spesso ci si dimentica che i progetti non furono solo appannaggio di grandi uomini, architetti, Papi, fantasiosi giardinieri o Nobili eclettici con l'amore per la natura, ma anche di grandi donne.
Villa Gamberaia, situata sulle dolci colline attorno a Firenze, è un meraviglioso esempio di cultura, semplicità, candore e incanto creato da una bellissima principessa in un luogo già reso splendido dalla natura.
E' persino troppo facile innamorarsi dei dolci pendii toscani, rimanere stregati dai luoghi che circondano la culla del Rinascimento italiano, risalire stradine che costeggiano vecchie pietre che aprendosi alla vista lasciano intravedere ulivi secolari, vigneti, l'argentea striscia dell'Arno.
Siamo sulle colline che circondano Settignano, in lontananza si intravedono i famosi monumenti della città madre della cultura italiana, Firenze.
Al di fuori dei soliti itinerari turistici, percorrendo una stradina più adatta a pedoni che automobili, appare Villa Gamberaia, il sogno della bellissima principessa rumena Jeanne Ghyka.
L'antica villa è immersa nei profumi e nel silenzio della campagna toscana, le vecchie pietre hanno gli stessi colori di un tempo, quando, alla fine del'300, nel podere detto "Gamberaja" sorge una casa colonica.
Il toponimo di questa località ci suggerisce la presenza di fresche acque e ruscelli in cui la ricchezza di gamberi di fiume rappresenta la sicurezza di cibo per le monache benedettine di San Martino a Mensola che lo abitano in quel periodo.
La proprietà viene successivamente acquistata da facoltose famiglie che ampliano la residenza ed iniziano la costruzione del giardino che nel'700, assume l'aspetto del tipico Giardino all'italiana.
I ricchi elementi che lo compongono ne fanno uno dei più bei giardini dell'epoca.
Nel 1894 Villa Gamberaia viene acquistata dalla principessa Jeanne Ghyka che vuole farne la sua residenza preferita e nei primi anni del '900 arricchisce il giardino creando un insolito e complesso parterre di "aiuole" acquatiche.
In uno spazio ridotto tutti gli elementi che caratterizzano il Giardino all'italiana vengono rappresentati in maniera magistrale in un gioco di luci ed ombre, colori e fiori, spazi che si nascondono e si rivelano all'improvviso.
Le zone del giardino sono a diversi livelli ben organizzati tra loro, acqua, statue, alberi e cespugli si integrano per lasciare il visitatore con il desiderio di non andare più via.
Un lungo viale di cipressi introduce alla Villa, il meraviglioso parterre acquatico che appare all'improvviso lascia l'osservatore senza fiato.
Le statue si specchiano nell'acqua, forme e colori raddoppiate dalle aiuole acquatiche confondono e disorientano.
Siepi sono porte aperte sul panorama mozzafiato della campagna toscana, una peschiera a forma di ventaglio ci aspetta con i suoi personaggi scolpiti.
Cipressi secolari a forma di esedra lasciano il posto al bellissimo giardino di Pan, alla limonaia ed al seicentesco agrumeto.
In un gioco di colori, forme e balaustre si para davanti agli occhi una natura indimenticabile, tra un boschetto di lecci appare un giardino segreto.
Giochi d'acqua, rose, peonie, rododendri, azalee, mosaici e vasi fanno da cornice a un luogo incantevole.
La Seconda guerra mondiale non ha risparmiato tale bellezza: villa e giardino
hanno subito gravi danni dai soldati tedeschi in ritirata nel 1944.
Gli attuali proprietari, i signori Marchi, hanno permesso il recupero di questo eccezionale monumento, dopo un attento restauro Villa Gamberaia è tornata a risplendere nel cuore della Toscana.
Il luogo è aperto al pubblico tutti i giorni, su prenotazione è possibile soggiornare all'interno della Villa o adibirla a convegni e matrimoni.
Nel 2011 Villa Gamberaia ha parcecipato come finalista al concorso "Il parco più bello d'Italia".
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