La Rometta |
La Rometta E' un belvedere che progettato per ricreare la Città Eterna in miniatura, rende omaggio a Roma, tra zampilli e vasche posti su un basamento.
La scenografia è grandiosa, il visitatore accede da un ponticello e dallo scalone può ammirare la pianura romana.
Le simbologie sono tante, si è voluto rappresentare il Tevere, L'Aniene, l'Isola Tiberina sottoforma di un'antica nave romana. Sono presenti anche Romolo e Remo allattati dalla lupa e Roma Vittoriosa con scudo, elmo e corazza.
Delle ricche statue che adornavano la fontana rimangono solo i disegni, sono tutte andate perdute.
Fontana di Proserpina equilibra i due piani del giardino ed è composta da un ninfeo centrale e due nicchie laterali con colonne tortili. Inizialmente si volevano celebrare gli imperatori di Roma, poi si optò per il ratto di Persefone da parte di Plutone. Il gruppo scultoreo era completato da sileni, delfini, arpe ma ad oggi non rimane nulla.
Fontana della Civetta o degli Uccelli dal nome di uccelli meccanici che sfruttando la caduta dell'acqua uscivano dalle nicchie della fontana cinguettando su rami di bronzo. Un ulteriore meccanismo permetteva il canto di una civetta che impaurendo gli uccelli li faceva tacere.
I visitatori dell'epoca rimanevano estasiati da tale prodigio di cui oggi rimane una piccola parte, ottenuta dopo attenti restauri.
Stessa sorte per le statue romane, gli stucchi e i rilievi che non potremo ammirare mai più.
Ancora presenti sono gli zampilli d'acqua che si raccolgono in piccole conche, le colonne e i simboli estensi in onore di Ippolito II.
Fontana dell'Organo così denominata per il prodigioso e complicato meccanismo che riproduceva suoni d'organo.
La fontana imita la facciata di un palazzo barocco adorno di motivi floreali, simboli araldici, sirene, conchiglie, vittorie alate.
L'arco è sostenuto da quattro giganteschi telamoni, nelle nicchie sono alloggiate le statue di Apollo e Diana, nell'abside un piccolo tempio in sostituzione della Fontana della Natura a cui è stata data un'altra collocazione.
L'edificio sembra sorgere dall'acqua che si trova nella vasca ovale che lo contiene, il tutto circondato da una balaustra.
Le bellissime melodie dell'organo erano prodotte dall'acqua convogliata in tubature, raccolta in cavità sotterranee e compressa sino a urtare ruote dentate che infine azionavano i tasti dell'organo.
Lo stesso Gregorio XIII rimaneva ammaliato dal suono dell'organo che oggi, dopo attenti restauri, regala quotidianamente la sua melodia come un tempo.
Fontana di Nettuno è stata realizzata nei primi anni del '900 in sostituzione di una cascata del Bernini ormai irrecuperabile per il grande degrado in cui versava.
La Fontana del Nettuno è la più grande di tutto il parco, gli zampilli d'acqua sono i più alti e numerosi, la maestria dell'artista moderno ha saputo integrare il nuovo e il vecchio progetto con delicata armonia.
Sembra quasi un tutt'uno con la Fontana dell'Organo, dalla balaustra si ammirano gli spruzzi altissimi, nei ninfei sottostanti è possibile accedere e rimanere frastornati dal rumore dell'acqua in caduta.
Numerosi zampilli più piccoli, vasche di raccolta e l'originaria cascata del Bernini completano la colossale fontana.
Il Nettuno, secondo il progetto originario, doveva essere rappresentato da una colossale statua che guardava la fontana, per difficoltà economiche di
Ippolito II non fu mai realizzata.
Le turbolente acque della fontana del Nettuno si raccolgono in vasche digradanti che ne rallentano via via il flusso con piccole cascate, sino all'ultima vasca che riversa la sua acqua nelle sottostanti placide Peschiere.
Le Peschiere sono tre grandi bacini rettangolari che ricevono l'acqua dalla Fontana di Nettuno.
Una ricca vegetazione le circonda, il moto dell'acqua man mano che si giunge alla terrazza panoramica diminuisce sino alla quiete totale.
Otto zampilli per vasca ne rallegrano la superficie sgorgando lateralmente.
Lo scopo delle peschiere era di allevare pesce pregiato da portare in tavola o solo per il diletto della pesca, oggi il luogo infonde senso di calma piacevole e induce a tranquille passeggiate.
Fontana di Arianna è situata al centro del parapetto della terrazza panoramica. Delle statue originarie non rimane nulla, nella nicchia principale doveva prendere posto una statua di Arianna dormiente.
Fontane delle Mete è costituita da due fontane poste al centro di due aiuole e sono semplicemente formate da tre massi sovrapposti di grandezza decrescente ricoperti di muschio.
Al centro sgorga uno zampillo d'acqua.
Le due fontane vogliono rappresentere la Meta Sudans, una fonte nei pressi del Colosseo in cui si lavavano i gladiatori dopo il combattimento.
Fontana della Natura o dell'Abbondanza si trova a ridosso del muro di cinta accanto al vecchio ingresso della Villa.
Il fondo è calcareo e contiene una copia in travertino della statua di Diana di Efeso simbolo della fecondità della Natura (rappresentata da molte mammelle).
La statua era stata commissionata per ornare la Fontana dell'Organo, ma siccome i soggetti pagani erano vietati si optò per un tempietto con organo.
La collocazione della statua di Diana di Efeso è stata perciò variata.
Fontane della Rotonda dei Cipressi sono quattro e circondano la Rotonda dei Cipressi, ognuna è dotata di zampillo e di triplice bacino di travertino.
Dal 2001, Villa d'Este è stata riconosciuta dall'U.N.E.S.C.O. patrimonio dell'umanità.
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