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lunedì 28 maggio 2012

ROSA PALUSTRIS

Il mio interesse per le piante acquatiche mi ha permesso di trovare una collocazione insolita per una rosa..... il bordo di un biolaghetto!

rosa palustris, molto amata dagli insetti impollinatori
In natura la rosa palustris vive nelle zone umide e sulle rive di stagni o laghetti, è quindi un arbusto perfetto (anche se poco conosciuto) per un giardino acquatico.
La rosa palustris è una pianta arbustiva da sponda originaria del Nord America che tra Giugno ed Agosto produce fiori profumati rosa scuro a cinque petali ed in autunno bacche rossastre (frutti).
Le foglie sono pinnate di color verde grigio, la pianta può raggiungere il metro di altezza.
Predilige posizioni soleggiate o di mezz'ombra.
Non teme il gelo ed è quindi perfetta per una bordura palustre anche alle nostre latitudini.

arbusto di rosa palustris

domenica 27 maggio 2012

ROSA ROSAE

rosa sarmentosa

Chi, suo malgrado, si è avvicinato allo studio della lingua latina, non ha potuto dimenticare la prima declinazione : rosa, rosae,rosa, rosam........
La rosa non è solo un fiore ma un vero simbolo, un inequivocabile segno d'amore.
Maggio è per antonomasia il mese delle rose. Non c'è giardino che si rispetti che non ne contenga un esemplare.
Anche il meno esperto sa ricoscere una rosa, la regina dei fiori.
La rosa sarmentosa del mio giardino anche quest'anno mi ha regalato una stupenda fioritura di profumati boccioli candidi.

rosa sarmentosa, particolare
La rosa giunse in Italia attraverso i Greci che già la coltivavano per trarne gli oli essenziali, durante feste e banchetti ne spargevano i petali.
Lo stesso uso venne adottato anche dai Romani.
Durante il Cristianesimo divenne il simbolo della Madonna.
Tanti furono i poeti e gli scrittori che ne immortalarono la bellezza, nel linguaggio Romantico la rosa rossa è il simbolo dell'amore.
Dalla fine del '500 si diffuse anche in Francia, Olanda, Inghilterra e con le nuove specie giunte della Cina si crearono nuovi ibridi.

La rosa appartiene alla famiglia delle rosacee.
Comprende numerose specie: cespugliose, ad alberello, rampicanti, striscianti, arbustive,da taglio.
I fiori possono essere solitari o riuniti in infiorescenze, le tonalità infinite.

Il fusto, sia il tipo legnoso che quello sarmentoso, è ricoperto di aculei.

La rosa si adatta a qualunque tipo di terreno purchè sia ben concimato e drenato e periodicamente vangato ad almeno 30 cm. di profondità. Se la rosa è coltivata in vaso, il terreno deve essere mantenuto sempre umido.
Le nuove piante devono essere messe a dimora in autunno.

L'esposizione varia a seconda del tipo di rosa, è bene accertarsi al momento dell'acquisto quale sia la collocazione migliore.

rosa inglese ricadente


La potatura si effettua alla fine dell'inverno-inizio primavera togliendo i rami vecchi e accorciando quelli nuovi. Le potature energiche favoriscono la fioritura (non però per le varietà vigorose). Le specie rifiorenti devono essere potate man mano che i rametti sono sfioriti per sollecitarne nuove fioriture.
Tagliare i polloni emessi, facilmente riconoscibili dal colore più chiaro e dalla maggior quantità di aculei presenti, andrà a beneficio per la pianta.

La rosa è soggetta comunemente a infestazione da acari o malattie funginee, è bene intervenire preventivamente e non solo alla comparsa dei primi segni
 ( a scopo preventivo è utile non bagnare le foglie durante l'innaffiatura).

