.

.
.

sabato 13 maggio 2017

ESPLODE IL ROSA DI SAPONARIA OCYMOIDES

Quello che mi attrae di Saponaria ocymoides è la sua semplice bellezza, il rosa prorompente dei piccoli fiori, timidi se guardati uno ad uno, straordinariamente evidenti nella compatta ed esuberante fioritura.
Saponaria ocymoides a Primavera è un trionfo di colore che cattura lo sguardo, una massa così carica di fiori da soffocare il discreto fogliame.
Un'erbacea generosa che non può mancare nemmeno nel più piccolo giardino!



Saponaria è piccola pianta ricca di storia, già presente negli orti medioevali per le sue proprietà che lo stesso nome ci suggerisce.
I principi attivi contenuti nelle radici (fino al 20% nel periodo di fioritura), nelle foglie e nel fusto sono saponine, mucillagini e resine dal grande ma delicato potere detergente che, a contatto con acqua, producono una schiuma in grado di pulire a fondo senza danneggiare la superficie con cui vengono a contatto.



Ippocrate, il famoso medico greco vissuto tra il V°-IV° secolo a.C., descrive le proprietà medicinali di Saponaria ocymoides classificandola come una vera e propria cura di bellezza femminile capace di donare alle donne una pelle simile a quella della dea Venere.
Nella medicina popolare il decotto ricavato dalle radici veniva largamente utilizzato nella cura di acne, psoriasi, gotta, dermatiti e persino della sifilide. 
Le proprietà medicinali di Saponaria ocymoides sono di tipo detergente, diuretico, depurativo, antiacne, antipsoriasi, colagogo (facilita l'espulsione della bile) e diaforetico (favorisce la produzione di sudore).


Le saponine di questa pianta sono state largamente impiegate in passato per il lavaggio delicato della lana e dei tessuti, i Romani le usavano nei bagni termali, è infatti dal latino "sapo" cioè "sapone" che la pianta prende il nome del genere.
L'attributo "ocymoides" si riferisce alla somiglianza con la pianta del basilico, il cui nome è appunto "Ocymum".
Ancora oggi Saponaria ocymoides viene utilizzata in erboristeria, fitoterapia e per la detersione delicata di cute e capelli.


Aggiungi didascalia

A Maggio questa piccola erbacea è un trionfo di fioritura: ravviva e colora muretti a secco, giardini rocciosi, riempie ed ammorbidisce gli spazi irregolari di pavimentazioni, striscia formando piccoli cuscini in basse bordure, ricade da aiuole rialzate e spunta tra le pietre di vecchi muri nei giardini di campagna.

Saponaria ocymoides è una Caryophyllacea perenne ad alta rusticità e di pregevole bellezza che in natura vive fino ad alta quota, ha origine da Europa occidentale ed Italia dove prospera su tutto l'arco alpino su terreni asciutti e ghiaiosi.
Il portamento è prostrato e ricadente a formare delicati e fitti cuscini tappezzanti costituiti da fusti rossastri legnosi e ascendenti fittamente intrecciati ricoperti di peluria, la lunghezza massima raggiunta va dai 10 ai 40 cm.


Le foglie basali si presentano semplici ed obovate, quelle disposte lungo il fusto sono lanceolate ed acute color verde brillante e leggermente ruvide al tatto.
I fiori, posti all'apice dei rami affastellati e sorretti da brevi peduncoli, si raggruppano in infiorescenze, presentano una morfologia a calice e una corolla piatta composta da 5 petali dalla colorazione rosa carico.


La fioritura primaverile è esplosiva e prosegue per tutta l'Estate fino a diradarsi all'arrivo dei primi freddi.

Tra i nomi comuni che identificano questa graziosa erbacea troviamo: "Saponaria rossa", "Saponaria delle rocce", "Saponaria montana", "Savonella".



CURA DI SAPONARIA OCYMOIDES

Saponaria ocymoides è una pianta rustica molto resistente e di facile coltivazione, molto frugale quindi perfetta anche per giardinieri alle prime armi.

TERRENO
La pianta si adatta a qualunque tipo di substrato purché sia umido ma ben drenato, allo stato naturalecresce anche su suolo ghiaioso e tra i sassi.

ESPOSIZIONE
Saponaria ocymoides predilige sia il sole pieno che zone ombreggiate ma ricche di luce da preferire nelle zone in cui le estati sono molto siccitose.

