un giardino monumentale ma è riuscito a stupirmi gradevolmente per la grazia e l'armonia delle forme, la frescura e la quiete che si respirano sedendo a ridosso delle antiche mura, la cura pregevole deo più piccoli particolari.



Mentre ammiravo l'insieme dall'ampio scalone che prima di me ha visto personaggi di alto livello, attori, registi, turisti, ho immaginato le coppie sedute ai tavolini sorseggiare boccali di birra fresca, camerieri in livrea  aggirarsi silenziosi, pavoni passeggiare solenni tra i grandi vasi di agrumi.....


Visitare Palazzo Pfanner a Lucca è fare un tuffo nel nostro prestigioso passato, nella cultura del nostro Paese, un privilegio da non lasciarsi sfuggire.  

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