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| Detta anche Erba saetta dalla tipica forma della foglia |
Per festeggiare il Capodanno, in Cina si usa mangiare il tubero della Sagittaria che essendo ricco di amido, pare abbia un sapore simile a quello della patata ma molto più croccante (personalmente, da brava emiliana, preferisco la cucina tipica nostrana).
L'Erba saetta (o punta di freccia) fa parte di quel gruppo di piante acquatiche un tempo molto diffuso nelle zone umide di tutta Europa ma oggi in serie difficoltà, vederla crescere spontaneamente è sempre più raro.
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| La pianta è molto rustica |
La Sagittaria sagittifolia è un'erbacea perenne da fiore di origine Europea e Asiatica che vive semisommersa in acque stagnanti di risaie, fossi e laghetti.
La conformazione delle foglie varia a seconda della posizione in cui si trovano: quelle sommerse sono nastriformi, le emergenti (fino a 45cm di altezza dalla radice) assumono la tipica forma a freccia con una colorazione verde lucido.
La radice è un tubero ipogeo bluastro carico di amido, è l'unica porzione della pianta che sopravvive in inverno, l'amido è infatti la riserva di cibo da utilizzare fino all'arrivo della primavera successiva.
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| fiore |
Lo stelo del fiore nasce direttamente dalla radice e porta 8-10 fiori a tre petali per ogni anello.
I fiori, di color rigorosamente bianco e porpora al centro, appaiono in estate.
L'esposizione dell'Erba saetta è il pieno sole o la mezz'ombra con le radici ancorate nella melma.
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| ottima la collocazione in un biolaghetto |
La pianta può vivere anche sommersa, in questo caso però l'aspetto è diverso e non produce fiori.
La produzione dei frutti avviene a fine fioritura.
Riservare all'Erba Saetta uno spazio nel nostro biolaghetto è un altro modo per tentare di ripristinare quell'equilibrio che tanto ci affanniamo a distruggere....
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