IRRIGAZIONE E CONCIMAZIONE
Irrigare in maniera moderata allo scopo di mantenere il terreno umido, evitare i ristagni idrici. Durante il periodo di fioritura somministrare in concomitanza delle irrigazioni un concime liquido per piante fiorite ogni 10 giorni circa.


POTATURA
Al termine della fioritura è consigliata una potatura anche drastica per favorire una ripresa vegetativa che permette alla pianta di espandersi.
In Autunno recidere gli steli a livello del suolo e coprire l'apparato radicale con una pacciamatura di protezione. In genere, anche se sopporta bene il freddo intenso, durante l'Inverno Saponaria ocymoides dissecca la parte aerea che verrà nuovamente emessa in Primavera.
Se si desidera contenere la crescita esuberante di questa bella tappezzante è sufficiente recidere gli stoloni sotterranei con cui la pianta si propaga.

MOLTIPLICAZIONE
Saponaria ocymoides è di semplice coltivazione e riproduzione.
In Primavera, all'inizio della ripresa vegetativa, basta suddividere i cespi collocando subito a dimora le nuove piante oppure in Autunno è possibile ricavare nuovi esemplari suddividendo gli stoloni dalla pianta madre.

Utilizzare Saponaria ocymoides per formare aiuole ornamentali, belli gli accostamenti con Nepeta, Campanula, Phlox, Sedum oppure per ricoprire scarpate assolate. 
Perfetta in giardini rocciosi o all'interno di muretti a secco su cui la pianta vive anche con piccole quantità di terriccio. 



Sono reperibili cultivar con fiori di dimensioni maggiori e colorazioni diverse.

venerdì 21 aprile 2017

CANDIDE CASCATE CON SPIREA X VANHOUTTEI

E' facile dimenticare la presenza di Spirea in giardino, non richiede cure particolari, resiste bene al freddo più intenso e ai periodi siccitosi, non invade e la sua personalità mediocre non primeggia tra gli altri arbusti.

Ma non in Primavera.



Fioritura primaverile di Spirea

Questi sono i giorni in cui Spirea bianca impone la sua splendida fioritura e prevale prepotentemente in giardino con una cascata di rami ricchi di preziosi grappoli del bianco più puro. 
I rami ricadenti carichi di fiori hanno la capacità di illuminare l'intero spazio con una presenza che salta intensamente agli occhi e cattura lo sguardo, una fontana vegetale vestita da candida sposa primaverile.



Spirea è un attraente arbusto da fiore a rapida crescita dall'aspetto ricadente molto aggraziato con piccole foglie decidue verdi tendenti al viola in Autunno, che produce in Primavera (nella varietà a fiore bianco) corimbi di grande attrattiva.

Il genere Spirea comprende diverse varietà, cultivar ed ibridi; uno tra i più belli a fioritura primaverile che da molti anni coltivo nel mio giardino è Spirea x vanhouttei, un ibrido ottenuto dall'incrocio di Spirea trilobata e S.cantoniensis.



Spirea x vanhouttei

Il nome del genere deriva dal greco "speira" e significa "corona" riferito al tipo di infiorescenza, l'epiteto "vanhouttei" onora il belga L.B. Van Houtte ( 18101- 1876), un grande orticoltore e botanico autore di importanti riviste e cataloghi di botanica.


Spirea x vanhouttei è una pianta arbustiva a crescita rapida di origine asiatica che appartiene alla famiglia delle Rosaceae, molto rustica, di forma aggraziata, con ramificazioni che si inarcano verso il suolo con delicata armonia.
E' una pianta largamente diffusa all'interno dei giardini per la fioritura primaverile appariscente e compatta capace di raggiungere i 2 metri di altezza.
La capacità di emettere polloni alla base permette all'arbusto di crescere velocemente e rinnovare la vegetazione ogni anno.


Spirea emette numerosi polloni alla base

Si presenta con getti lunghi e sottili slanciati non ramificati che si inarcano sotto i peso dei fiori e foglie decidue obovate o romboidi da 3 a 5 lobi dal margine grossolanamente dentellato di color verde-blu tendente al viola in Autunno.


Spirea, foglie

Da Aprile i rami si ricoprono di vistosi racemi carichi di fiori bianchi disposti in piccoli corimbi.