La rosa è una pianta molto versatile, le collocazioni sono infinite: su pergolati, muri, vasi, bordure o in estese coltivazioni per fiore reciso o per cosmesi (può essere impiegata anche in cucina!).


venerdì 25 maggio 2012

PROFUMATISSIMO CAPRIFOGLIO

Il caprifoglio del mio giardino

Sento un gradevolissimo profumo in casa che preannuncia la fioritura del caprifoglio nel mio giardino!
Ultimamente lo avevo trascurato un po', il suo aroma dolcissimo ha richiamato la mia attenzione......
E' una pianta di circa quattro anni che ho piantato a ridosso di un grigliato di legno per "nascondere" lo stenditoio per il bucato.

particolare del fiore
Il caprifoglio, o più correttamente Lonicera, è una pianta di tipo rampicante che in Italia si può trovare allo stato spontaneo nel sottobosco. Per questo viene anche denominata Madreselva.
Il Lonicera Caprifolium è il genere più diffuso nei giardini italiani per ricoprire pergolati, recinzioni, muretti visto il portamento volubile e lianoso
(ne esiste anche un tipo cespuglioso a portamento eretto).

Il fusto ha molte ramificazioni, può arrivare ad un'altezza di 7 metri, se viene spezzato sprigiona un gradevole aroma.

Le foglie, sia persistenti che caduche, sono semplici, di forma ovale con picciolo o sessili.
Caprifoglio, posteriormente la griglia di legno

I fiori sono molto profumati, di color bianco-giallino e da Aprile sino al termine dell'estate ci inebriano con la loro splendida fioritura.

Il  Lonicera Caprifolium è una pianta molto rustica, si adatta ad ogni esposizione: dal pieno sole all'ombra più fitta.
Sopporta ogni temperatura, sia la siccità estiva che il freddo invernale. Per sopravvivere gli basta l'acqua della pioggia, nei periodi più caldi richiede qualche innaffiatura.
Gli esemplari con alcuni anni di età possono manifestare un antiestetico seccume alla base, è sufficiente in autunno tagliare la pianta a 30-40 cm dal suolo per migliorare l' impatto visivo.
Durante l'estate è necessaria una potatura per contenere l'accrescimento rigoglioso.

Per gli esemplari di Lonicera Caprifolium coltivati in vaso occorre un contenitore di dimensioni generose, il terreno deve essere mantenuto umido e ben drenato.

mercoledì 23 maggio 2012

UN PREZIOSO AIUTO

Mimmino, dopo aver revisionato il motore della mia automobile ( le tracce di olio sul pelo del dorso sono un indizio), ha deciso che il giardinaggio  è quello che serve per rilassarsi un po'...



Eccolo mentre sta visionando la stato di salute di un minipond...


 Poi, dall'alto, controlla il laghetto delle ninfee, la Pontederia cresce bene...




Dicono che la foglia del Fior di Loto sia impermeabile, meglio toccare con zampa...Ehi!!! E' vero!












 Ma chi è quel gatto che vuole rubarmi il lavoro?



Conta il numero dei pesci rossi e delle lumachine, e stanco si gode il meritato riposo!





martedì 22 maggio 2012

ELEGANTISSIMA ZANTEDESCHIA

Zantedeschia Aethiopica del mio giardino






Nel mio giardino sono fiorite elegantissime calle, ogni giorno ne colgo qualche esemplare per decorare il tavolo della sala.
Sono perfette in un vaso stretto e dallo stelo allungato.

La Zantedeschia (dal medico-botanico veronese Giovanni Zantedeschi) meglio conosciuta come calla è una pianta ornamentale perenne originaria dell'Africa. E' il simbolo dell'eleganza, usata tipicamente nei matrimoni, battesimi e comunioni.

La calla più comune è la Zantedeschia aethiopica costituita da un rizoma oblungo, foglie sagittate alte fino ad un metro e larghe 25 cm, con lunghi piccioli.
Le infiorescenze sono solitarie, a forma di imbuto di colore bianco.
Devono essere esposte alla luce ma non al sole diretto,necessitano di una concimazione periodica.

La moltiplicazione avviene per divisione dei rizomi che devono essere piantati a circa 5 cm di profondità, in piena terra per avere avere una fioritura all'inizio della primavera sino alla fine dell'estate.
In inverno occorre protezione lasciando i rizomi a riposo nel vaso.

