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lunedì 30 luglio 2012

EICHHORNIA CRASSIPES: GIACINTO D'ACQUA


Eichhornia crassipes
Osservando l'immagine di questa meravigliosa pianta acquatica galleggiante sembra impossibile che sia inserita nell'elenco delle 100 specie aliene più dannose al mondo.
Negli Stati Uniti è stata definita "the million dollars weed" cioè erbaccia da un milione di dollari perchè i costi i costi per eliminarla dai corsi d'acqua risultavano molto elevati.
Con la sua massiccia presenza sui grandi fiumi come il Mississippi ha contribuito alla cessazione della navigazione su battelli a vapore.
In Africa si è rivelata un grande problema ecologico, causa di morte di numerosi pesci e danni a porti e centrali idroelettriche.

Barche bloccate dal Giacinto d'acqua
Come sostengo sempre, in natura non esiste nulla di imperfetto, l'uomo nello stupido tentativo di forzare e piegare l'ambiente al proprio volere provoca disastri immani che finiscono per danneggiarlo.


Eichhornia crassipes o Giacinto d'acqua è una Pontederiacea originaria del Bacino dell'Amazzonia dove rappresenta il cibo principale del lamantino amazzonico (mammifero acquatico di grosse dimensioni simile alla foca) che nutrendosi quasi esclusivamente di questa pianta ne regola la crescita e l'equilibrio.
L'incontrollata esportazione a scopo ornamentale in zone dove non esistono predatori erbivori ha fatto sì che il Giacinto d'acqua potesse espandersi incontrollatamente colonizzando aree sempre più estese.

Nel picciolo è visibile il tessuto ricco d'aria

Eichhornia crassipes è una pianta acquatica galleggiante che fluttua su specchi d'acqua grazie alla particolare conformazione dei piccioli.
La pianta ha forma di piccolo cespuglio, le foglie sono tondeggianti e cuoiose e terminano con un picciolo che è costituito da un tessuto spugnoso che incamera aria e permette il galleggiamento della pianta (le foglie, alte sull'acqua fungono da vele per la navigazione).


Attorno al cespo si generano stoloni che generano altre piante delle stesse dimensioni (gli stoloni sono molto fragili, rompendosi creano nuove piante autonome) fino alla copertura rapida dello specchio d'acqua che occupano.
La pianta si nutre delle sostanze sospese nell'acqua, per questo è adatta alla fitodepurazione.



In Primavera su una spiga sbocciano meravigliosi fiori lilla a macchie gialle sulla sommità, molto appariscenti e decorativi.


L'esposizione è in pieno sole anche se il Giacinto d'acqua cresce bene a mezz'ombra, l'acqua deve essere ricca di materia organica per evitare la caduta delle foglie. Una corretta concimazione può sopperire dove la materia organica è scarsa.
In inverno il Giacinto d'acqua deve essere messo al riparo siccome non sopporta temperature al di sotto di 10°C.


Della stessa famiglia ed altrettanto ornamentale in un laghetto è Eichhornia azurea, con caratteristiche simili al Giacinto d'acqua.

domenica 29 luglio 2012

APONOGETON DISTACHYOS


"tappeto" di Aponogeton distachyos

Cercando notizie dettagliate su questa splendida acquatica galleggiante mi sono imbattuta in una curiosa ricetta: Waterblommetjie Bredie.
Pare che in Sud Africa con i fiori e i germogli di Aponogeton Distachyos si prepari un prelibato stufato di carne di montone o agnello con cipolle e acetosella locale
 Il piatto è così rinomato che attorno agli stagni di Cape Town sono sorti ristoranti specializzati in questa prelibatezza.
Preferisco comunque l'uso decorativo in un laghetto o minipond.


Detto anche Biancospino acquatico, l'Aponogeton Distachyos è una pianta acquatica rizomatosa a foglia galleggiante originaria dell'Africa.
Nel secolo scorso è stata introdotta in Europa dove si è adattata anche al clima invernale.

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La pianta possiede foglie ovali, allungate, di color verde chiaro con un lungo picciolo, che dal fondo dello stagno raggiungono la superficie dell'acqua e in poco tempo la ricoprono.
Sopporta acque anche in lieve movimento, predilige posizioni molto soleggiate ma riesce a crescere anche in ombra.
I fiori vengono prodotti all'apice di una spatice eretto, si dividono in due racemi a forcella che fuoriescono dall'acqua, sono di colore bianco e viola lievemente profumati.