COLTIVARE SPIREA X VANHOUTTEI

Spirea japonica "Golden Princess"

Spirea xcinerea "Grefsheim"

TERRENO: tollera una vasta gamma di terreni purché siano ben drenati, se il substrato risultasse particolarmente argilloso, mescolare il suolo con terriccio da fiori.
Il momento migliore per piantare Spirea è l'Autunno quando l'arbusto è in riposo vegetativo e ha tutto il tempo di adattarsi al terreno ancora tiepido per sviluppare un apparato radicale adeguato.
Se la pianta è collocata in vaso può essere messa a dimora anche alla fine dell'Inverno avendo cura di preparare una buca maggiore del panetto di terra che contiene le radici.

Spirea prunifolia "Plena"

Nel caso in cui si voglia impiantare una siepe di Spirea, ricordare di osservare una distanza di 40-60 cm tra un elemento e l'altro.
Spirea x vanhouttei si presta anche alla coltivazione in vaso utilizzando terriccio da fiori.


Spirea japonica "Albiflora"

ESPOSIZIONE: per un'abbondante produzione fiorifera collocare Spirea in pieno sole, tollera bene anche ombra leggera anche se la produzione dei fiori diminuisce leggermente.
La pianta è molto resistente sia al freddo che al caldo, tollera senza problemi periodi siccitosi.


Spirea bumalda "Crispa"

IRRIGAZIONE: Spirea necessita di annaffiature moderate, durante il primo anno mantenere il terreno costantemente umido evitando i ristagni idrici, una volta attecchito, l'arbusto si accontenta dell'acqua fornita dalle piogge.
Se dovessero presentarsi estati molto siccitose fornire qualche irrigazione, è consigliabile una pacciamatura allo scopo di conservare il terreno fresco.
Ricordo che l'irrigazione a goccia evita alla pianta malattie fungine.


Spirea nipponica "Snowmound"

POTATURA: come tutti gli arbusti che fioriscono sul legno dell'anno corrente, Spirea richiede una potatura primaverile al termine della fioritura per stimolare la crescita di nuovi getti fioriferi.
Raccorciare i fusti morti o danneggiati fino al legno sano, recidere alla base alcuni rami principali per arieggiare l'arbusto e permettere la penetrazione della luce.


Spirea "Arguta"

CONCIMAZIONE: anche se l'arbusto non richiede molte fertilizzazioni. all'inizio della Primavera fornire concime organico a lenta cessione per rendere più abbondante la fioritura.


Spirea billardii "Triumphans"

UTILIZZOSpirea x vanhouttei è un arbusto adatto a diversi impieghi:
ottimo come esemplare unico al centro di aiuole o come punto focale in giardino, perfetto in siepi miste o accanto ad esemplari dalle foglie color bronzo in cui il bianco puro viene esaltato  maggiormente.


Le numerose cultivar disponibili permettono di spaziare tra varietà dalle caratteristiche diverse per dimensioni, colorazione del fiore e periodo di fioritura.
Gli esemplari di piccola taglia, ad esempio, si possono utilizzare in giardini rocciosi o contenitori oppure creare piccole siepi ornamentali.
La capacità di attrarre insetti e coleotteri rende Spirea un arbusto adatto ad un giardino di campagna o a un butterfly garden, coltivata all'interno di un orto favorisce l'impollinazione delle essenze e degli ortaggi.


Una piccola curiosità: Spirea contiene salicilati, infatti l'acido salicilico, il principio attivo della comune aspirina, fu isolato per la prima volta da Spirea ulmaria.
Il termine "aspirina" fu coniato in riferimento al nome botanico di questa pianta.

giovedì 6 aprile 2017

SELAGINELLA LEPIDOPHYLLA, LA PIANTA DELLA RESURREZIONE

Come sempre sono alla ricerca di piante insolite e particolari, capaci di attrarre la mia attenzione ed accendere il desiderio di aggiungerle alla mia collezione vegetale.

Un gruppo di Selaginella Lepidophylla in stato di dormienza

Noto un ammasso radicale apparentemente secco, privo di un minimo accenno di vita, quasi da gettare tra i rifiuti o da relegare nel reparto "rianimazione" del mio giardino.
Il costo è accessibile, la storia che riguarda questo vegetale rinsecchito molto interessante e contornata di leggende, mi incuriosisce.
Parla di crociati e di pellegrini in Terra Santa, di Maria di Nazareth, di aridi deserti, di immortalità e resurrezione. 
E' la rosa di Gerico, così almeno dice il cartello esplicativo, d'impulso la porto a casa.

