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giovedì 9 luglio 2015

LE ANTOCIANINE. COLTIVARE ORTAGGI A BUCCIA E POLPA SCURA

L'ORTO E' UN MEZZO PORCO
(proverbio emiliano)

Si sa bene quanto sia considerato il maiale in Emilia, allevato da sempre come un figlio, amato e riverito....fino a Gennaio, periodo in cui della povera bestia non rimangono inutilizzate nemmeno le ossa!

In Estate invece, nelle comunità rurali, era l'orto a rappresentare una notevole fonte di guadagno, Luglio era tempo di raccolta di ortaggi in abbondanza: zucchine, pomodori, melanzane, insalate, fagiolini, cetrioli e tutte le aromatiche per impreziosire i piatti in cucina.


Oggi gli orti urbani sono una realtà sempre più in espansione non solo termometro dei tempi difficili in cui viviamo, ma anche un desiderio (e un diritto) di riappropriarci di quei sapori quasi dimenticati.

Coltivare un orto privilegiando ortaggi a buccia e polpa scura significa associare le qualità dell'orticoltura agli effetti benefici di ortaggi dall'aspetto insolito e belli da vedere.

Gli ortaggi a buccia e polpa scura oltre ad avere un buon sapore, fanno bene all'organismo perchè ricchi di antocianine, pigmenti vegetali che appartengono alla classe dei flavonoidi, dotato di forti proprietà antiossidanti.

Cavolfiore viola

Sul nostro organismo le antocianine hanno numerosi effetti benefici di carattere antinfiammatorio, antiallergico, vasoprotettore e sono di sostegno per la mucosa gastrica e intestinale.
In particolar modo intervengono nella protezione e nel corretto funzionamento dei capillari, tonificano e rinforzano l'intero sistema venoso.

Il colore delle antocianine può variare dal rosso al blu, sono presenti in quantità diverse in quasi tutte le piante e hanno il compito di proteggerle dai danni provocati dai raggi ultravioletti.

Fagiolini viola

Le antocianine sono in grado di reagire con l'ossigeno molecolare e i radicali liberi riducendo i danni a tessuti e cellule intervenendo quindi contro il processo di invecchiamento e modificazione cellulare.

Le varietà di ortaggi a buccia e polpa scura che possiamo coltivare nel nostro orto sono diverse, la cura da dedicare è la stessa delle varietà tradizionali.

CAROTE VIOLA O PORPORA


Carote viola

In passato le carote erano viola, come ci raccontano testimonianze sia dall'antico Egitto che dall'Iran, Afganistan e Pakistan del X secolo.
Ancora nel XIV secolo l'Europa importava carote viola, verdi, gialle, bianche, rosse e nere finché gli olandesi decisero di adottare l'uso della carota arancione in onore della dinastia regnante, gli Orange, selezionando sui campi un seme di provenienza nordafricana.
In Europa, privilegiando carote arancioni, si è arrivati ad una selezione attuata sui campi di coltura con la perdita delle altre varietà, ancora presenti in altre parti del mondo.



Oggi è in atto un programma di recupero della carota viola coltivata in modo naturale e biologico in alcune zone d'Italia dove è stata dichiarata presidio Slow Food.
La carota violacea è ricca di polifenoli, flavonoidi e antocianine, tutte sostanze antiossidanti che combattono i radicali liberi, inoltre la quantità di zuccheri presenti è inferiore rispetto a quella delle carote tradizionali.
Le carote viola hanno lo stesso sapore di quelle arancioni e si possono cucinare in diversi modi (lessate, in zuppe o vellutate, ingredienti di dolci a cui regalano un colore insolito e appariscente). Ottime anche consumare crude.

I semi si possono acquistare in rete o richiederli dal proprio rivenditore, si seminano in pieno campo da Marzo a Giugno.

PATATE VIOLA E PATATE BLU


Patate blu

Le patate blu-viola hanno una storia antica, provengono dal Sudamerica (Cile-Perù) e sono Solanaceae il cui colore insolito bluastro assolutamente naturale è dovuto alla ricchezza di antocianine.

Sono patate dalla forma allungata, di piccole dimensioni, molto farinose e dalla colorazione accattivante che si mantiene anche dopo la cottura, rendono particolari le ricette in cui vengono utilizzate.
In Francia sono apprezzate dall'800 ed impiegate dai grandi chef per le importanti qualità organolettiche e per la polpa blu-viola profumata alla nocciola come la varietà Velvet Queen dalla buccia viola e pasta blu.


Patate nere fritte tipo chips

Le Vitelotte invece sono patate che si riconoscono per la tipica buccia viola e vengono coltivate in alcune zone d'Italia.

Si coltivano come le patate a pasta bianca o gialla, sono molto resistenti a malattie e siccità.
Alcune catene di supermercati italiani ospitano nel reparto ortofrutta questo insolito tipo di patata che è possibile reperire anche in alcuni mercati rionali.

POMODORI A BUCCIA ROSSASTRO-NERA

Si tratta di pomodori dal gusto molto saporito e inaspettato, coltivabili nell'orto con estrema facilità.

I pomodori neri, per l'alto contenuto di antocianine e licopene, sono detti "pomodori anticancro".
Il licopene è una sostanza naturale che appartiene al gruppo dei carotenoidi altamente contenuto nel pomodoro rosso a cui dà anche il nome (Solanum lycopersicum).
Il pomodoro nero Sun Black spopola all'estero mentre in Italia non è ancora commercializzato, il sapore risulta invariato rispetto al pomodoro tradizionale ma per il doppio contenuto di antiossidanti e antiradicali liberi è un vero elisir di lunga vita.

Pomodoro Black Cherry

In Italia un'ottima alternativa al Sun Black è il Pomodoro Nero di Crimea o il Black Cherry, quest'ultimo con frutti arrotondati color rosso scuro tendente al nero simili a ciliegie.

Nero di Crimea


Il Nero di Crimea è un pomodoro dal color rosso tendente al marrone dalle bacche grosse lievemente appiattite.
Posso garantire sulla semplicità di coltivazione, mio fratello ne ospita con successo alcune piante nel suo orto.
Oltre ai privilegi di Black Cherry, questo pomodoro è più semplice da reperire e il costo dei semi è accessibile a tutti.
Il sapore della polpa è delizioso, si coltiva in modo tradizionale.


Anche le melanzane viola sono ricche di antocianine, come i cavoli viola o neri da consumare crudi o cotti a seconda della varietà o della ricetta che si preferisce.

Gli ortaggi a buccia e polpa viola sono antiche biodiversità da riscoprire, più salutari delle solite varietà che siamo soliti coltivare nei nostri orti.

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