L'Aponogetono ci regala due fioriture annue: da marzo a luglio e da settembre a dicembre con un letargo estivo.
Sopporta temperature di alcuni gradi sotto lo zero, in inverni particolarmente rigidi è opportuno ricoverare la pianta al riparo.

venerdì 27 luglio 2012

GIARDINI D'ACQUA: VIAGGIO NEL TEMPO

 I piccoli giardini acquatici non sono una scoperta dei nostri tempi moderni, da sempre hanno avuto un'importanza notevole sia dal punto di vista estetico che pratico.
Hanno superato la prova del tempo, ancora oggi gli schemi che ne regolano la progettazione sono gli stessi.

Giardino con vasca ornamentale.Tomba di Nebaum 1400 a.C.Tebe

I più antichi giardini di cui si abbia notizia storica, sono quelli egizi del 3000 a.C., erano di forma quadrata o rettangolare e circondati da un muro di fango che difendeva dal forte calore africano.
Canali e fossi erano sempre presenti sia perchè indispensabili per l'irrigazione, sia per tracciare le geometrie del giardino formandone all'interno laghetti con pesci e piante ombreggianti.
In tutto il mondo arabo lo schema di realizzazione è rimasto immutato per millenni.

Antico giardino persiano
Giardini di Babilonia, una delle 7 Meraviglie del mondo antico

Nella civiltà persiana i giardini erano detti "paradisi recintati", sulle mura si arrampicavano viti e altre piante, all'interno si coltivavano alberi da frutta e fiori, canali e corsi d'acqua formavano aiuole fiorite di forma regolare.

Nei secoli l'acqua è rimasta il filo conduttore nella progettazione del giardino congiungendone le varie zone e creando un'atmosfera rinfrescante.
I più bei giardini con giochi d'acqua vengono creati nell'India settentrionale per l'imperatore e la sua corte, con abbondanza di piante che circondano le vasche.


Giardini spagnoli a Granada


Il tipico giardino spagnolo invece è formato da cortili (patios) collegati da un corso d'acqua che spesso al centro formava una vasca ornamentale.
Con la conquista del Nuovo Mondo il tipico giardino spagnolo approda anche in America.

Affresco che mostra il concetto greco di giardino

 Anche per gli antichi Greci il giardino-paradiso persiano si rivela una delizia da imitare e già dal I sec. a.C. gli storici dell'epoca scrivono a proposito di giardinaggio. Il giardino è però riservato agli dei: famoso è il Giardino delle Esperidi, quello di Alcinoo e di Calipso.


ricostruzione di giardini pompeiani


I romani "copiano" le descrizioni greche esaltando maggiormente l'importanza del giardino che viene portato al centro della casa e della vita domestica.
Grazie soprattutto agli scavi di Pompei conosciamo perfettamente la struttura del giardino romano che ricalca il tracciato greco arricchito però da statue, fontane e vasche.


Villa Adriana Tivoli II sec. d.C.

Alla fine dell'Impero romano e per tutto il Medio Evo il giardino perde importanza, si coltivano negli orti quelle piante  che servono per alimentarsi.

tipico esempio di giardino medioevale

Grazie ai monasteri alla fine dell'Alto medio Evo riappaiono i giardini e man mano che i tempi diventano meno bellicosi riacquistano fascino e grandezza.
In quest'epoca nascono le aiuole a forma geometrica bordate da arbusti nani ben tosati come il bosso, guarniti di ghiaia colorata e con disegni a mosaico sempre più complicati.

Villa D'Este



Nel Rinascimento italiano il concetto di giardino si sviluppa sino a diventare una costruzione architettonica vera e propria (Giardini Vaticani del Bramante, Villa D'Este a Tivoli).

Giardini Vaticani

 L'acqua torna ad essere un elemento predominante, gli architetti elaborano complicati progetti per portarla in alto con effetti spettacolari o facendola scorrere su piani inclinati o fuoriuscire da fontane elaborate.


 Versailles, giardino francese

Importanti erano anche i giardini francesi, lievemente diversi dalla concezione italiana, il massimo splendore giunge con la costruzione di Versailles dove gli effetti scenici sono ottenuti con l'acqua.
Tutta l'Europa applica lo stile italiano e quello francese, sono gli Olandesi però che dalle loro colonie importano piante esotiche che in Europa non sono conosciute e che colorano le sbiadite aiuole inglesi.

 giardino all'inglese

Dal XVI al XVII sec. i giardini dell'aristocrazia inglese mutano progressivamente: si arricchiscono di fiori finalmente coltivati per la loro bellezza, di padiglioni con disegni a mosaici, labirinti, meridiane, pergolati e cespugli potati con arte topiaria.

giardino all'inglese, Reggia di Caserta

Le fontane vengono sostituite da ampi laghetti, c'è un'accurata ricerca di nuove piante da proteggere in serre, nascono i primi giardini botanici.