Anastatica hierochuntica, Rosa di Gerico

In realtà mi hanno rifilato un "falso", non ho acquistato Anastatica hierochuntica, una Brassicacea originaria del Medio Oriente chiamata Rosa di Gerico ma una licopodiofita (genere di piante dal fusto strisciante talvolta epifite o rampicanti) a volte spacciata in sostituzione dell'originale il cui nome è Selaginella lepidophylla.


La mia Selaginella allo stato vegetativo

Selaginella lepidophylla viene denominata "Falsa rosa di Jericho o Gerico" e rappresenta la vera Pianta della Resurrezione.

Si tratta di una pianta poichilodrica cioè in grado di sostenere ripetuti cicli di disidratazione e reidratazione senza subire danni. Infatti, in carenza di acqua, questa pianta entra in fase di quiescenza. Questa capacità permette la sopravvivenza in ambienti in cui i rifornimenti idrici sono stagionali o intermittenti.

Esistono più di 300 tipi di piante della Resurrezione, così chiamate per la caratteristica di riprendere vita anche dopo molti anni di morte apparente (anche dopo 50 anni!)

Selaginella lepidophylla è originaria del deserto di Chihuahua, una zona arida che si estende tra gli Stati Uniti e il Messico in cui la pianta riesce a superare le difficili condizioni ambientali grazie ad una non comune strategia di sopravvivenza.
A differenza di altre forme vegetali che abitano le zone desertiche abili ad assorbire acqua il più possibile di giorno e umidità durante la notte, Selaginella lepidophylla nei periodi di aridità entra in quasi completa essiccazione.



Selaginella lepidophylla detta anche DoradillaPianta di pietra o Pianta dinosauro deve la sua scoperta a Van Jericho che per primo osservò le sue particolari abitudini.
E' un pianta molto antica, un vero fossile vivente, i cui antenati (di dimensioni maggiori rispetto le attuali) hanno convissuto con i dinosauri.
Anche se l'aspetto è simile a quello di un muschio, la pianta è strettamente legata alle felci.

Rappresenta un simbolo di morte e resurrezione che fu utilizzato dai missionari spagnoli per l'opera di cristianizzazione del Nuovo Mondo allo scopo di spiegare ai nativi il concetto di morte e resurrezione cristiani.
Falsa Rosa di Gerico è un simbolo di rinascita tipico del periodo quaresimale e pasquale 

Selaginella disidratata

Il processo di disidratazione avviene in un periodo relativamente breve di essiccazione, la pianta ripiega gli steli esterni in anelli circolari e arriccia lentamente a spirale i gambi interni formando una stretta palla simile ad un nido, forma che riduce al minimo la superficie traspirante.
Questa disposizione degli steli facilita sia la chiusura stretta durante il processo di disseccamento che la rapida riapertura durante la reidratazione.

Una volta raggiunto lo stato di dormienza, la Falsa rosa di Jericho stacca le radici dal terreno e rotola attraverso il deserto grazie al vento.
Quando incontra una pozza d'acqua o condizioni di sufficiente umidità, riprende ad idratarsi, inizia il processo fotosintetico e di crescita e produce i semi che cadendo a terra daranno origine a nuove piante.


Nel suo stato di idratazione questa pianta è di piccole dimensioni con piccoli fusti molto ramificati, dal portamento prostrato, dotati di foglioline verdi squamiformi che ricordano la felce. 
Con il tempo le foglie assumono un colore rossastro . 
L'assorbimento dell'acqua si verifica a livello fogliare mediante piccole appendici chiamate ligule.
Non vi è produzione di fiori, la riproduzione avviene mediante spore.


COLTIVARE SELAGINELLA 

E' possibile impiegare Selaginella allo stato idratato come tappeto erboso o per realizzare muri vegetali in zone luminose ma non esposte direttamente ai raggi solari con una temperatura minima invernale di 10- 16° C.
Il substrato deve essere composto da muschio o sfagno e mantenuto umido ma ben drenato. 
Anche l'umidità ambientale deve essere elevata, è utile nebulizzare la pianta con acqua tiepida priva di calcare.

Collocare La Rosa di Pietra in poca acqua


La tecnica per far "risorgere" Selaginella dalla sua morte apparente è molto semplice, basta ricreare le giuste condizioni idro-climatiche.
Occorre collocare la base di Rosa di pietra allo stato di dormienza in un piattino o una ciotola a contatto con acqua tiepida, calda o fredda, sarà la temperatura dell'acqua a determinare la tonalità di verde.
In breve tempo i rametti e le foglie dal colorito brunastro e apparentemente secco rivivranno quasi magicamente.

