Questa è la città di Ninfa, fantasma del passato tornata in vita come splendido giardino.
Un luogo magico dove gli antichi Romani costruirono un tempio dedicato alle Ninfe delle acque: Le Naiadi. Anche il fiume che sorgeva nei pressi del tempio prese in nome di Ninfa, poi la palude dell'Agro Pontino avanzando prese agli uomini la terra che le avevano rubato....
La via Appia divenne impraticabile e l'insignificante villaggio di Ninfa assunse una posizione strategica.
Siamo in Lazio, terra ricca di giardini dal sapore magico, (come il Sacro Bosco di Bomarzo), precisamente a Cisterna di Latina, Località Doganella, molto vicini a Roma, zona notoriamente satura di meravigliosi giardini storici.
E' facile localizzare la città di Ninfa, basta tenere sempre d'occhio la grande rupe di Norma sotto la quale giace la città-giardino.
Parlare della città di Ninfa è quasi d'obbligo, dopo mille anni di storia ora è diventata un meraviglioso giardino che convive con una città medioevale addormentata.
La fortuna di Ninfa arriva intorno all'VIII secolo dopo Cristo, dovuta all'abbondanza di acque e alla posizione strategica in cui si trova dopo l'impaludamento della via Appia e la necessità di utilizzare l'antica via Pedemontana.
Nell'VIII secolo d.C. la proprietà demaniale passa alla Chiesa grazie ad una donazione dell'Imperatore a papa Zaccaria in cambio di un favore ricevuto.
All'inizio è solo un centro agricolo, sono i Conti di Tuscolo a capirne l'importanza strategica per il controllo del territorio.
Alternando momenti in cui il possesso della città è in mano del Papato ed altri invece il potere viene esercitato da nobili famiglie, Ninfa è sottoposta ad avversità causate dalle diverse scelte politiche (compresa una distruzione ad opera del Barbarossa).
Nel '300 raggiunge il suo massimo splendore, la città medioevale conta oltre 150 case, ponti, ospedali, strade, palazzi, il castello con doppia cinta muraria, 11 torrioni, 14 chiese, ospedali, mulini.
Papi importanti come Bonifacio VIII e Alessandro VI Borgia impongono la loro autorità su Ninfa, uniti o avversi alla famiglia Caetani che fino al 1977 sarà protagonista delle vicende della città.
La storia del giardino inizia nel '300 proprio dal laghetto, Pietro Caetani iniziò a consolidare e sopraelevare il muraglione della diga affinchè il piccolo specchio d'acqua formato dal fiume Ninfa diventasse un grande lago.
Solo nel '500 si progettò un vero e proprio giardino adiacente al lago (Hortus conclusus) a cui si accedeva da un portale in travertino.
L'acqua incanalata riforniva due vivai di trote.
I falliti tentativi di bonifica dell'Agro Pontino gettano tutto nel più completo abbandono.
I veri lavori di restauro iniziano solo nel primo '900 da parte dei Conti Caetani, grazie a Leila il giardino assume l'aspetto romantico di oggi.
Il giardino di Ninfa è un monumento naturale in cui le rovine di una città addormentata da secoli fanno da scenario ad una lussureggiante natura.
Mura, campanili, torri, merli sono uno splendido palcoscenico dove piante esotiche, rare specie botaniche, uccelli, pesci ed altri animali vivono strabiliando con la loro bellezza.
L'appellativo di "Pompei del medioevo" attribuito alla città può rendere l'idea dello spettacolo che si prospetta agli occhi del visitatore.
Il clima è reso favorevole dal fiume e dalla rupe che, spezzando i venti freddi del Nord, protegge le numerose specie di piante e di animali che a Ninfa hanno trovato casa.
Sono state censite 152 specie ornitologiche tra cui martin pescatore, upupa,
cannaiole, passeri solitari, gallinelle, aironi cinerini, barbagianni....
Le trasparenti acque ospitano la Trota macrostigma, importata dall'Africa dagli antichi Romani; tassi, faine, istrici si celano tra la rigogliosa vegetazione.
Il romantico giardino una volta visitato solo da pochi estimatori, è oggi meta di oltre 60000 persone all'anno che in punta di piedi rimangono rapiti dalla magia di questo luogo tra i più belli del mondo.
In un'atmosfera fatata alberi, arbusti, fiori di ogni angolo della terra convivono in armonia quasi abbracciati dalle rovine incantate.
Il giardino è stato allestito negli anni 30 del '900.
Sono presenti numerose specie botaniche che la famiglia Caetani ha importato nei numerosi viaggi compiuti: noci americani, aceri giapponesi a foglia rosa, roseti, yucca, meli nani, lavande, ciliegi penduli, banani, bignonia gialla, pini dell'Himalaya e messicani, acacie sudamericane.
Un ricco giardino roccioso ospita iberis, alyssum, aquilegia, veronica, melograni......
Sui ruderi si arrampicano bellissime clematis, ortensie, gelsomini, lonicere....
Albero della nebbia |
Non sfuggiranno allo sguardo attento del visitatore l'Albero della nebbia (cotinus coggygria), l'Albero dei tulipani (liriodendron tulipifera), aceri, bambù dalla Cina, gunnera manicata, cedri, papiri e ancora altre rare piante.
Dopo 700 anni la famiglia Caetani si estingue.
L'ultima erede, Lelia, crea la Fondazione Roffredo Caetani che oggi gestiste il Giardino di Ninfa in collaborazione col W.W.F. e la L.I.P.U. che dal 1976 hanno creato un'oasi di 1800 ettari.
Nel 2000 tutta l'area di Ninfa è dichiarata monumento naturalistico, secondo The New York Times, il più bello al mondo.
Il Giardino è aperto al pubblico da Aprile ad Ottobre con tariffe ed orari consultabili nel sito ufficiale.
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