Il giardino si evolve rapidamente, si abbandonano sempre più le geometrie per imitare la natura, si scoprono nuovi fiori dando al giardinaggio un'attenzione mai vista in precedenza.
 
Un esempio spettacolare dove l'acqua è un trionfo di canali, fontane, cascate è dato dai giardini della Reggia di Caserta.....
Non posso dimenticare il giardino giapponese....
Per oggi, però pùo bastare così......

martedì 24 luglio 2012

STRATIOTES ALOIDES: LA RARISSIMA ERBA COLTELLA DEI FOSSI

laghetto con stratiotes aloides

Ho la fortuna di conoscere Michele, un esperto agronomo che seguendo le tradizioni di famiglia, in un vecchio podere produce con metodo rigorosamente biologico piante acquatiche e palustri autoctone della zona emiliana in cui vivo.
Grazie alla pazienza e all'amore per la natura, Michele è riuscito a salvare dall'estinzione un ceppo di ninfea bianca e a riportare in vita una pianta acquatica quasi estinta in Italia : la Stratiotes Aloides o erba coltella dei fossi.
In collaborazione con l'Università di Ferrara, Michele coltiva e moltiplica l'erba coltella una volta molto diffusa negli ambienti palustri emiliani.
Da oggi, la Stratiotes Aloides vive anche nel mio giardino.

per ora vive in un secchio
La Stratiotes Aloides è una pianta acquatica perenne della famiglia delle Hydrocharitaceae, le foglie sono simili all'aloe (da qui il nome Aloides).

pianta madre con pollone
l'erba coltella è detta anche ananas d'acqua

La pianta è costituita da una rosetta di foglie rigide appuntite e scure che può raggiungere 25cm, in estate galleggia appena sopra la superficie dell'acqua e da giugno ad agosto produce fiori bianchi che dopo la fioritura affondano insieme alla pianta.
Vive nelle zone paludose o lungo corsi d'acqua stagnante e preferibilmente affonda le radici in terreni pesanti. Cresce vigorosa sia in pieno sole che a mezz'ombra.
La maggior parte dei periodi dell'anno l'erba coltella è sommersa, sale in superficie solo quando è in fiore, questo avviene perchè le foglie accumulano carbonato di calcio, si ricoprono di una patina che le rende pesanti e in autunno le fa affondare. Le nuove foglie invece, non avendo ancora la patina che le appesantisce galleggiano.
 La pianta è dioica, ha cioe esemplari sia maschili che femminili anche se in natura vi sono tipi ermafroditi.
Sopravvive senza problemi anche a inverni freddi siccome rimane sommersa nel fondo del laghetto.
 La riproduzione è semplice: l'erba coltella produce polloni laterali che una volta staccati danno origine a nuove piante.

fiore


Una volta veniva utilizzata per curare le ferite da taglio... soprattutto quelle causate da ... coltello!!!

domenica 22 luglio 2012

AEDES & CULEX : ATTENTI A QUELLE DUE !!!!

Aedes Caspius e Culex Pipiens non sono strani personaggi fantastici ma le comuni zanzare.

Parlando di laghetti o di microbiolaghi o di qualsiasi specchio d'acqua stagnante mi viene sempre chiesto se questi possono peggiorare il già grave problema delle zanzare.
Oggi vorrei approfondire l'argomento.


Le zanzare comuni (Aedes Caspius e Culex Pipiens) sono insetti della famiglia dei cucilidi con un apparato boccale capace di pungere e prelevare fluidi vitali da altri animali.
Amano frequentare zone antropizzate (come i nostri parchi e giardini) dove si riproducono velocemente in qualunque ristagno idrico.
Le Culex Pièiens preferiscono zone abitate e sono già attive dal crepuscolo.
Le femmine pungono per esigenza fisiologica: l'emoglobina contenuta nel sangue fornisce l'apporto proteico per la maturazione delle uova .
Lo sviluppo delle zanzare è molto rapido, basti pensare che in un anno si succedono 15 generazioni di comuni zanzare!
L'intera fase dello sviluppo si completa in pochi giorni favorita dalla temperatura elevata e dal clima umido.