CURA

Dopo un'ora a contatto con acqua tiepida

Immergere totalmente la palla disseccata in acqua per qualche minuto, in seguito porre solo la base a contatto con mezzo centimetro di acqua.
In pochissime ore Selaginella lepidophylla si trasformerà in una pianta verde ed elegante.
Posizionare la pianta in zona luminosa e con una temperatura che non scenda al di sotto di 15° C, in casa, oltre ad abbellire l'ambiente, profuma e purifica l'aria dai cattivi odori.
Mantenere i rami e le foglie umidi nebulizzando se necessario acqua privata del calcare (basta bollirla!)
Dopo 4-5 giorni al massimo privare la pianta dell'idratazione e lasciarla disseccare e riposare. Questo eviterà marciume radicale.

Il processo può essere ripetuto infinite volte.

domenica 26 marzo 2017

CHAMELAUCIUM, INIZIO DI PRIMAVERA



Wax flower, fiore di cera, è il nome comune di questo bell'arbusto perenne di origine australiana che appartiene alla famiglia delle Myrtaceae.
Nel genere Chamelaucium, il più conosciuto ed utilizzato come arbusto ornamentale da fiore è la specie "uncinatum" cioè "spinoso", nome che deriva dalla morfologia aghiforme delle foglie.

In natura, Chamelaucium uncinatum vive nei boschi e nelle brughiere sabbiose dell'Australia Occidentale in condizioni di scarsa umidità, lo si può trovare anche sui bordi delle strade; nei luoghi di origine viene chiamato Geraldton Wax, nome che deriva dalla specifica zona di provenienza.  

Chamelaucium uncinatum è un bellissimo arbusto profumato dal portamento arrotondato ricco di fusti legnosi dalla colorazione rossastra e fittamente ricoperti da foglie aghiformi verde scuro.


Già a fine Inverno-inizio Primavera, l'arbusto si ricopre di piccoli fiori cerosi a 5 petali dalle delicate nuances pastello che virano dal bianco al rosa intenso (viola-porpora in alcune varietà) e sprigionano una tenue profumazione che attira gli insetti impollinatori.

I sottili ma densi fusti aromatici di Chamelaucium uncinatum formano cespugli di dimensioni che vanno da 15-20 cm a 3 metri a seconda se coltivati in vaso o in piena terra, le fogli lucide sono leggermente carnose e ricche di oli essenziali, se strofinate tra le dita emanano un piacevole aroma tipico delle Myrtaceae.


Nella zona ascellare dei rami o al loro apice si producono ricchi gruppetti di fiori con la zona centrale color porpora simile a piattino o candelina color giallo-verde, molto apprezzati come fiori recisi per la loro lunga durata dopo il taglio.
Il fiore in bocciolo è simile ad una piccola bacca.


Wax flower costituisce un'aggiunta perfetta ad un giardino di tipo mediterraneo o ad un paesaggio xeriscape per l'ottima resistenza alla siccità, adatto in zone di confine come siepe nelle fasce climatiche in cui la temperatura minima non scende troppo al di sotto dello zero.


COLTIVAZIONE

Fior di cera è un arbusto abbastanza rustico e di facile cura, si presta sia alla coltivazione in piena terra che a quella in vaso, consigliata nelle zone in cui gli inverni si presentano rigidi.


TERRENO: preferire un substrato morbido e ben drenato, consigliato il terriccio specifico per agrumi. 
Se necessario, modificare il suolo del giardino con una ricca aggiunta di materiale organico, sabbia e pomici che favoriscono la percolazione.

ESPOSIZIONE: collocare in posizione luminosa e ben soleggiata in ogni stagione, l'arbusto tollera anche ombra leggera.  
Chamelaucium uncinatum non ama l'umidità e le temperature al di sotto di -2°C.

IRRIGAZIONE: se coltivata in piena terra, una volta stabilita, la pianta si accontenta dell'acqua fornita dalle piogge. Sopporta facilmente periodi siccitosi in cui è consigliato fornire irrigazioni supplementari solo quando il terreno è ben asciutto per evitare il marciume radicale.
Nei periodi di estrema siccità Chamelaucium uncinatum può rallentare la produzione di fiori restando comunque un arbusto molto attraente.