Esistono specie esotiche dai colori vivaci, dal giallo-oro, crema, arancio, rosa e rosso.

Zantedeschia Eliottiana

Zantedeschia albomaculata: presenta foglie verdi con macchie biancoargentee,il colore del fiore varia dal bianco al giallo crema.

Zantedeschia elliottiana: le foglie cuoriformi sono colorate di verde con macchie bianco-verdi, la fioritura avviene in maggio-giugno con fiori giallo-oro.

Zantedeschia pentlandici : foglie saggittate, fiore di color giallo-oro con macchie porpora alla base.

Zantedeschia rehmannii : le foglie verdi sono lanceolate con macchie bianche o argento ; da aprile a giugno mostra fiori dal color rosa fino al rosso vino.    




Piantare le calle sulla sponda di uno specchio d'acqua è di grande effetto, infatti  Zantedeschia è un'ottima pianta per la decorazione di laghetti, bordi vasca o corsi d'acqua poco profondi.

La coltivazione è semplice, il terreno deve essere molto umido e se coltivate in vaso quest'ultimo deve essere parzialmente immerso in acqua.













lunedì 21 maggio 2012

FITODEPURAZIONE




La FITODEPURAZIONE è un processo biologico che va a depurare le acque reflue utilizzando le piante come filtri biologici in sinergia con i batteri.

Le piante fitodepuratrici sono le comuni PALUSTRI che vivono lungo le sponde di stagni o bacini d'acqua dolce, lungo le sponde dei fiumi o canali.








le NATANTI (loti e ninfee)






 le SOMMERSE tipiche degli acquari


 le GALLEGGIANTI (molto decorative)

L a FITODEPURAZIONE è risparmio di gestione , manutenzione e soprattutto di preziosa acqua.
La FITODEPURAZIONE è rispetto dell'ambiente (non occorre nessun trattamento chimico, è perfetta integrazione nel paesaggio).

Per mantenere limpida l'acqua del biolago non occorre nessun filtro meccanico o sostanze chimiche depuranti , è sufficiente la fitodepurazione unita alla presenza di pesci e molluschi d'acqua dolce.




domenica 20 maggio 2012

BIOLAGO

il mio paradiso

Da sempre il mondo acquatico ha esercitato su di me un fascino sorprendente, la spinta a documentarmi e lo studio sulle piante di questo regno incantato è stata urgente.
Ho così pensato che anche in un giardino di piccole dimensioni come il mio fosse realizzabile un angolo di paradiso.
  



Ogni giorno ne osservo l'evoluzione, ne ammiro i colori e con sempre rinnovato stupore gli animaletti di passaggio che si riposano o dissetano.

Il biolago è un microecosistema naturale, ornamentale e volendo balneabile, integrato perfettamente nell'ambiente.
Il biolago non è seguire una moda, è una filosofia di vita,un approccio armonico con la natura che chiede di essere rispettata e non sfruttata dall'uomo.

Un biolaghetto è un ecosistema acquatico a bassa manutenzione dove flora e fauna, piante acquatiche e pesci convivono in armoniosa “simbiosi”. 
Piante acquatiche depuranti e piante ossigenanti, unitamente ai pesci, concorrono così per la creazione di un ecosistema acquatico in equilibrio ed a bassa manutenzione.
 
Con il tempo, in questo micro-ambiente si instaura un habitat di flora e fauna che si rigenera seguendo i ritmi naturali . Si tratta di un'oasi per la fauna, la flora e l'uomo, che garantisce ottimi risultati naturalistici, paesaggistici ed estetici. 



Vorrei spendere due parole per quello che dalla notte scorsa sta succedendo a noi abitanti della provincia di Modena, Bologna e Ferrara. Numerose scosse di terremoto fino ad una magnitudo di 6.0 stanno causando danni a persone, cose e tanta paura.
Il mio pensiero va a tutte le vittime di tutti i tempi. Grazie.



