L'Aedes Albopictus (zanzara tigre, il corpo è tigrato bianco-nero) è un insetto molto aggressivo che dagli anni '90 si è diffuso anche in Italia.
La zanzara tigre, grazie alla sua versatilità, è riuscita a superare barriere ambientali notevoli.
Originaria del Sud-Est Asiatico si è adattata con successo a zone più fredde. La femmina punge rapidamente e riesce a fuggire indisturbata .Può deporre le uova anche in ambienti asciutti e poco luminosi, le uova resistono vive anche in condizioni difficili in attesa di circostanze più favorevoli.
L'Aedes Albopictus si è quindi aggiunta alle già moleste Aedes Caspius e Culex Pipiens solitamente attive nelle ore serali. E' compresa nelle 100 specie aliene più dannose.(specie aliena è una specie vivente che colonizza un ambiente diverso da quello di origine danneggiandolo).
La zanzara tigre è vettore di gravi malattie e antropozoonosi, nell'arco della giornata un solo esemplare punge indistintamente esseri umani e animali.

L'uomo ha da sempre una bassa tolleranza a questi ostili insetti, i problemi da essi causati sono le semplici reazioni locali come arrossamenti e pruriti fino a malattie come la malaria evoluta in anemia falciforme.

Anche se può sembrare contraddittorio, un laghetto anche se piccolo aiuta a combattere il problema zanzare, i pesci in esso ospitati si nutriranno di larve e uova di zanzara ostacolando il ciclo riproduttivo. (vedi post precedente sulla Gambusia affinis)





venerdì 20 luglio 2012

STACHYS BYZANTINA O LANATA

In una zona ristretta del mio giardino sono concentrati gli utili ma inestetici pozzetti che contengono tubi, cavi ecc.
 La solita soluzione è coprirli con vasi da muovere ogni volta che un pozzetto deve essere esplorato e che non è sempre facile contestualizzare armoniosamente con il progetto del giardino.

stachys byzantina,si vedono i pozzetti?

Un amico, esperto garden desiner, mi ha consigliato una strisciante-tappezzante di semplice manutenzione: la Stachys Byzantina o lanata.
All'inizio di alcune primavere fa, lui stesso con soddisfazione mi ha portato alcune piante di stachys: erano una delusione, erano simili a salvia mal tenuta, sembravano verdura appassita!
Ma un amico è un amico: le ho piantate con scetticismo.
Poi ,in pochi mesi si è formata una meravigliosa aiuola simile a un cuscino color argento che ha colonizzato la zona pozzetti mascherandoli in maniera perfetta.
la mia bellissima stachys l. dal fogliame argenteo

La Stachys byzantina o lanata è una pianta ornamentale proveniente dalla Turchia, Armenia, Iran (Medio oriente un tempo impero Bizantino, da qui l'origine del nome) dove è considerata una perenne. Alle nostre latitudini perde in inverno la parte aerea per poi ricrescere rigogliosa ogni primavera.
Presenta una colorazione grigio-argentata con foglie di 5-10 cm. opposte sugli steli e ricoperte da lanuggine. Vista la particolare forma della foglia la pianta è anche detta "orecchie di agnello".

la fioritura inizia in giugno

La stachys lanata ha steli eretti che raggiungono 40 cm di altezza e che al termine di ricoprono di fiori rosa-lilla; il fiore a forma di spiga può svettare sulla pianta di 10-15 cm.
La stachys lanata ha una crescita vigorosa che spesso devo contenere con drastiche potature, striscia su terreni semiaridi tollerando bene la siccità.

L'esposizione è in pieno sole al mattino, meglio se in ombra nelle ore calde.
La concimazione consigliata è quella con concime granulare a lenta cessione.

si nota sulla pagina superire della foglia la morbida lanuggine

La particolarità della stachys è quella del fogliame lanoso dal color argento che nelle bordure esalta le annuali rosa o azzurre.

Viene utilizzata nei giardini sensoriali per essere accarezzata dai bambini e in Brasile anche in cucina dove è detta Lambari.
La stachys era un tempo considerata erba magica e con il nome volgare di Betonica veniva utilizzata dalle "streghe" per la preparazione di pozioni.
Nella medicina antica era una specie di panacea, molti medici illustri ne esaltavano le innumerevoli qualità curative.
Si credeva anche combattesse gli spiriti maligni, per questo veniva piantata nei cimiteri o appesa al collo come amuleto.

Chiunque entra nel mio giardino istintivamente ammira e accarezza la stachys che oltre un impatto visivo positivo regala sensazioni al tatto quasi come nell'accarezzare un agnellino.......


giovedì 19 luglio 2012

UNO SPICCHIO DI CIELO: LOBELIA ERINUS

Se si vogliono creare macchie di colore appariscenti in bordure o angoli di giardino che colpiscano l'occhio con tonalità diverse, ecco che l'uso della lobelia diventa d'obbligo.