POTATURA: a Primavera inoltrata, per incoraggiare la crescita di nuovi germogli, tagliare di 1/3 i rami dopo la fioritura, la potatura è utile anche per riordinare l'assetto della pianta che negli anni tende a crescere verso l'alto e per rimuovere le parti secche.
Il taglio dei rami diffonde nell'aria un gradevole aroma agrumato.

CONCIMAZIONE: non sono necessarie fertilizzazioni frequenti, il terreno di origine di Chamelaucium non è troppo ricco.
Concimare una volta al mese con fertilizzante che contiene macroelementi.

RIPRODUZIONE: la pianta si riproduce per talea

MALATTIE: porre attenzione alle irrigazioni eccessive che potrebbero causare malattie fungine e marciume radicale










martedì 21 marzo 2017

XERISCAPE, RISPARMIARE ACQUA

E' possibile ridurre l'utilizzo di acqua per irrigare il giardino senza comprometterne la bellezza?

Giardino tradizionale

Xeriscaping è un metodo di progettazione del paesaggio che ha lo scopo di consumare la minor quantità di acqua possibile, ridurre lo spreco energetico e la quantità di pesticidi e fertilizzanti utilizzati.
Si tratta di una linea di progettazione eco-sostenibile e a bassa manutenzione in genere utilizzata in zone a clima secco o in cui le risorse idriche sono limitate ma che oggi viene estesa anche da chi vuole evitare lo spreco di acqua, una risorsa costosa e limitata.

Xeriscape è un neologismo coniato nel 1981 da un settore speciale del Dipartimento delle acque di Denver (Colorado) e deriva dall'unione del greco "xeros", secco e dal termine inglese "landscape", paesaggio.

Xeriscape non è solo sassi e cactus.....

Per alcuni, parlando di xeriscaping, è facile immaginare un giardino desertico privo di attrattiva progettato con sassi e cactus, in realtà si tratta di una percezione intelligente di vivere nella natura ottenendo ugualmente un paesaggio interessante, ricco di colori e bellezza in ogni stagione dell'anno.

I principi di xeriscape si possono applicare per raggiungere quasi ogni tipo di stile paesaggistico e possono essere estesi ad alcune parti o a tutta l'area del giardino.

Un interessante giardino xeriscape

I 7 principi fondamentali di xeriscaping mirano a massimizzare l'uso dell'acqua diminuendone le perdite causate da deflusso ed evaporazione e fungono da linee guida sulla pianificazione del giardino, la scelta delle piante, lo sfruttamento delle condizioni climatiche e l'uso efficiente dell'irrigazione.

1) PROGETTAZIONE E DESIGN

Come in ogni progetto, è fondamentale una corretta pianificazione, conoscenza del sito e delle condizioni microclimatiche.
Su carta millimetrata disegnare tutti gli elementi dell'area: abitazione, vialetti, muri, passerelle, marciapiedi, patii ecc e tutte le superfici impermeabili, eventuali piante preesistenti che si intende conservare (comprese quelle dei vicini che ombreggiano la nostra proprietà) ed annotare le misure.

E' possibile progettare anche un piccolo spazio con i principi
di xeriscape

Osservare i contorni naturali e il drenaggio del terreno, l'esposizione solare e le zone di ombra per stabilire più facilmente dove collocare le piante selezionate in base alle diverse esigenze idriche.
Lo studio dei contorni naturali del terreno può rilevare zone ad alta erosione che potrebbero essere trasformate in terrazze (anche di piccole dimensioni) di grande interesse visivo.
Considerare se si desidera destinare parti del progetto ad aree relax, pranzo, gioco o per ospitare gli animali domestici.

2) MIGLIORAMENTO DEL TERRENO

Il suolo ideale per xeriscaping è quello in grado di drenare bene l'acqua e al tempo stesso di mantenere l'umidità.
Terreni troppo argillosi tendono a formare aggregati che rendono il suolo compatto, assorbono e rilasciano l'acqua piovana con difficoltà; al contrario suoli sabbiosi molto porosi permettono un deflusso troppo rapido dell'acqua.

Per migliorare la struttura del terreno e di conseguenza favorire la ritenzione di umidità è utile areare bene il suolo e arricchirlo con materia organica aggiungendo compost; un terreno alcalino può essere migliorato aggiungendo farina di ossa e fosfato.
Se si evidenzia la presenza di roccia al di sotto del terreno, praticare dei fori di scolo per evitare che il ristagno idrico danneggi le radici delle piante.