 






















sabato 19 maggio 2012

NUOVI INIZI

Oggi inizia finalmente il mio viaggio nel mondo dei fiori.

Nel linguaggio vittoriano dei fiori, i nuovi inizi sono rappresentati dal Narciso.


Ecco che di nuovo compaiono le Naiadi, non è proprio colpa mia!

Narciso, figlio di una Ninfa e amato da tutte le Ninfe per la sua straordinaria bellezza,era però crudele e geloso della propria avvenenza.Fu per questo punito dagli dei che lo fecero innamorare della propria immagine rispecchiata in una fonte.Morto di pazzia, di lui le Ninfe non trovarono che il fiore che oggi porta il suo nome.



A maggio il narciso ha terminato la sua fioritura, ora necessita di piccoli accorgimenti per rifiorire la primavera successiva.

Il narciso è una pianta bulbosa delle Amarillidacee originaria dell'Europa, Asia, Africa.

Narcisi Jenni

Le foglie, di colore verde chiaro, sono strette e lunghe. I fiori sono profumatissimi, gialli o bianchi. Appaiono su di uno stelo senza foglie, al centro presentano una corolla con una corona a forma di tromba.

Narcisi "Orangerie"

La coltivazione di questa bulbacea è molto semplice, i bulbi devono essere interrati prima dell'arrivo dell'inverno a 5-6 cm. di profondità in terreno morbido e ben drenato.


La coltivazione dei narcisi è perfetta per terrazzi o balconi perchè anche nei vasi lo sviluppo è ottimo.
La conservazione dei bulbi di anno in anno richiede piccoli accorgimenti.
Al termine della fioritura (marzo-aprile a seconda del clima), è necessario recidere fiori e semi lasciando però il fogliame fino al totale ingiallimento,
questo permetterà ai bulbi di alimentarsi e accrescere le proprie dimensioni.
I bulbi dovranno poi essere rimossi dal terreno, ripuliti da radici e piccole parti, lasciati seccare in luogo asciutto (io li ripongo in una vecchia scatola da scarpe).



Narciso poeticus

Siccome non amo lasciare questo "seccume" nelle aiuole del giardino utilizzo vasi che poi al momento opportuno nasconderò a fine fioritura. Basta un piccolo angolo non in vista nel proprio giardino, un grigliato ricoperto da una pianta rampicante può essere perfetto!


Nonostante tutti mi lodino per il mio pollice verde, anche io ho una zona dove tengo i semi-cadaveri floreali, la chiamo "la rianimazione"(deformazione professionale, sono un infermiera!)

venerdì 18 maggio 2012

PERCHE'

Da tempo mi assillava il desiderio di raccontare quale magia ci regali la cura di un giardino, ma la mia ignoranza informatica mi ha sempre trattenuto.

Oggi, umilmente, ho chiesto aiuto ai guru del computer che vivono in casa mia; così tra "non capisci nulla" e "non ce la potrai mai fare!" è nato questo blog.

Fontana della Naiadi Roma

Il giardino della Naiadi vuole rendere merito alla natura, che nonostante gli sforzi di noi umani a distruggere e manipolare, trionfa in ogni stagione.

Colori e profumi meravigliosi che quotidianamente mi accompagnano, fiori e piante per ogni habitat, acquatico e non.

Naiade

Perchè Naiadi? Le Naiadi, ninfe benefiche della mitologia greca, abitavano tutte le acque dolci della Terra. Fanciulle bellissime, possedevano facoltà guaritrici e profetiche. Ogni specchio d'acqua ne possedeva una, vederle o offenderle provocava pazzia.

Io provengo dalla palude Padana, zona piena di leggende, nebbia e zanzare. Come posso non essere affascinata dal mondo acquatico??

Mi scuso in anticipo per gli errori o imprecisazioni che sicuramente commetterò. Chiedo venia per le numerose citazioni di carattere storico-archeologico che mi scapperanno (non posso farci nulla)!

Mia figlia Chiara, laureata in storia antica, sopporterà a mala pena.

Grazie.