La mia bellissima lobelia Cambridge blue

Quest'anno ho optato per una bordura blu e azzurra simile a una fetta di cielo, abbandonando i soliti impatient (fiori di vetro) che da anni mi davano soddisfazioni senza alcuna fatica.
La lobelia comprende un genere di piante da fiore annuale o perenne della famiglia delle campanulacee, il genere di cui parlerò è annuale.

lobelia erinus, la più utilizzata

Il tipo annuale, comunissimo da reperire, è rappresentato da piantine di piccole dimensioni, adatte a bordure e ceste sospese visto il portamento ricadente della pianta.
I fusti sono sottili e ricoperti da foglioline verde chiaro e si arricchiscono di una continua fioritura sino alla fine dell'estate. Anche se di piccole dimensioni il fiore tubolare della lobelia riesce a creare angoli incantevoli blu, azzurri, bianchi, lilla.

particolare del fiore

Gli esperti consigliano un'eposizione semiombreggiata, ma per esperienza ho notato che la fioritura è più abbondante se la lobelia si trova in posizione soleggiata al mattino, poche sono comunque le annuali che resistono tutto il giorno al sole inclemente dell'estate padana.

Il terreno deve essere umido morbido e ben drenato con una concimazione quindicinale.(io preferisco come al solito il concime granulare a lento rilascio, ottimo per chi ha poco tempo da dedicare al giardino)

Nel caso in cui appaiono parti disseccate è sufficiente tagliarle con forbici affilate, si otterrà un nuovo getto pronto a fiorire.
Come piccola curiosità si è visto che la lobelia blu-azzurra attira moltissimo le api o gli insetti in genere mentre quella rossa più esotica (lobelia cardinalis) è molto amata dai colibrì.

lobelia cardinalis

 Personalmente vorrei aggiungere che la lobelia azzurra è un ottimo letto per gatti visto che il mio dall'inizio dell'estate si è costruito un comodo giaciglio nella bordura di lobelie e nonostante i miei numerosi tentativi di  scacciarlo non c'è stato modo di convincerlo a cambiare posto.


letto estivo del mio gatto, si noti la forma!!!

lunedì 16 luglio 2012

TYPHA ANGUSTIFOGLIA


la mia typha cresce rigogliosa
 Nei miei ricordi di bambina è riaffiorata l'immagine di quando insieme al nonno paterno andavo lungo le sponde dei fossi alla ricerca di quelle lunghe canne che all'apice avevano una "salsiccia" color marrone.
 Il nonno ne faceva grossi mazzi che teneva in un lungo vaso di ceramica, per ornare la casa quando i fiori freschi non erano reperibili. Il problema era lo "scoppio" delle salsiccie e il conseguente diffondersi per tutta la casa di una sottilissima polvere che la nonna si rifiutava di pulire.
Oggi coltivo nel mio biolaghetto ciò che facilmente trovavo da bambina nel territorio paludoso in cui vivo: la Typha angustifoglia.


La typha angustifoglia o Mazzasorda è un'erbacea perenne rizomatosa che vive lungo le rive di stagni, fossati,fiumi e valli dove può rimanere sommersa fino a 15 cm. di acqua.
Ha portamento eretto (può raggiungere 2m. di altezza), foglie piatte e strette e steli i cui gambi sono sormontati da un'infiorescenza a spiga simile a una salsiccia.

Predilige terreni argillosi pesanti, pieno sole e se coltivata in uno stagno o biolaghetto lo invade velocemente spesso formando una monocoltura. Per questo è opportuno contenerne l'esuberanza coltivandola in vaso.
Come l'iris psudacorus, la typha è un eccellente filtro biologico (utilizzata nella fitodepurazione), in un laghetto ornamentale garantisce la limpidezza dell'acqua, il rizoma infatti assorbe e trattiene le sostanze inquinanti.

La manutenzione della typha è scarsa, è sufficiente potare alla fine dell'inverno la parte aerea e in primavera dividere i cespi per ottenere nuove piantine. (verificare la presenza di un apparato radicale, attendere almeno che la nuova piantina abbia raggiunto i 10cm. di altezza prima di staccarla dalla pianta madre).

il "salsicciotto" veniva usato come sigaro

La typha angustifoglia ha parti commestibili e proprietà curative, nella nostra zona padana veniva un tempo utilizzata per ricoprire fiaschi o formare stuoie. La lanuggine presente nei frutti poi era un'ottima imbottitura per cuscini e il "salsicciotto" bruciato illudeva i contadini di scacciare le zanzare.

la fioritura avviene da giugno a settembre