3) IRRIGAZIONE EFFICIENTE

Un sistema di irrigazione automatica è il modo migliore per risparmiare acqua.

Annaffiare in profondità diminuisce la frequenza di irrigazione con conseguente risparmio idrico.

Irrigazione a goccia

Il sistema di irrigazione a goccia offre la possibilità di fornire ad ogni pianta la quantità di acqua necessaria in prossimità dell'apparato radicale minimizzando le perdite idriche per evaporazione.
L'irrigazione a goccia eroga l'acqua ad un ritmo lento (criterio che favorisce l'assorbimento radicale ed evita la formazione di pozze e l'erosione del terreno).

Impianto dotato di 5 settori

L'impianto di irrigazione dovrebbe essere dotato di più settori da programmare con tempi di irrigazione diversa a seconda delle esigenze idriche e dell'esposizione dei vari gruppi vegetali. Alle aree adibite a prato è bene destinare un settore separato.
Per il risparmio idrico il sistema dovrebbe comprendere un sensore di pioggia e uno di umidità, è inoltre corretto non attivare l'impianto nelle ore più calde della giornata per limitare l'evaporazione.

Irrigare "a mano" comporta spreco di acqua

Utilizzare un tubo per annaffiare a mano è un modo dispendioso e inefficace per irrigare, gli irrigatori oscillanti e quelli che spruzzano verso l'alto o vaporizzano non permettono che l'acqua penetri in profondità incoraggiando così le piante a sviluppare radici superficiali che si asciugheranno rapidamente.

Per ottenere i migliori risultati è bene creare gruppi di piante con le stesse esigenze idriche disponendo a Nord ed Est le specie vegetali con maggior fabbisogno di umidità, a Sud e ad Ovest collocando le piante con maggior resistenza alla siccità o con basso fabbisogno di acqua.


Ricordare che la presenza di alberi contribuisce a ridurre l'evaporazione grazie all'ombreggiamento del terreno e per la funzione di barriera frangivento.

4) SELEZIONE DELLE PIANTE 

Per ridurre al minimo lo spreco di acqua è preferibile in xeriscape l'utilizzo di piante che richiedono un basso quantitativo di acqua supplementare.
Molte piante autoctone o altre specie ben adattate alle condizioni locali, si adattano bene al suolo presente e una volta stabilite non richiedono irrigazioni supplementari.

E' utile raggruppare piante con le stesse esigenze di luce
ed acqua

Le precipitazioni naturali soddisfano il loro fabbisogno idrico siccome queste specie vegetali sono ben adattate al clima e al suolo in cui vivono, inoltre 
l'utilizzo di piante autoctone riduce l'uso di fertilizzanti e pesticidi per una maggior resistenza alle malattie. 
Per un ulteriore risparmio idrico è consigliabile raggruppare piante con gli stessi requisiti di luce ed acqua e collocarle nelle zone del giardino che soddisfano le loro esigenze. 

Le piante xerofite come Sedum non necessitano di molta acqua

Anche in un progetto xeriscaping è possibile creare un giardino di interesse e bellezza in ogni stagione piantando arbusti e piante di altezze diverse, affiancando colori e dimensioni delle foglie contrastanti tra loro o impiantando arbusti arricchiti da bacche colorate. 

Non è necessario rinunciare alle annuali: basta scegliere fioriture naturalmente resistenti a periodi di siccità come Elicriso, Narciso, Lavandula, Santolina, Cistus ecc..

Un criterio attendibile per capire se una pianta si adatta a sopportare periodi siccitosi è osservare alcune caratteristiche di foglie e fusto che le aiutano a risparmiare acqua.

Stachys byzantina, le foglie argentate sono ricoperte da peluria

  • foglie provviste di lanugine o di una fitta peluria come Stachys byzantina
  • foglie grigie o argentate come Salvia o Lavandula
  • Steli sottili e rigidi e foglie piccole come Cytisus (ginestra) e Thymus
  • Foglie coriacee e dure al tatto come Laurus o Pittosporum
  • Foglie aromatiche come Rosmarinus
  • Foglie strette simili ad aghi come Pinus e Juniperus
5) PACCIAMATURA

Nella progettazione di un giardino non dovrebbero esistere aree a terreno "nudo". 
La copertura del terreno, cioè la pacciamatura, mantiene umide e protette le radici delle piante, impedisce l'erosione del suolo, la formazione di croste e la crescita di erbe infestanti.
Lo strame organico per la copertura del suolo può essere costituito da trucioli di corteccia o legno, erbe secca, compost grossolano o aghi di pino e deve essere applicato almeno per 8-10 cm di profondità.
La pacciamatura organica deve essere reintegrata quando si decompone.

