Nelle zone assolate del giardino, con terreno ben drenato, ricco e morbido, la coltivazione di perenni e annuali risulta semplice e soddisfacente.
Ricca è la gamma di piante idonee per queste fasce fortunate di giardino, la scelta verte tra le più comuni o rare piante da fiore dai colori delicati o smaglianti.
I problemi insorgono per quelle striscie di terreno dove non giunge mai un raggio di sole, la pioggia poi, trasforma in fango l'incoltivabile angolo che sembra utile solo come lettiera per i gatti.
Sotto ad alberi o macchie di cespugli si finisce sempre per utilizzare la vecchia edera o, come nel mio caso, la Lippia repens o il Lamium variegatum, bellissime striscianti che danno ottimi risultati.
Se state cercando una pianta perfetta per zone in ombra, che non teme il freddo, con delicati fiori profumatissimi, in grado di creare bellissime macchie eleganti e raffinate, la preferenza va a Convallaria majalis.
Convallaria majalis o Giglio della valle, è comunemente conosciuta col nome di Mughetto.
I latini hanno denominato questa piccola erbacea perenne "liullium convallium", cioè "giglio delle valli" ad indicare la zona in cui la pianta cresce spontanea al limitare di boschi freschi e ben ombreggiati nelle zone a Nord di Europa ed Asia.
"Majalis" indica il mese di fioritura, Maggio.
Mughetto deriva dal francese "Muguet", nome che vuole ricordare il profumo muschiato del fiore a campanella che compare in primavera.
La pianta di Mughetto è una Liliacea che colonizza in modo armonioso ampie zone tramite rizomi sotterranei collegati tra loro e da cui spuntano 2-3 foglie ovate strette, lievemente arcuate e con nervature evidenti.
Convallaria majalis raggiunge un altezza di circa 15-30 cm e comprende un racemo che si ricopre di piccoli fiori bianchi, raramente rosati, a forma di campanella molto profumati che compaiono nei mesi di Aprile- Maggio.
I fiori lasciano il posto a frutti estivi arancio-rossi, simili a bacche e molto velenosi.
Meglio non lasciarsi ingannare dall'aspetto elegante di Convallaria majalis, l'intera pianta è molto velenosa (se ingerita) per l'alto contenuto di glicosidi.
In medicina invece viene sfruttata per la cura dell'insufficienza cardiaca grazie alle proprietà simili a quelle della digitale.
Il mughetto è un'erbacea rustica di facile coltivazione.
Ottima per bordure all'ombra e come tappezzante al di sotto di alberi ed arbusti in zone non eccessivamente aride o ventose, si presta facilmente anche alla coltivazione in vaso.
All'inizio della primavera si interrano i rizomi ad una profondità di circa 5 cm, distanziati tra loro (fino a 10 cm) per permettere la diffusione della pianta.
Il terreno deve essere mantenuto umido e fresco, dal momento in cui spuntano i germogli, applicare un fertilizzante liquido ogni 10 giorni circa.
Ogni 3 anni, in autunno, si rende necessario dividere i rizomi affinchè la pianta abbia lo spazio per la moltiplicazione.
La riproduzione di Convallaria majalis può avvenire anche tramite semi che dovranno essere raccolti dalla bacca nel tardo autunno e fatti germinare in semenzaio.
Ricordare che le nuove piante ottenute non fioriranno per i primi 2-3 anni.
Presso i popoli nordici, il Mughetto è una pianta ricca di simbologia.
Secondo la tradizione cristiana, esso è nato dalle lacrime versate dalla Vergine ai piedi della Croce, per i Normanni dal sangue versato da San Leonardo di Noblac mentre tentava di sconfiggere il Maligno.
Sono i francesi ad onorare maggiormente Convallaria majalis, mazzetti di mughetti vengono donati alle spose come promessa di futura felicità.
Durante la festa del 1° Maggio è tradizione portare il fiore all'occhiello o donarlo ai passanti.
Nella mitologia scandinava il Mughetto rappresenta la dea vergine della primavera, gli antichi Greci invece associavano il fiore al dio Mercurio che con esso rafforzava memoria e intelletto.
Nel linguaggio dei fiori, il Mughetto simboleggia il ritorno della felicità.
Dall'olio essenziale ricavato dalla pianta si ottengono numerosi cosmetici dalla profumazione delicata.
Nazioni come Finlandia, Svezia e Jugoslavia hanno scelto il mughetto come loro emblema.
Con "il Giardino delle Naiadi" l'acqua assume la sua forma migliore, schizza e zampilla nelle fontane,chiacchiera e si rinfresca in cascate e ruscelli, medita e si rilassa nei laghetti, si sposa con la natura nelle biopiscine. Il Giardino delle Naiadi rinsalda l'unione atavica che lega l'uomo all'acqua, regala una spinta emotiva per un ritorno alla natura
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