Pacciamatura organica

Il pacciame inorganico è costituito da ghiaia, sassi, ciottoli o rocce e deve essere applicato per almeno 5 cm di profondità, può diventare un semplice sentiero di passaggio, un confine decorativo, un'area utile al giardino.

Ricordo di non stendere il pacciame inorganico in prossimità di edifici perché tende a trattenere ed irradiare calore, inoltre colori come il bianco possono abbagliare, il nero assorbe il calore. 
Sono preferibili colorazioni neutre come beige chiaro o grigio.

Pacciame inorganico

La pacciamatura può essere posta direttamente sul suolo o al di sopra di un telo di tessuto non tessuto, evitare teli di plastica che impediscono la penetrazione di acqua ed aria a livello radicale.


6) LIMITARE LE AREE VERDI

Grandi distese di prato richiedono una maggior manutenzione e notevoli quantitativi di acqua per irrigazione rispetto ad altri tipi di soluzioni paesaggistiche.
Non è necessario rinunciare al tappeto erboso, basta selezionare erbe in grado di crescere anche con scarsità idrica (erba Buffalo, Festuca, Zoysia).
Limitare le dimensioni del prato non significa rinunciare all'estetica del giardino.

Si potrebbero sostituire prati assetati con impianti xerici come ad esempio tappeti di Sedum, giardini della pioggia, patii o pacciamature ornamentali.

Un morbido tappeto di Sedum


Per ottimizzare il consumo idrico è consigliabile irrigare il prato tramite un sistema di irrigazione automatica mediante settore separato dalle altre aree da irrigare.
Evitare prati su pendii perché aumenta la difficoltà di manutenzione ed irrigazione, in alternativa utilizzare piante con radici robuste da collocare su terrazzamenti.
Spesso le aree adibite a prato non sono realmente utilizzate per uno scopo come zona gioco per i bambini o per animali, in corso di progettazione meglio valutare la reale necessità di un manto verde.

Pavimentazione con ciottoli

Ricordare che l'uso di ponti o pavimentazioni in sostituzione di grandi tappeti erbosi, oltre a limitare il consumo di acqua, arricchisce ed impreziosisce il giardino.

7) MANUTENZIONE APPROPRIATA

Come in un paesaggio di tipo tradizionale, anche in xeriscape è necessaria una manutenzione che si presenta generalmente inferiore rispetto ad un paesaggio di tipo convenzionale.
La riduzione delle zone adibite a prato ornamentale, l'utilizzo di piante autoctone più resistenti alle malattie e alle condizioni di siccità diminuiscono la necessità di manutenzione del giardino, fertilizzazione ed irrigazione.



Alcuni consigli per risparmiare acqua in giardino.....

  • I prati non dovrebbero essere falciati troppo frequentemente, l'erba tagliata troppo corta si stressa più facilmente e si asciuga rapidamente. 
  • Predisporre una pacciamatura attorno alle piante aiuta a mantenere l'umidità del suolo.
  • Raccogliere l'acqua piovana che altrimenti defluirebbe al di fuori del giardino (si possono costruire piccoli ruscelli "a secco" in cui l'acqua piovana può scorrere in caso di piogge abbondanti)
  • Non eccedere con l'uso di vasi ornamentali, la terra all'interno di contenitori si asciuga rapidamente! Si possono allestire bellissime composizioni con piante xerofite come Sedum, Saponaria, Crassula, Statice, Echinacea ecc..
Le robuste radici di Cotoneaster impediscono l'erosione
di un terreno in pendenza

  • Su pendii e terreni scoscesi preferire piante dall'apparato radicale robusto allo scopo di trattenere l'acqua piovana e l'eccesso di irrigazione. Consiglio Liriope, Nepeta, Pachysandra, Lamium, Edera tra cui inserire qualche pietra o masso ornamentale che aiutano a trattenere il deflusso idrico.
  • Non irrigare nelle ore più calde della giornata o in presenza di vento